Life is Strange: Before the Storm – Anteprima

Non fate il grosso errore di sottovalutare Life is Strange: Before the Storm. Qualcuno potrebbe obiettare che non ci può essere grande pathos a rivivere un’avventura di cui, in fin dei conti, già conosciamo l’esito. E quel qualcuno si sbaglierebbe di grosso. Si sbaglierebbe perché ci sono grandi piani in casa Deck Nine, lo sviluppatore subentrato a Dontnod per espandere il microcosmo di Arcadia Bay. Partiamo dalle basi. Il gioco ha per protagonista la ribelle Chloe Price, la migliore amica di Max Caulfield, quando aveva ancora 16 anni e non portava ancora i capelli blu. E già questa premessa, come abbiamo avuto modo di scoprire in una demo a porte chiuse dentro gli uffici di Koch Media, cambia tutto.

LA GIOVANE CHLOE

Before the Storm

Chiunque abbia vissuto l’adolescenza su questo pianeta, sa bene quanto si cambia dai 16 ai 19 anni, e questo significa che il gioco avrà un’impronta molto diversa a livello di scrittura e tono. La piccola Chloe è tratteggiata come un personaggio ribelle e problematico, che deve affrontare la perdita del padre e accettare il nuovo compagno della madre, con cui ha naturalmente un rapporto estremamente conflittuale. Nella sezione di gioco che ci è stata mostrata, potevamo esplorare la stanza di Chloe, e assistere a una scena in cui aiutava il compagno della madre a riparare la macchina, con cui avrebbe dovuto portarla a scuola. Come al solito, il gioco alterna semplici fasi di esplorazione a dialoghi a scelta multipla, e in questo caso potevamo decidere se essere più o meno gentili nei confronto di questo “terzo incomodo”.

Before the Storm

[quotesx]Il gioco avrà un’impronta diversa[/quotesx]Anche in questo prequel è stata mantenuta la possibilità di scegliere che tipo di personaggio interpretare, fermo restando che la protagonista ha un carattere molto forte e per questo il margine di manovra da parte del giocatore è sempre limitato alla “lore” di Arcadia Bay. La scomparsa del padre di Chloe ha un ruolo molto importante nella formazione del suo carattere ancora in divenire, ed è l’ambientazione stessa a raccontarci della lacerante scomparsa, con la madre di Chloe, per esempio, che ha rimosso dalle pareti le foto del genitore. Ed è qui che torniamo al discorso che facevamo in apertura, ossia che, pur conoscendo già il finale, ci sono tanti punti oscuri nella vita personale dei protagonisti, aspetti che non sono ancora stati mostrati e punti bui che i fan aspettano di vedere sviscerati fino in fondo. L’idea che mi sono fatto è che Before the Storm sia una miniserie più minimalista basata sull’esplorazione dei personaggi, che tocca diversi territori rispetto all’originale Life is Strange, non fosse altro per la sua collocazione temporale.

I SEGRETI DI ARCADIA BAY

Before the Storm

Ed è qui che entra in gioco la feature principale del gioco, o per meglio dire la sua assenza. Già, perché, come possono facilmente immaginare i fan, in questo episodio non sono presenti i poteri di riavvolgimento del tempo di Max Caulfield. Per quanto concerne il game design, questa scelta cambia semplicemente… tutto! Già, perché non potrete più tornare indietro sui vostri passi, ed è così che gli sviluppatori donano un peso specifico a ogni decisione che non sarebbe stato possibile nell’originale Life is Strange. Se devo proprio dirla tutta, apprezzo moltissimo questa scelta: da appassionato delle avventure Telltale, avevo un po’ storto il naso all’idea alla base di Life is Strange, il “rewind temporale”, poiché convinto che la possibilità di esplorare tutte le azioni possibili privasse di gravità il dilemma morale.

Sarà interessante, quindi, vedere come Life is Strange se la caverà una volta privato della possibilità di viaggiare nel tempo. Per sopperire alla mancanza, gli sviluppatori hanno introdotto il cosiddetto “Backtalk”, che è in soldoni la capacità di usare le parole per trarsi d’impaccio da una situazione spinosa; il tentativo può andare a buon fine o peggiorare ulteriormente la situazione. Insomma, come accade nel mondo reale. Molto probabilmente avremo un’esperienza ancora più introspettiva, basata sugli eventi che hanno fatto diventare i personaggi quello che sono, il tutto senza disdegnare un bel po’ di sano fanservice, che è poi la ragione d’essere alla base dell’intera miniserie.

[quotedx]Un’esperienza ancora più introspettiva[/quotedx]La sequenza che invece ho avuto modo di giocare in prima persona vedeva la nostra Chloe in un vecchio mulino, dove si teneva il concerto del suo gruppo preferito, i Firewalk. Appena arrivati nel locale, ci si aprono già tantissime possibilità di esplorare l’ambiente e interagire con gli oggetti, questa volta arricchiti dai commenti sarcastici della giovane Chloe. In questa sequenza era possibile vedere il sistema di scelte morali in azione, e come questo influenza l’andamento della narrazione. Chloe infatti parlava con un venditore di magliette, che tentava di vendergliene una per 20 dollari. Un prezzo assurdo, che Chloe non intende pagare.

