New World & The Grand Tour Game Anteprima, il debutto di Amazon Game Studios

Amazon Game Studios New World Screenshot 7

Unire il nome di una compagnia estranea al mercato dei videogiochi è da sempre un processo rischioso. In fondo, chi ha avuto modo di vivere il boom storico dell’Atari 2600 saprà anche che compagnie totalmente slegate dal videogioco hanno tentato di mangiare una fetta della torta infinita che fa parte del medium videoludico. E quando diciamo tutti, intendiamo davvero chiunque. Vi basti semplicemente sapere che, e so che molti appassionati di vecchia data se lo ricorderanno, fu la stessa Purina, la compagnia di cibo per animali, a decidere di tuffarsi con il suo prodotto esclusivo, volto a pubblicizzare il brand dell’azienda: Chase the Chuck Wagon. Dalle sperimentazioni datate 1983 a oggi ne è passato sicuramente di tempo e, non a caso, Amazon non si è gettata con la stessa ignoranza nel mercato. Anzi, ospitati nel booth di Amazon Game Studios in quel di gamescom abbiamo avuto modo di vivere in prima persona due titoli dal potenziale a dir poco straordinario: New World e The Grand Tour Game.

Amazon Game Studios New World Screenshot 2

New World, un MMO sandbox come non l’avete mai visto

Prendete il mondo di ARK: Survival Evolved, mischiatelo con il sistema di lavoro di un classico MMO e immergetelo in un centennio alternativo e arcano del ‘700: New World si presenta fin da subito come un prodotto enigmatico e acerbo in alcuni aspetti, ma ci attira come non mai in una versione preliminare che già ci dà modo di assaporare le possibilità di un mondo a dir poco abnorme. Nel titolo di Amazon Game Studios esploreremo difatti un territorio mai valicato prima dall’umanità, rimanendone intrappolati come se circondati da una magia oscura. La versione completa di New World gira quindi attorno al tema del sovrannaturale, ma non è su quel frangente che Patrick Gilmore, Studio Head di Amazon Game Studios, si è voluto concentrare. Piuttosto, i membri del team hanno subito voluto mostrarci la vastità delle zone circostanti, precisando che tutto ciò che avremmo visto durante la demo non sarebbe andato oltre 1:1000 della mappa; insomma, proporzioni garguantesche. Ci incamminiamo a recuperare i nostri primi materiali, recuperando un po’ di legna e le pietre necessarie per costruire dei coltellini. Ci avviamo successivamente a posizionare un falò, utile a costruire tutto quel che ci serve, e ci giriamo subito verso il nostro Virgilio della demo. Perché? Patrick interviene incalzante: era ora di andare a caccia. Insieme ad altri 5 giocatori ci gettiamo nella nostra battuta, dando il via a una fase di combattimento che, finalmente, ci mostra il gameplay adottato da Amazon. Il sistema di gioco New World si basa su una gestione intelligente e dinamica della stamina, che serve essenzialmente a saltare, attaccare e difendere, rendendoci inermi con i classici assalti ignoranti e improvvisati. New World va gustato con cura, meditando tutte le azioni da compiere in una scacchiera che tiene in conto anche gli altri giocatori. Corriamo a scuoiare con cattiveria i lupi caduti e, subito dopo, veniamo indirizzati verso un secondo accampamento; quello dove avremmo condotto un assalto. Gli accampamenti sono infatti un luogo di ritrovo dove gli altri giocatori, magari legati a un’altra fazione, potranno respawnare e curare tutti gli aspetti del loro vivere quotidiano; dalla cucina alla fabbricazione di armi, passando per la distribuzione di acqua potabile e altro ancora. Prima di gettarci nella mischia, però, Patrick ci avvisa che nel territorio di New World dovremo stare attenti alle creature vaganti nel territorio. E non solo orsi o bestie feroci, ma veri e propri mostri sovrannaturali. Nulla di tutto ciò si è ovviamente palesato nel corso della nostra demo, ma va considerato che non solo il gioco si trova in una fase piuttosto preliminare dello sviluppo, ma che la nostra zona era quella più semplice da esplorare tra i 6 territori della versione completa. I gruppi si infiltrano quindi fino alle porte della fortezza, innescando delle bombe e dichiarando guerra alla fazione avversaria: lo scontro ha inizio. Carichiamo tutti all’unisono, fronteggiando con cura gli altri nemici, e trionfiamo. Alcuni cadono, altri rimangono in vita, ma abbiamo finalmente la possibilità di reclamare il luogo. Infine, Patrick apre un vero e proprio portone sulle opportunità che offrirà New World al lancio, mostrandoci professioni quali il criminale (un personaggio che vive attorno ai contratti), lo chef, il fabbro e altro, altro ancora. L’obiettivo di New World, insomma, tra i circa 500 giocatori all’inizio delle nostre partite, sarà quello di farci legare ad altri pellegrini, vivendo un’avventura che si baserà sulla macro gestione del gruppo e sulla micro gestione dei singoli ruoli. Il nostro personaggio avrà difatti i suoi Attributi (cinque nella versione da noi provata) e le sue Specializzazioni, oltre ai classici vestiti da indossare e alle armi da impugnare. In definitiva, al di fuori dei classici e legittimi timori che possono scaturire da un titolo del genere, New World ci è parso sicuramente un progetto interessante, che dovrà tuttavia farsi valere nel marketing e in una cauta gestione della community.

