FIFA 14 Next-Gen – Provato

Avevo già avuto modo di fare un paio di partitine con la versione next-gen di FIFA 14 in quel di Los Angeles, ma di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia da allora e i codici di questo genere di titoli cambiano di umore dall’oggi al domani, figuriamoci in quattro mesi. Quando EA mi ha invitato alla prova su Xbox One, quindi, non potevo certo dire di no: non solo ero curioso di vedere i passi avanti fatti dal test all’E3, ma anche di verificare le differenze con la versione Xbox 360, che da qualche settimana si palleggia con GTA V la presenza nel lettore della mia console. Ah… e ovviamente, come è prassi, i colleghi di altri siti (di cui ometterò i nomi per rispetto delle loro famiglie) hanno preso sonori schiaffi dal sottoscritto. Ma questa è un’altra storia, che peraltro vi interessa poco, quindi passiamo a discutere di calcio giocato.

Piccola digressione iniziale sul comparto grafico che, come da attese, è ben superiore rispetto a quello della controparte current-gen (e ci mancherebbe anche!), ma che comunque non è che stupisca in particolar modo nelle fasi di gameplay vere e proprie. Durante i replay, tuttavia, la differenza salta ben più all’occhio, in particolare quando ci si sofferma sui dettagli come il pubblico o la resa dell’erba e dei volti dei giocatori, comunque perfettibili in futuro. Un certo contributo alla piacevolezza visiva è dato dal nuovo sistema di riprese, studiato proprio per i replay e preso “paro paro” dalla posizione delle telecamere nei vari stadi: l’effetto, per chi è solito seguire il calcio su SKY, è il medesimo e funziona alla grande.

Detto della figaggine tecnica, parliamo di cose più importanti, ovvero delle novità apportate al gameplay dal nuovo motore Ignite. I ritocchi sono importanti e riescono a trasformare FIFA 14 in qualcosa di parecchio diverso da quello current-gen, pur mantenendone i tratti essenziali e la struttura. Una volta preso in mano il pad, difatti, non ho provato la stessa sensazione di smarrimento che mi aveva colto quando provai FIFA 14 la prima volta, su Xbox 360; anzi, mi sono sentito subito a casa e a mio agio, probabilmente grazie al background accumulato col titolo current-gen in queste ultime settimane. Tuttavia, dopo pochi istanti mi sono anche accorto di poter fare cose che prima mi erano precluse o che avevano addosso quella leggera crosta di inverosimiglianza. Ad esempio, gli stop a seguire sono molto più naturali e si portano a casa con quel quarto di secondo di animazione in meno che può fare la differenza nelle situazioni di contropiede. Allo stesso modo, un pallone a mezza altezza può essere passato al volo “di petto” a un compagno vicino, anziché assistere al classico stop e conseguente perdita di tempo. O ancora, un avversario che entra in takle viene fisicamente saltato se c’è lo spazio per farlo, senza che si subisca sistematicamente fallo. Più in generale, i comportamenti degli atleti, il modo di anticipare o di portare palla, i contrasti e la biomeccanica dei corpi rappresentano quanto di più verosimile si sia mai visto nel calcio virtuale. Come detto, tutti questi piccoli ritocchi riescono nell’impresa di far sembrare FIFA 14 next-gen al contempo uguale e diverso dalla sua controparte current-gen.

Va anche detto, a onor di cronaca, che qualche difetto endemico è stato conservato intatto. Per dire, Nick Channon, producer del gioco, ha messo grande enfasi nel mostrarci come in FIFA 14 su Xbox One (e PS4, of course) sono più di due i giocatori che saltano a colpire il pallone di testa dopo un cross. In effetti, battendo i calci d’angolo non si assiste più all’immobilismo tipico della difesa, ma si vedono coppie di giocatori che si spintonano e cercano la posizione per saltare, con i quattro/sei più comodi sulla traiettoria che si contendono l’impatto col pallone. Da vedere è tutto molto bello, ma il risultato finale è – al momento – lo stesso della versione current-gen: una percentuale eccessiva di situazioni a favore di chi attacca (un Milan-Juve, per dire, è finito 3-2 a mio favore, con una tripletta di testa di Balotelli).

Chiudo riportandovi le parole di Channon a proposito del porting delle cose da Xbox 360 a One e da PS3 a PS4. Praticamente tutto potrà essere spostato dalla vecchia alla nuova generazione, senza possibilità di ritorno, tranne i salvataggi della carriera. L’ecosistema economico di FIFA Ultimate Team sarà cross-gen, il che significa poter passare serenamente alla next-gen con la sicurezza di avere a disposizione un database di carte non castrato dalla minor base installata di console. Ah… Ultimate Team Legends si espande con alcune new entry: Figo, Romario e Nedved. Bella lì!