Manticore Galaxy On Fire – Recensione della versione Switch

Rappresento quella categoria di scettici che non si dedicano molto al gaming su smartphone e tablet, e che storcono un po’ il naso quando si trovano davanti ad un porting su console di un titolo con quella origine, evenienza sempre più frequente, visto che tanti videogiochi nati su Android e iOS stanno approdando su altre piattaforme. La verità è che i tempi stanno cambiando, e alcune nuove produzioni mobile sono più che valide, ma a volte è difficile andare oltre l’etichetta del “giochino nato per partite rapide ed insipide sul touchscreen”. Almeno per me. Su Nintendo Switch però c’è decisamente carenza di titoli shooter, soprattutto con ambientazione spaziale: in attesa dell’arrivo del prossimo Star Fox (o probabilmente del porting dello sfortunato Zero uscito sull’ancor più sfortunata Wii U), può essere sfizioso tuffarsi in Manticore: Galaxy of Fire.

Navi da combattimento in fiamme…

La galassia va decisamente a fuoco, perché le battaglie impazzano in ogni angolo: impersonando un pilota senza nome (e senza personalità) , ci imbarchiamo in una serie di missioni per investigare su ciò che sta accadendo nell’universo. La trama è quasi ininfluente, e rappresenta il classico racconto di fantascienza, ma basta ad accompagnarci nell’impresa e fortunatamente non scade mai nel ridicolo. Nella decina di ore di gioco che offre Manticore possiamo dilettarci nello sconfiggere droni, raccogliere materiali, combattere boss nemici, catturare ostaggi o scortare alleati. Il tutto si riassume in sostanza nello sparare, sparare, spostarsi rapidamente e sparare, senza grosse variazioni di sorta. Visto il tema poco vario, è un bene che ci si possa divertire a scegliere nel dettaglio le nostre armi: man mano sblocchiamo diverse astronavi e un buon arsenale da utilizzare, scegliendo così le due armi principali e le secondarie, con proiettili limitati da trovare in giro (in genere sono davvero entusiasmanti da usare per il loro notevole impatto). Nonostante questa varietà non modifichi più di tanto il gameplay, è comunque divertente armarci a dovere per svolgere il nostro compito. Una volta completata la missione, possiamo esplorare liberamente la zona che è stata sede della battaglia, per cercare materiali guidati da un simpatico drone cicciottello. Le nostre passeggiate di ricognizione non offrono nessuna sfida e sono francamente abbastanza deprimenti. Un plauso va invece fatto ai comandi, decisamente facili ed intuitivi (e qui lo spettro di Star Fox Zero muove le sue catene), ed alla possibilità di usare sia i Joy-Con che il Pro Controller. È sempre chiaro cosa fare, e non ci si ritrova mai smarriti o perplessi su come procedere. Sul lato gameplay, non c’è molto da aggiungere: l’azione non è mai troppo frenetica e caotica, ma si conferma abbastanza divertente da dedicarci qualche ora della nostra vita. Un’avventura spaziale, ma decisamente all’interno della nostra confort-zone. La possibilità di scegliere il livello di difficoltà consente di decidere quanto vogliamo metterci alla prova. Ad ogni modo, il gioco non è mai improponibile o frustrante.

Lo spazio sul palcoscenico

Ciò che più mi ha colpito, da scettica dei porting da mobile, è la cura dei dettagli posta in Manticore. Visivamente, il titolo è un vero piacere per gli occhi: estremamente pulito e colorato, trasporta l’intera esperienza dello spazio sul tablettino di Nintendo Switch. Per di più, il tutto fila piuttosto liscio a 60 FPS, seppur con qualche sporadico, piccolo calo di frame rate che ho sperimentato in diverse occasioni, e a 1080 p su schermo della TV, qualità di cui tanti titoli rilevanti non possono fregiarsi. Le musiche sono altresì piuttosto gradevoli (seppur non memorabili) ed il doppiaggio degli intermezzi è incredibilmente ben realizzato e piacevole. Tanti piccoli extra che mi hanno fatto apprezzare questa produzione, sorprendendomi.

Se cercate un titolo con cui passare qualche ora, apprezzate gli shooter e non disdegnate l’ambientazione galattica, potete pensare di investire 20 euro in Manticore: Galaxy of Fire, prezzo più o meno adeguato per il gioco. È un titolo con un gameplay abbastanza solido, seppur per nulla innovativo, ed una realizzazione più che soddisfacente. Poco brivido ma sostanza all’altezza delle aspettative.

Mangiatrice compulsiva di sushi e cibarie di ogni genere, ama alla follia tutto quello che è Nintendo, non disdegnando neppure il dorato mondo dei Pokémon. Videogioca sin da quando era bambina, ed ora che è grande forse lo fa addirittura più di prima. Anzi, sicuramente.