Crude Buster: risse da strada ai tempi dell’Apocalisse!

1990 – L’universo dei beat ‘em up a scorrimento – chi ha vissuto in prima linea la Golden Age dei Coin-Op ne sa qualcosa – non si riduce ai soli giganti del settore quali Final Fight e Double Dragon. Intorno a questi colossi orbitavano numerose produzioni di ottimo livello che, a fronte di un richiamo mediatico magari inferiore, riuscirono difatti a catturare l’interesse di tantissimi appassionati. Volendo citare un titolo che possa ergersi un po’ a testimonial di questo affollato sottobosco, il pensiero corre subito al tozzissimo Crude Buster della Data East: un rullakartoni di grande impatto visivo, che si guadagnò un bel quarto d’ora di celebrità anche in virtù di un grado di sfida davvero elevato.

CRUDE BUSTER - DIDASCALIA I
Colonna sonora hip-hop, vestiti sgargianti, colori chiassosi, muscolatura iperbolica e copiosi riferimenti al mondo del wrestling di fine anni ‘80: dal punto di vista stilistico, Crude Buster era davvero figlio alla sua epoca.

Ambientato in un 2010 che all’epoca della sua uscita doveva far tanto “futuro remoto”, Crude Buster approcciava il genere sfruttando le medesime prerogative strutturali di un classico pregresso quale Bad Dudes Vs. Dragon Ninja: piuttosto che spaziare lungo la profondità di scenari idealmente “tridimensionali”, l’alter ego dell’utente si sarebbe pertanto spostato lungo un unico asse orizzontale, sfruttando eventuali praticabili per accedere a sezioni più elevate degli stessi.

CRUDE BUSTER - DIDASCALIA II
Visto l’elevatissimo coefficiente di difficoltà legato non solo alle sfide coi boss di fine livello, ma anche al normale incedere degli stage, sarebbe stato consigliabile affrontare il gioco in compagnia di un amico, sfruttando così la provvidenziale opzione multiplayer.

Forte di un set di animazioni davvero ricco, il nerboruto mattatore di Crude Buster avrebbe dal canto suo potuto contare su un ventaglio di colpi altrettanto nutrito, nonché sull’opportunità di trasformare in arma quasi tutti gli elementi dei fondali. Esaltate dal notevole quantitativo di ostili cui far fronte, dette caratteristiche germogliavano in un flusso d’azione immediato e coinvolgente, ma non per questo immune da eventuali sbavature.

CRUDE BUSTER - DIDASCALIA III
I fondali risultavano sempre zeppi di oggetti da utilizzare a mo’ di arma: tra questi figuravano cartelli stradali, oggetti contundenti di varia nature e persino ingombranti carcasse di vecchie automobili!

Complice una videata di gioco forse troppo striminzita per contenerne l’esuberanza grafica, Crude Buster, titolo firmato da Akira Ohtami, avrebbe in effetti finito col risultare spesso caotico e ben poco incline a premiare l’adozione di eventuali strategie di combattimento. Ad eccezione dei puristi che, giusto a riguardo, lamentavano il costante rischio di perdere vite senza avere l’effettiva facoltà di far fronte agli attacchi dei nemici, Crude Buster venne in ogni caso accolto con entusiasmo dai frequentatori delle sale, guadagnandosi quella ricca conversione Megadrive che lo vide acquisire il ruolo di unica, concreta alternativa di genere al sontuoso Streets Of Rage.