Che Amazon sia il must per le consegne è ormai una cosa nota, eppure non gli basta ancora. La multinazionale della vendita su web ha in progetto un drone che, entro il 2023, potrebbe riuscire a fare consegne sulla luna come se nulla fosse.
Jeff Bezos, CEO di Amazon, ha lavorato tanto da poter permettere all’azienda di investire qualche miliardo nella Blue Origin. Grazie all’ingente guadagno, la SpaceFlight Company, di proprietà di Bezos, potrebbe essere in grado di far avverare il progetto entro la data prevista.
Anche la NASA ha intenzione di tornare sulla Luna in quello stesso periodo. Musk afferma che SpaceX sarà lì prima di quella data e che lui lo seguirà qualche tempo dopo. Con gli enormi successi, SpaceX è stato in grado di rivendicare di recente il suo posto, prendendo posto sul podio dei viaggi spaziali. Ovviamente la NASA può arrivarci con molta più facilità, ma c’è sempre un fastidioso budget da parte degli USA con cui lavorare, una cosa davvero insignificante.
Ma il kicker qui è che Blue Origin sembra voler avere l’infrastruttura e la capacità di portare prodotti sulla luna in massa. Il direttore dello sviluppo commerciale Blue Origin AC Charania ha dichiarato che l’obiettivo della compagnia per il 2023 è “il nostro primo passo verso lo sviluppo di una capacità di atterraggio lunare per il paese, per altri clienti a livello internazionale, di essere in grado di sbarcare tonnellate di prodotti sulla superficie lunare. Qualsiasi presenza umana permanente sul satellite terrestre richiederà tale capacità.”
Poichè Blue Origin si aspetta anche i voli spaziali diventino di uso pubblico l’anno prossimo, è probabile che la grande spinta di Bezos sia quella di continuare a divorare tutti i soldi del mondo facendo ancora più clienti, ma nello spazio. Quindi, c’è quella sfumatura di distopia capitalista che sta alla base di tutto. Dopotutto, non è possibile avere una base lunare senza una società anti-utopica in un universo freddo e diffidente.