Monster Hunter World – Recensione

Monster hunter World

Stai camminando nella foresta, sfiorando con gli stivali le piante selvatiche ed osservando la fauna che ti circonda, quando senti un rumore alle tue spalle. Un’ombra maestosa passa volando sulla tua testa, e gli animali iniziano a fuggire spaventati, abbandonando l’area. Sai già cosa ti aspetta: un mostro ti ha notato e a breve ti attaccherà, perciò ti rimangono pochi secondi per affilare la lama e prepararti allo scontro. Monster Hunter World è così, un’iniezione costante di adrenalina che ti mantiene all’erta e pronto al peggio, tenendoti incollato al pad per ore ed ore.

Monster Hunter World

Il ritorno della serie su home console, abbandonando il porto sicuro delle portatili, necessitava cambiamenti in grande stile. Ci eravamo abituati a poter cacciare ovunque volessimo, e soprattutto in Giappone era molto diffusa l’usanza di giocare a Monster Hunter con estranei persino sui mezzi pubblici o nei parchi. Di conseguenza, appare ovvio come sia stata necessaria una particolare cura nello sviluppo del nuovo titolo, che doveva offrire contenuti aggiuntivi validi a sostituire la possibilità di portare il gioco sempre con noi. In saghe storiche come Monster Hunter non è facile apportare cambiamenti: ogni novità viene esaminata al microscopio ed accuratamente valutata dai fan, che decidono cosa costituisca un’evoluzione del gameplay o uno stravolgimento, nonché tradimento dello spirito originale. Modificare troppo lo stile di combattimento sarebbe stato un rischio eccessivo, poiché è il fulcro della saga, perciò Capcom ha pensato bene di aggirare il problema, ritoccando tutto ciò che fa da contorno alla caccia stessa.

Monster Hunter World

Il primo elemento che ha subito un miglioramento, in Monster Hunter World, è senza dubbio l’ambiente e la possibilità di interagire con ciò che ci circonda: le mappe, enormi e straripanti di dettagli, invitano a perdersi e ad ammirare ogni angolo nascosto. L’enorme potenzialità della ricerca e dello studio della flora e della fauna sono chiare in Monster Hunter World, che fa della scoperta del mondo nuovo il suo vero punto di forza. Siamo chiamati a raccogliere impronte e dati sui vari mostri, facendo rapporto ai biologi che li studiano, ma anche a conoscere la flora e la fauna endemica, più ricca e rigogliosa che mai. Ogni pianta ha un uso, e può costituire un raro ingrediente per un intruglio curativo o uno strumento da sfruttare in battaglia per potenziarci rapidamente o per avvelenare il nemico. Gli animali sono altrettanto numerosi, e la possibilità di catturarli per studiarli e per renderli i nostri compagni domestici vale da sola ore di gioco: letteralmente, ho davvero passato ore a riempire la mia stanza di lepri e pesci tropicali! Ma più di tutto, sono le stesse aree esplorabili ad essere state elevate a capolavoro: immense e labirintiche le zone di caccia ci costringono allo studio meticoloso della mappa per non rischiare di perderci. Oltre alla classica foresta e all’arido deserto, ci ritroviamo ad esplorare regioni che sembrano uscite dal sogno di un pittore, o dall’incubo di un folle. L’altopiano corallino ci avvolge con le sue alghe marine e ci fa sentire come se stessimo esplorando le profondità dell’oceano: creature colorate e bizzarre ci fluttuano attorno, le piante si ritirano nel terreno al nostro passaggio. La valle putrefatta ci accoglie con un senso di inquietudine e terrore, giustificato dal mare di carcasse che la occupano, incluse quelle di draghi anziani. Cosa può aver ucciso bestie simili? Questa discesa nell’abisso inquieta anche i cacciatori più esperti, ma al contempo fa riflettere sulla struttura dell’ecosistema del nuovo mondo, e su come si sviluppi la catena alimentare in ogni luogo. Il problema rimane sempre chi o cosa sia in cima alla catena e ci aspetta nascosto nell’ombra.

