Ogni singolo utente del sistema operativo Google Android fornisce alla società Google Corporation l’esorbitante cifra di un Giga Byte di dati al mese.
La produzione di dati da parte dei singoli utenti è stata recentemente stimata dal colosso delle telecomunicazioni statunitensi, ed i risultato sono del tutto sconcertanti. Ormai, peraltro, c’è l’abitudine consolidata di salvare i propri dati sul Cloud, e non più su un tradizionale hard disk personale.
Avete fatto una foto l’estate scorsa con il costume da bagno di Super Mario e la vostra fidanzata in topless in riva al lago? Ebbene Google Corporation lo sa, vi ha tracciato col GPS, e potrebbe usare questi dati contro di voi in qualunque momento. O perlomeno vendere l’informazione ad una società di costumi da bagno per studiare le vostre preferenze.
La cifra di un 1GBpu, ovvero un Giga per utente, è in mano ad una sola società privata, e la cosa preoccupa decisamente le istituzioni per la salvaguardia dei dati personali. In particolare i manager Oracle,che hanno fatto un esposto all’Antitrust Australiano, rivelando che ogni Giga di informazioni vale circa quattro dollari e mezzo e che, soprattutto, nella sola Australia, ci sono circa dieci milioni di utenti Android.
Il cattivo sangue tra Oracle e Google dura in realtà da anni, fin da una celebre causa giudiziaria, ancora non terminata, riguardante l’implementazione di API Java nel sistema operativo Android da parte di Google Corporation.