La soluzione dell’enigma consisteva nello sganciare il freno a mano della macchina a cui era appoggiato il venditore, facendo scivolare via la macchina e lasciando il campo libero a Chloe. A quel punto, potevamo prendere la maglietta senza pagare e, per giunta, decidere anche di rubare l’incasso del venditore. Il margine di possibilità per interpretare Chloe è molto ampio, dal momento che potevamo anche decidere di non rubare i soldi, e questo avrebbe ovviamente avuto delle risonanze all’interno del successivo andamento narrativo. Naturalmente, Life is Strange è anche un gioco fatto per adeguarsi alle esigenze narrative degli sceneggiatori, per cui rubare i soldi è totalmente “in character” per una ragazza come Chloe; spesso le scelte giuste saranno quelle più ragionevoli alla luce del personaggio che state interpretando.

Before the Storm

Al di là di questo, una delle prime conseguenze del furto la vediamo proprio all’interno del locale stesso; Chloe infatti incontra il suo spacciatore, Frank (vecchia conoscenza già vista in LiS), con cui ha un grosso debito che può estinguere con i soldi che ha appena rubato. Estinguendo il debito sarà anche possibile comprare della marijuana, immancabile dato il contesto narrativo di cui stiamo parlando. Vale la pena sottolineare questo aspetto: la scrittura è ancora una volta di ottima caratura, e gli autori sono stati molto bravi a delineare le tensioni, i dilemmi e i tormenti dell’adolescenza, soprattutto di una ragazza problematica come Chloe. Alcune scene potrebbero sembrare un po’ stereotipate, ma del resto Life is Strange ha sempre avuto l’abitudine di usare dei cliché per ribaltarti e renderli interessanti, per cui confido che un simile lavoro sarà fatto anche su Before the Storm.

Before the Storm

Tornando alle scelte, come al solito avremo dei bivi puramente di interpretazione, e altri invece che modificano l’albero narrativo, con effetti più o meno a lungo termine; alcune delle frasi che diciamo, inoltre, saranno ricordate dai personaggi a cui le rivolgiamo, complicando ulteriormente la faccenda e rendendo potenzialmente pericolosa ogni frase che pronunciate. La scena del concerto proseguiva oltre, con Chloe che faceva un graffito su una ruota appesa al muro (un’altra possibilità del gioco); dopodiché, salendo le scale si guadagnava un punto di vista privilegiato per seguire il suo gruppo. Nel farlo, tuttavia, rovescia la sua birra addosso a un tipo piuttosto viscido, a cui si può decidere di rispondere più o meno malamente. Proprio nel bel mezzo del concerto, con Chloe stesa sul pavimento intenta a fumare erba, il teppista ritorna e minaccia la ragazza.

[quotesx]Ogni frase può essere pericolosa[/quotesx]A questo punto possiamo decidere se reagire o scappare, ed è qui che arriva in nostro soccorso Rachel Amber, la ragazza più popolare della scuola. Il personaggio, che scompare nell’originale Life is Strange, sarà ulteriormente approfondito in Before the Storm, così come sarà esplorato il suo rapporto con Chloe. Un rapporto tutt’altro che semplice, dato il carattere esattamente non facile delle due ragazze, nonché una tensione tra le due che sembra sfiorare il sentimentale. Lecito immaginare che l’assenza di Max (che sarà presente soltanto in un capitolo speciale) ha comportato la necessità di un altro personaggio che si relazionasse con Chloe. Tutto questo per dire che non avremo certo di che annoiarci a rovistare nel passato e nei ricordi di Arcadia Bay, anche perché questa piccola cittadina sembra avere più misteri di Twin Peaks, il che non è assolutamente un male per noi giocatori.

Before the Storm

A livello visivo bisogna fare dei distinguo. Esteticamente, il gioco mostra i segni del passaggio da Unreal Engine a Unity, soprattutto per quanto riguarda la resa dei materiali e l’illuminazione, due aspetti nei quali il nuovo motore non può proprio competere. Fortunatamente il gioco sembra essere invece molto ispirato per quanto riguarda la direzione artistica, e quindi non soffriremo molto il passaggio tra il gioco originale e questo prequel. Questo vale soprattutto per la regia, ancora di ottimo livello, così come la commistione tra musica e inquadrature, che abbiamo potuto vedere in azione durante la scena del concerto. I tipici momenti immersivi alla Life is Strange sembrano esserci ancora tutti. Peccato soltanto per la mancanza della doppiatrice originale di Chloe, Ashly Burch, coinvolta nello sciopero del sindacato americano dei doppiatore. Fortunatamente, la Burch sta offrendo una consulenza alla nuova doppiatrice Rhianna DeVries, e la differenza è quindi appena appena percepibile, e non è comunque fastidiosa.

Avevo il timore di trovarmi di fronte a un apocrifo, e invece ho potuto giocare con una variazione sul tema molto interessante, che sono sicuro ci permetterà di approfondire la nostra conoscenza di Arcadia Bay e di deliziarci con tante piccole citazioni. Dopo questa prova sono fiducioso che Deck Nine Games riuscirà a creare un gioco con una sua identità, e tutto questo senza sfigurare nei confronti della pesante eredità che è chiamata a sostenere.