La fine del mondo è da secoli uno dei grandi spauracchi dell’evoluzione della razza umana la quale, in epoche e contesti del tutto differenti, ha cercato di colorare determinati eventi di grandi proporzioni come avvenimenti finali ed irreversibili, tali da condannare l’umanità ad un oscuro destino. Senza scomodare il folklore biblico, svariati conflitti mondiali sono stati catalogati come “la fine” e, nell’immaginario comune, ben presto il tema apocalittico ha preso forma concreta ed ha invaso vari medium sociali, quali letteratura, musica, cinema ecc.
Anche l’industria videoludica ha saputo fornire una versione variegata e personale del settore, offrendo negli anni un vastissimo catalogo di prodotti, da meri action a più profondi rpg, ambientati in universi post ecatombe. Ebbene, anche il coloratissimo My Time At Portia fa parte di questa categoria: come si legge dalla descrizione presente nella pagina Steam del titolo, il divertente Action RPG a mondo aperto è ambientato in un futuro post apocalittico, dove la razza umana è sopravvissuta a fatica ad una serie di eventi catastrofici. Nonostante apocalisse faccia spesso rima con mostruosità, zombie, mutanti e orrori vari, in realtà il titolo che analizzeremo in questo articolo presenterà tutto fuorché i classici canoni estetici della categoria, offrendo una visione della “fine” piuttosto piacevole e divertente.
Ma andiamo con ordine: il gioco ci metterà nei panni di un novello builder appena giunto nella morbida città di Portia e pronto a prendere le redini dell’attività del proprio padre, misteriosamente scomparso dal piccolo villaggio anni addietro. Sostanzialmente, il gioco fonderà elementi di esplorazione a mondo aperto, con attributi RPG e di free gathering/building in pieno stile Minecraft. Il titolo è attualmente in Alpha 3.0, la quale ha introdotto un buon quantitativo di fix e nuovi elementi al titolo che appare piuttosto ben supportato dallo studio autore. Se volessimo riassumere il gameplay complessivo del gioco, My Time at Portia si fonda su di un classico sistema quest/reward in stile RPG, il quale sarà a sua volta basato sull’esplorazione (necessaria per accumulare risorse) e la successiva costruzione di oggetti vari ed eventuali. Questo andamento ciclico è al momento l’intero fulcro di gioco che, nonostante non abbia attualmente tantissimi contenuti, risulta divertente e rilassante.
Partiamo dal considerare immediatamente il fattore “esplorazione” del titolo, probabilmente l’aspetto meglio riuscito del gioco. Al di là del pacato incedere del ludo, il quale risulterà piuttosto vivo grazie alla presenza di un ciclo giorno/notte e di una routine di vita verosimile e ad esso legata, rispettata puntualmente dagli NPC (la tavola calda del villaggio sarà gremita di primo mattino!), le fasi esplorative saranno sin da subito piacevoli e abbastanza divertenti anche grazie ad una buona varietà degli ambienti, seppur abbastanza ripetitive poichè quasi integralmente incentrate sulla ricerca di materie prime. All’interno del titolo è anche implementato un social system al momento piuttosto semplificato, che ci consentirà di interagire con gli NPC attraverso giochi o dialoghi al fine di guadagnare l’affetto e l’amicizia dei simpatici abitanti di Portia.
Legato a doppio filo all’esplorazione, troveremo il sistema di quest che, in pieno stile ruolistico, sarà il motore che farà progredire la storyline del titolo (divertente ma non particolarmente esaltante per il momento) e che ci consentirà di accumulare esperienza, la quale si tradurrà in punti da spendere per migliorare le statistiche personali del proprio alter ego (come Punti Ferita, Forza ecc) o per ottenere vantaggi nella raccolta delle risorse, nell’esplorazione e costruzione. Ma My Time at Portia non è solo raccolta di risorse e costruzione: all’interno del gioco troveremo anche una componente action, in cui il giocatore sarà chiamato a fronteggiare avversari ed avventurarsi in dungeon alla ricerca di reliquie speciali, il tutto sempre coerentemente ai temi soft offerti dal gioco. Seppur presente, la componente fighting è al momento un aspetto importante ma non primario, visto innanzitutto una certa limitatezza del sistema, che si tradurrà in poche mosse ed oggetti utilizzabili, ed anche dovuto al fatto che buona parte del gameplay ci vedrà impegnati in una semplice ed “innocua” esplorazione.
Nonostante le buone premesse, allo stato attuale dei lavori My Time At Portia soffre di due particolari “patologie”: la prima è sicuramente una certa ripetitività, visto che gran parte del gioco si concentrerà sul duopolio gathering e crafting. L’altro aspetto che potrebbe far storcere il naso ai giocatori più esigenti è inerente al livello di difficoltà del gioco, il quale è impostato su parametri piuttosto accomodanti. In linea di massima, il titolo esaminato tenderà verso l’offrire un gameplay rilassato ed un ritmo pacato e tranquillo, a discapito magari di una certa dinamicità e di un mordente che vanno quasi immediatamente scomparendo.
Da un punto di vista tecnico, il titolo offre un comparto di buona fattura, nonostante la fase di sviluppo ancora acerba. Al di là della palette di colori, volutamente accesi e che strizzano visibilmente l’occhio allo standard utilizzato nelle produzioni animate odierne, l’estetica generale si presenterà piuttosto morbida e cartoon, scelta volutamente eseguita per far trasparire ancora più forte quel senso di relax e di spensieratezza che permea ogni angolo dell’universo di gioco. Al momento, sono presenti ambienti piuttosto diversificati che passano dal tema boschivo, a quello desertico, marino ecc, anche se il mondo di gioco risulterà a tratti un po’ vuoto e visivamente ripetitivo. Il comparto audio non fa gridare al miracolo, ma offre un tappetto discreto che sottolinea ancora una volta la quiete che domina incontrastata.
In definitiva, My Time At Portia è sicuramente un titolo promettente che, nonostante si trovi in una fase iniziale di sviluppo, offre hià un mix di vari elementi implementati in modo oculato e armonico. Nonostante le buone premesse, il titolo al momento si presenta un po’ ripetitivo e quasi integralmente incentrato sulla fase costruttiva e di raccolta delle risorse, con altre possibilità di gameplay implementate in modo solo parziale. Un ottimo gioco per chi è alla ricerca di un RPG che consenta libera esplorazione, crafting e combattimenti ed è al contempo pronto ad aspettare la sua completa evoluzione.