Monster Hunter World

I mostri, quasi tutti nuovi, si adattano perfettamente al classico stile delle bestie in Monster Hunter, magnificamente disegnati ed ognuno con caratteristiche ed indole propria. Potete incontrare creature pacifiche che vi passano accanto a malapena notandovi o mostri malevoli, capaci di inseguirvi da una parte all’altra della mappa, solamente per il gusto di tentare di strapparvi la vita. Ritorno in pompa magna per il Rathalos, più grande e cattivo che mai, e credo anche leggermente potenziato rispetto ai titoli precedenti. Con grande gioia dei veterani (e forse disperazione dei novizi) le cacce sono rimaste più che mai fedeli a quelle dei titoli precedenti, e mantengono lo stesso livello di difficoltà, richiedendo un certo impegno e studio da parte del giocatore. Ci sono degli aiuti aggiuntivi: in primis la possibilità di riempire la nostra borsa oggetti all’infinito dall’accampamento, ricaricandoci di pozioni dopo uno svenimento, o di mangiare nuovamente, potenziandoci ed attivando abilità speciali. L’accampamento di partenza può peraltro essere scelto tra una lista di luoghi sulla mappa, che sta a noi scoprire ed attrezzare, permettendoci maggiore velocità di spostamento in regioni così vaste. Sfruttare le risorse ambientali, come trappole di rampicanti o cumuli di rocce, può ulteriormente facilitarci il compito, ma richiede una certa astuzia ed un occhio critico che ci vuole un po’ a sviluppare. Il cambiamento maggiore nel gameplay è stato dato dall’ampiezza delle zone di caccia: muoversi in aree così estese può essere faticoso, soprattutto considerando che i mostri non rimangono necessariamente fermi a farsi picchiare, bensì fuggono. Combattere contro un wyvern alato che può in ogni istante volare via e posarsi in cima ad una collina, richiede una certa dose di sangue freddo e di pazienza, poiché ci costringe a passare decine di minuti a muoverci, trasformando la battaglia in un inseguimento. In un ambiente così ostile e difficile da conquistare diventa vitale la possibilità di trasferirsi da un campo base all’altro e di sfruttare la guida degli insetti luminosi, che creano una scia che segue le tracce del mostro fino a guidarci al suo nuovo nascondiglio. Nonostante gli aiuti, ho trovato davvero sfinenti alcune missioni, nelle quali ho passato più tempo a rincorrere la bestia che a tentare di colpirla, ed ho perciò apprezzato il fatto che la barra della stamina si consumi un po’ più lentamente, consentendo al cacciatore di correre e scattare più a lungo.

Monster Hunter World

Il sistema di crafting in Monster Hunter World è stato anch’esso rifinito, pur mantenendone le usuali difficoltà. Possiamo creare armature ed armi per noi e per il nostro compagno felino, utilizzando i materiali ottenuti in caccia e raccolta e attrezzandoci a dovere per affrontare le sfide future. Finalmente è possibile vedere tutto l’albero di potenziamenti delle nostre armi e visualizzare l’anteprima delle armature, inoltre possiamo anche verificare quale mostro fornisca determinati elementi, sapendo chi cacciare e dove colpirlo di preciso. Abbiamo inoltre la possibilità di forgiare amuleti, che sono più semplici e meno potenti di quelli presenti nei titoli precedenti, ma almeno sono sotto il nostro controllo, e non vengono generati randomicamente dal gioco. La novità che ho gradito maggiormente è la lista dei desideri: aggiungendovi un pezzo di armatura, il titolo ci avvisa quando troviamo un materiale necessario per forgiarlo e quando li abbiamo raccolti tutti. Può sembrare un dettaglio secondario, ma mi ha risparmiato l’uso del buon vecchio block notes, che prima era necessario per fare i conti di cosa mancasse all’appello. Un plauso finale ai design delle nuove armature, che sono fantastiche, e spingono a forgiarle tutte solo per l’estetica. Le armi invece mi sembrano un po’ meno ispirate.

Monster Hunter World

Un Monster Hunter non è degno di questo nome se non consente di cacciare in gruppo, e Monster Hunter World fa della connettività il suo centro nevralgico. L’online è ben funzionante e consente di trovare rapidamente sessioni adatte alle nostre esigenze, potendo raggiungere altri giocatori da tutto il mondo. L’aggiunta del razzo SOS è una vera chicca: questa funzione ci permette di iniziare una missione da soli, assicurandoci di averla settata per più giocatori, e di richiedere in seguito aiuto all’intero mondo dei cacciatori, che possono visualizzare il nostro appello ed unirsi alla sfida. È senza dubbio il metodo più rapido per giocare in gruppo, e mi ha molto divertita sperimentarlo: in effetti, per la prima volta da quando gioco ad uno dei titoli della serie, sono riuscita a godermi il gioco online con perfetti estranei, senza dover per forza creare una gilda di amici su cui contare per portare a termine le missioni. La possibilità di chiedere aiuto, insomma, funge un po’ da collante, poiché attira giocatori disposti ad impegnarsi e a fare sul serio, rispetto ad una semplice sessione online nel quale possono entrare anche cacciatori meno disposti al gioco di squadra.

