Far Cry 4 – Anteprima E3 2014

Dopo il gargantuesco impegno legato alla release di Watch Dogs, Ubisoft può finalmente tornare a occuparsi degli altri franchise che fanno parte del suo ricco portfolio. Non a caso, sia Assassin’s Creed: Unity che Far Cry 4, hanno impegnato uno spazio considerevole all’interno delle conference di Microsoft e Sony. Ed è proprio dal celebre FPS open-world che vogliamo incominciare. In questa anteprima abbiamo fatto il nostro primo incontro con l’ambiente Himalayano, nelle pericolosa regione del Kyrat, nuova ambientazione assai distante dalla savana del secondo capitolo e dal look tropicale del terzo. C’è questo nuovo cattivo dalla sessualità ambigua, tale Pagan Min, che tante critiche ha attirato, ma che in realtà appare come una nuova carismatica nemesi, degna di quel pazzo furibondo di Vaas (o almeno, così sembra). Il suo ruolo sarà interpretato dal poliedrico Troy Baker, attore, doppiatore e caratterista dal curriculum sterminato, di recente legato alla voce di Delsin Rowe (InFamous: Second Son).

Il protagonista invece sarà sempre il solito involontario più-o-meno-eroe del caso, Ajay Ghale, un ragazzo giunto in questi impervi luoghi solo per adempiere alle ultime volontà della madre scomparsa, che desiderava veder sparse le proprie ceneri fra quelle vallate. Come avrete visto nel trailer introduttivo (nel caso, ve lo riportiamo in questa anteprima), il lungo viaggio prenderà presto una brutta, bruttissima piega, gettando Ghale in una situazione davvero drammatica e dai risvolti totalmente imprevedibili. Ma ora basta con tutte queste chiacchiere, è il momento di passare all’azione!
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La prima cosa che salta all’occhio, dopo aver preso in mano il DualShock 4 (la versione che ho provato è quella PS4), è che il comparto grafico non sembra quello che abbiamo ammirato nei trailer che sono stati diffusi durante la fiera. Qualche difettuccio sparso c’è, a cominciare da un po’ di aliasing evidente qua e là e da alcune texture non proprio dettagliatissime. Detto questo, sarebbe davvero ingeneroso non lodare il lavoro svolto dagli sviluppatori sulla vista “d’insieme”: Far Cry 4 è davvero molto bello da vedere e non di rado si indugia con la telecamera alla ricerca di qualche scorcio panoramico d’effetto.

Il dimostrativo mi ha messo subito alla prova con la conquista di un avamposto. Rispetto a quelli visti in Far Cry 3, i presidi di questo quarto capitolo appaiono ben più grossi e strutturati. In tal senso, le possibilità sono aumentate a dismisura, così come le chance di rimanerci secchi a causa dei proiettili nemici, provenienti un po’ da ogni dove. Esplorando qua e là è possibile imbattersi in oggetti di vario genere, come, per esempio, mortai che permettono di cannoneggiare porzioni di mappa e spazzare via con poca ansia anche nutriti gruppi di nemici.

A prescindere dalle inclinazioni più o meno belliche di ciascuno, è l’approccio stealth quello che regala le maggiori soddisfazioni. A nostro uso e consumo, il protagonista può sfruttare una silenziosissima quanto letale balestra, capace di abbattere un nemico con un sol colpo; la sua devastante efficacia la rende utile anche quando veniamo scoperti e i rumori scoppiettanti delle armi rompono il silenzio delle montagne himalayane. Nulla ci vieta di raggiungere un’altura grazie a un comodo rampino e dare poi sfoggio delle nostre capacità da cecchino, ma è sempre e comunque meglio ricordarsi di disattivare l’allarme dell’avamposto, se non si vogliono vedere arrivare rinforzi su rinforzi, a questo giro peraltro trasportati da un infame elicottero, capace di scovare la nostra posizione dall’alto, qualunque essa sia.

Far Cry 4 anteprima 01

La sensazione generale, dopo una decina di minuti di test (e prima di lasciare la postazione a un nutrito numero di impazienti giornalisti stranieri), è quella di un titolo che riprende tutti gli ottimi prodromi di Far Cry 3, ma che li raffina, aggiungendo tante piccole cose. Lo scenario montuoso dona una nuova verticalità al level design, palpabile non solo tentando la semplice conquista dell’avamposto di cui sopra, ma anche soffermandosi ad ammirare porzioni di mappa in lontananza (irraggiungibili nella demo, ma che lasciano intravedere un modo davvero diverso di declinare una formula comunque fortemente reiterata negli ultimi open-world di Ubisoft). Vi mentirei se vi dicessi che Far Cry 4 non mi ha lasciato addosso buone sensazioni, questo è indubbio. Se poi il prodotto finale sarà qualitativamente uguale o superiore all’ottimo terzo capitolo che lo ha preceduto, beh… sarà solo il tempo a dircelo, o magari una prova sul campo un po’ più corposa di solo una manciata di frenetici minuti.