Amazon Game Studios The Grand Tour Game Screenshot 2

The Grand Tour Game, quando serie televisiva e videogioco si incontrano

The Grand Tour Game, il secondo progetto testato durante la nostra visita al booth di Amazon Game Studios, risponde alla classica domanda dello spettatore, che si chiede se mai potrà vivere le stesse avventure di un paracadutista o di un sofferente Bear Grylls. Andando oltre le trasposizioni videoludiche, però, The Grand Tour Game vuole essere innanzitutto una produzione transmediale che mira a far vivere le corse sfrenate degli arcinoti Jeremy Clarkson, Richard Hammond, e James May sulla serie televisiva omonima di Amazon sotto forma di un videogioco. Ed è da questi presupposti che nasce il progetto di Craig Sullivan, Creative Director del team, già noto nell’industria per aver lavorato su alcuni capitoli di Need for Speed e Burnout. La nostra prova di The Grand Tour Game, non a caso, inizia con un’anteprima veloce del primo episodio della terza stagione televisiva, che ci mostra Jeremy a bordo di una BMW M2. La sua guida però dura poco perché, come per magia, il controllo passerà dinamicamente a noi, che dovremo viaggiare tra le stesse strade in una gara a tempo che, a seconda dell’episodio, ci butterà a gareggiare con gli altri “spettatori” della serie televisiva. Le corse della modalità principale, nota come Weekly Episodes, non verranno difatti incluse tutte al lancio del titolo, ma si potranno giocare nello stesso momento in cui l’episodio verrà trasmesso su Amazon Video, vivacizzando ogni singolo evento e radunando, a ogni occasione, migliaia e migliaia di giocatori diversi. Oltre agli episodi abbiamo inoltre il multiplayer, che nel corso  della nostra demo abbiamo potuto provare in split-screen. The Grand Tour Game, considerato anche il margine di età tra gli spettatori, non si muove come un classico simulatore ma, anzi, tende ad avvicinarsi a un’esperienza arcade a 360 gradi, con tanto di power up e derapate simili a quanto visto in Mario Kart. L’esperienza complessiva ci ha incuriosito e, visto l’arrivo simultaneo della terza stagione, supportata interamente in The Grand Tour Game, non possiamo che continuare a osservare con interesse l’innovativa produzione di Amazon Game Studios.

https://www.youtube.com/watch?v=g_OSkYnzXHM

A seguito della nostra visita in quel di Colonia possiamo confermare che, no, Amazon Game Studios non è stata realizzata nella confusione generale di un’azienda eccitata dalla crescita di un mercato (non solo, quantomeno), ma ha seguito una progressiva fase di crescita che ci ha portati, infine, a vedere in azione ben due titoli dalle ambizioni a dir poco mostruose. Certo, forse il primo passo per l’azienda di Seattle si sarebbe dovuta mantenere su piani un po’ più sostenibili, ma c’è anche da dire che, immergendosi per bene nelle caratteristiche di New World e The Grand Tour Game si possono notare due qualità dell’internet company: le capacità dei server e i servizi offerti da Amazon Video. Quello che i Game Studios stanno creando, in essenza, è un’ecosistema sostenibile e intrecciato con le altre realtà dell’azienda, costruendo, tassello per tassello, un mondo interattivo funzionale alle papille gustative di tutte le età.

Dopo un rito di iniziazione tenuto dalle alte cariche di GamesVillage, Valerio è stato accettato come redattore. È il più giovane del gruppo e, nonostante le apparenze, nasconde un grande talento. Ma lo nasconde molto bene! Non vi consigliamo di partire con lui: leggende narrano che chi l'abbia seguito si sia perso nei meandri della misteriosa Pomezia.