PES 2019 – il nostro Hands On dagli studi di Digital Bros

Sono passati i tempi in cui per citare un difensore belloccio del calcio potevamo contare sulla Nazionale italiana. Dopo Cabrini, Maldini e Cannavaro oggi non ci restano che giocatori un po’ meno validi, ahìnoi sia dal punto di vista estetico (che c’interessa poco) sia da quello meramente calcistico, come dimostra il fatto che mentre scriviamo queste righe si gioca un Mondiale senza l’Italia, un’ignominia che non si vedeva dal lontano 1958. Consoliamo la nostra fame calcistica non solo restando connessi tutti i giorni con le partite che arrivano dalla Russia, ma anche grazie all’hands on di PES 2019 di cui abbiamo potuto approfittare negli studi di Digital Bros a Milano. Un bell’aperitivo sul gioco che aprirà con qualche settimana d’anticipo il consueto campionato che si svolge ogni anno a inizio autunno.

PES 2019

Un mese prima

Per questa stagione, infatti, Konami ha deciso di far uscire il gioco molto prima del solito, il 30 di agosto, sperando così di ingolosire la fanbase di FIFA che dovrà attendere un mese prima di poter mettere le mani sulla nuova versione del gioco. Una strategia necessaria, perché a oggi – com’è noto – i rapporti di forza si sono nettamente ribaltati rispetto a 10/15 anni fa, quando PES spopolava e FIFA vivacchiava, ed è molto difficile convincere gli appassionati del blockbuster made in Canada a provare un’alternativa. Basterà questo mese? Ovviamente no, perché per costringere i giocatori a scucire 70 euro per un gioco di calcio servono molte altre cose, dato che di titoli di questo tipo ne basta uno e soltanto uno per una stagione (a differenza, per esempio, delle avventure).

Serviranno per esempio delle animazioni mozzafiato (ci sono), una grafica super realistica dei giocatori (c’è), un’approfondito editor tattico (presente) e un sistema di passaggi e tiri assolutamente solido (incluso a che questo). Ma serviranno anche delle rose all’altezza e delle modalità di gioco, soprattutto online, convincenti. Su questi due aspetti, purtroppo, non possiamo ancora del tutto esprimerci, anche se la sfida a FIFA è davvero molto ardua e si gioca – forse – tutta su questo fronte. Sul quale però non possiamo dire molto dato che al momento sappiamo solo della presenza di nove campionati ufficiali (Belgio, Scozia, Danimarca, Svizzera, Argentina, Portogallo e – in esclusiva – la Russia) e dell’accordo con qualche club specifico, come il Barcellona, che porterà in dote il Camp Nou in esclusiva (in FIFA si giocherà altrove) e lo Shalke 04. Maggiori dettagli verranno dati nelle prossime settimane, ma è chiaro che l’aver perso la Champions League di certo non aiuta. Sulle modalità di gioco online, invece, non sappiamo nulla a parte quanto già annunciato all’E3, ovvero un MyClub e una Master League migliorati con più contenuti e più aggiornamenti sui quali è davvero impossibile sbilanciarsi ora. Ci sarà anche una versione dedicata a David Beckham, che sarà non solo testimonial ma anche Leggenda presente fin da subito e in via definitiva nel gioco, e non solo in prestito come altri campioni del passato.

PES 2019

Ritocchi giusti

Possiamo invece parlare del gameplay grazie appunto alla nostra mattinata di hands-on, e da questo punto di vista possiamo dire che PES2019 è veramente un gran bel gioco, per certi versi migliore di FIFA (e forse lo era già lo scorso anno). L’aspetto che dà maggiore soddisfazione è la facilità con la quale il pensiero si traduca in azioni sul campo, grazie al supporto di compagni gestiti magnificamente dalla I.A. e al fatto che il controllo di palla avvenga attraverso tutte le parti del corpo (braccia escluse), dando al palleggio una fluidità unica. Molto bello anche vedere come i calciatori usino il proprio corpo per primeggiare sull’avversario o difendere la palla. In questo senso, PES 2019 richiede di giocare in un modo molto simile a quello del calcio vero, dove il mestiere serve eccome e non basta buttare la palla avanti e correrle dietro.

Per cui capita di dover sviluppare l’azione utilizzando tutte le possibilità offerte dall’ormai consolidato sistema di controllo, arrivando ad alzare la palla anche nel normale possesso esattamente come accade in campo. Contro l’I.A. non abbiamo notato una particolare incidenza dei Magic Moments, ovvero delle skill specifiche dei giocatori, e in un certo senso speriamo sia così perché vedere un calciatori bersi tutta la difesa avversaria in maniera irrealistica non ci piace tanto.

L’I.A. comunque stacca una differenza consistente tra il modo di giocare a livello normale e quello super star, gli unici due presenti nella demo. Davvero, le difese e le scelte tattiche offensive fanno una grande differenza ma non vedrete mai dei calciatori fare un possesso della palla individuale, fatto di finte e dribblig, quando la situazione non lo prevede (anche questa cosa vista purtroppo spesso in passato sia in FIFA sia in PES).

Molto, molto solido il sistema di tiro; veramente spettacolare, bilanciato e in grado di dare delle grandi soddisfazioni. Come potete vedere voi stessi nel video della nostra prova sul campo, anche qui PES ha fatto dei passi in avanti e oggi siamo di fronte a un gioco che, già adesso, sembra essere complessivamente più coerente e bilanciato in tutti gli aspetti rispetto alle scorse versioni. Però, appunto, i fattori che ne determineranno il successo sono tanti e non solo legati al gameplay.

PES 2019

Qualche sfizio

Chiudiamo con qualche nota di colore che piacerà a chi è attento a questi dettagli. Ci sarà una squadra di Leggende fatta di grandi campioni del passato tra cui Khan, Cafu, Matthaus, Maldini, Roberto Carlos, Vieira, Beckham, Nedved, Gullit, Maradona e Cruijff (che sono quelli con cui abbiamo potuto giocare nel nostro hands-on). Il gioco sarà solo current gen e non verranno sviluppate versioni per PS3 o Xbox 360, questo per concentrarsi sulle capacità offerte da queste macchine, come per esempio i 4K HDR. Ci sarà inoltre un nuovo sistema d’illuminazione in tempo reale gestito dal sistema Enlighten che, da quello che abbiamo visto, elimina quel fastidiosissimo problema di avere molta differenza tra i giocatori alla luce e quelli all’ombra, che in FIFA è una vera iattura (e già questo è un punto segnato per PES). I giocatori, poi, subiranno la fatica in maniera più evidente, sbagliano e infortunandosi di più e dando evidenti segni di stanchezza. Infine, ci saranno nuovi effetti per la neve, che rallenterà il gioco e farà scivolare i calciatori.

https://www.youtube.com/watch?v=SSfko2Ps9oY

Dettagli. Come dicevamo, la partita si giocherà altrove. E per come la vediamo noi quest’anno più che mai sarà un bel match in cui vedremo se, alla fine, pagherà l’aver deciso di giocare d’anticipo.