Monster Hunter World

Dal punto di vista tecnico, Monster Hunter World è una buona prova. Non si può negare che il frame rate non sia sempre perfettamente stabile, e che sulla PlayStation 4 “classica” non raggiunga i 30 FPS, ma non ho mai avuto alcun fastidio a causa di questa pecca. Le texture dei mostri sono magnifiche, e piume e squame sono splendide da ammirare: soprattutto le creature simili a serpenti sono rese in maniera egregia. Anche piante ed elementi della flora sono ben realizzati, così come gli effetti di luce ed ombra. La profondità di campo è anch’essa ben regolata: vengono sfocati gli elementi sullo sfondo, ma si mantiene ben visibile l’ambiente che ci circonda fino ad una discreta distanza da noi.  Probabilmente il mio entusiasmo è in parte artefatto, dovuto all’estremo miglioramento della grafica rispetto ai titoli precedenti su portatili Nintendo, nei quali a volte la resa era piuttosto imbarazzante. Li abbiamo comunque amati e giocati per centinaia di ore, ma non si può negare che il salto sia piuttosto gradevole da vedere, ed anche sorprendente visto ciò a cui ci eravamo abituati. Il passaggio su PlayStation 4 e Xbox One ci costringe ad adattarci ai nuovi controlli, ma Monster Hunter World ci consente di modificarli nelle opzioni, rendendoli più simili ai precedenti se lo desideriamo. Di conseguenza, per un giocatore esperto bastano un paio di missioni per abituarsi al cambiamento. Un po’ meno buono è il nuovo sistema di lock sul mostro, che ho trovato carente in alcuni frangenti: il lock automatico è inutilizzabile, e quello manuale rischia comunque di lasciarci scoperti per qualche istante, specialmente se il mostro si sposta e lo incontriamo nuovamente dopo il primo approccio.

Monster Hunter World

Gli amanti della serie si troveranno a casa, e godranno di ogni piccola e grande miglioria, beandosi delle innovazioni che hanno reso ancora più maestosa un gioco di per sé leggendario. I nuovi giocatori, sicuramente numerosi e dotati di una buona dose di entusiasmo, saranno man mano guidati dagli eccellenti tutorial nel mondo di Monster Hunter, imparando le tecniche più complesse e i trucchi del mestiere. È presente per la prima volta anche un’area addestramento, per divertirsi a provare i diversi tipi di arma (per poi probabilmente finire ad usare sempre la stessa, proprio come ho fatto io). Monster World inoltre introduce una nuova storia, con una trama sorprendentemente degna rispetto ai titoli precedenti: non sarà il racconto che vi cambierà la vita, ma questo titolo può comunque stupire e colpire i cacciatori.

Monster Hunter World

Questa recensione è una storia d’amore. Fin da subito ho creduto nelle potenzialità di Monster Hunter World, apprezzandolo nella prova alla gamescom 2017 e nel test della beta, ed ora sono lieta di aver scommesso su questo titolo. Non solo il gioco rappresenta la perfetta evoluzione della saga, compito affatto facile e pieno di responsabilità, ma ha inoltre riacceso in me la passione per la caccia, costringendomi a giocare notti intere. Dategli una possibilità e non siate scettici, poiché Monster Hunter World è un titolo da avere, per mettersi alla prova e per sperimentare la collaborazione con giocatori da tutto il mondo, un’esperienza un po’ persa con i titoli di oggi: raramente la co-op online viene sfruttata a dovere, ma qui viene celebrata più che mai. Indagate, inseguite, colpite e create armi ed armature. La formula è semplice ma perfetta, e non stanca mai.

Mangiatrice compulsiva di sushi e cibarie di ogni genere, ama alla follia tutto quello che è Nintendo, non disdegnando neppure il dorato mondo dei Pokémon. Videogioca sin da quando era bambina, ed ora che è grande forse lo fa addirittura più di prima. Anzi, sicuramente.