Kingdom Come: Deliverance – The Amorous Adventures of Bold Sir Hans Capon Recensione, com’è bello (?) far l’amore

kingdom come deliverance the amorous adventures of bold sir hans capon

Dopo il rovinoso crollo verticale di From the Ashes, attendevo il nuovo DLC di Kingdom Come: Deliverance con non poche preoccupazioni. Sebbene il titolo, The Amorous Adventures of Bold Sir Hans Capon (The Amorous Adventures per gli amici), mi facesse ben sperare, le mie paure erano dettate dai presupposti chiari con cui Warhorse ha lavorato al primo contenuto aggiuntivo: una missione chiaramente pensata per far parte del gioco principale, da cui era stata brutalmente separata con lo scopo di essere venduta successivamente a caro prezzo. E bene, dopo aver completato le avventure di Sir Capon posso confermare che Warhorse non si è allontanata molto dal tracciato solcato a luglio attorno alla cittadina di Pribyslavitz.

Vicino per leggerezza ad alcune delle più belle missioni secondarie di Kingdom Come, come quella del ribelle Padre Godwin e delle sue lascive amiche, The Amorous Adventures ci costringe ancora una volta a far da balia ad un giovane e sconsiderato pupillo di Sir Hanush e futuro Signore di Rattay. In questa occasione Hans chiederà il nostro aiuto per corteggiare in gran segreto la figlia del macellaio; in barba al lignaggio, le grazie della fanciulla (quantomeno discutibili) saranno il nostro primario obiettivo per tutta la durata della missione. Senza voler scendere ulteriormente nei dettagli della trama, e rovinarvi così la breve esperienza, per portare a termine le strambe richieste del giovane nobiluomo finiremo in situazioni non sempre piacevoli, come già successo altre volte nel corso della nostra avventura. Questa volta però non sarà un grosso problema venirne fuori soprattutto se da giocatori maniacali come la sottoscritta, avrete deciso di giocare il DLC dopo aver terminato il titolo. Uno dei maggiori difetti di The Amorous Adventures sta proprio nella sua incapacità di creare qualcosa di veramente originale e nuovo rispetto a quanto già visto in Kingdom Come.

Purtroppo le richieste sono un susseguirsi di cose già fatte e già viste, ivi inclusi gli incidenti di percorso: effetti non previsti di una pozione, proprietari di oggetti che si rivelano essere morti, e ciarlatani che vogliono favori in cambio della vendita di qualcosa. Per non parlare della calibrazione del livello di difficoltà, praticamente assente. Insomma, se affrontato a posteriori, The Amorous Adventures si può tranquillamente terminare in 4 ore o giù di lì, o ancora meno se decidiamo di non seguire la strada tracciata per noi dagli sviluppatori e completare tutti gli obiettivi secondari. La situazione invece migliora leggermente nel caso in cui il giocatore sia “vergine”, e decida di giocare il DLC in concomitanza con la prima run. In questo caso allora si allungano (anche se non di molto) i tempi di completamento e aumenta l’impegno richiesto per terminare l’avventura. Non posso negare che dal punto di vista narrativo la storia raccontata sia divertente e coinvolgente, a differenza dell’interminabile raffica di noiosi obiettivi di From the Ashes, ma questo non basta per attirare l’attenzione di quanti, come me, hanno all’attivo più di un centinaio di ore di missioni e attività svolte nella meravigliosa (questa volta sì che lo è) Boemia medievale.

Una nota positiva da sottolineare è il momento del torneo di Farkle, il gioco di dadi fittizio ideato da Warhorse e rinfrescato con nuove regole in occasione del rilascio del DLC. Ho sempre trovato quest’attività interessante, anche per staccare dai soliti assalti agli accampamenti di banditi e ho gradito particolarmente l’idea di proporre un torneo, integrato oltretutto perfettamente con la trama di The Amorous Adventures. Dopo un po’ le singole partite vengono a noia e poter partecipare ad un evento più strutturato sarebbe stata un’aggiunta simpatica da allargare a tutte le locande che ospitano un “gambler” e la sua bisca. Immagino una cosa molto simile a come è stato fatto con il Torneo di Rattay nella patch di un paio di giga messa a disposizione gratuitamente in concomitanza del DLC. Un’attività divertente che limitandosi però alle sole avventure di Capon è anche un’occasione sprecata.

In conclusione, The Amorous Adventures of Bold Sir Hans Capon è un contenuto senza infamia e senza lode: una manciatina di ore di gioco aggiunte ad un titolo di grande spessore che purtroppo, con il passare delle ore, sta rivelando sempre di più i suoi peccatucci. Quello che proprio non riesco a vedere in questa serie di contenuti aggiuntivi è il cristallino impegno che Warhorse aveva dedicato alla storia di Henry e della sua vendetta. Ancora una volta a lasciarmi perplessa più di ogni altra cosa è il prezzo di questa operazione, assolutamente ingiustificato così come è stato proposto. Sinceramente mi auguro di potermi ricredere con i due dlc in programma da qui al 2019, ma arrivati a questo punto i dubbi sono più numerosi delle speranze.

Federica Farace, alias Sister Death, è la dimostrazione che i redattori sono come la cioccolata: quelli buoni stanno in Svizzera. Ama i vichinghi, i conigli, Conan, Star Wars e i videogiochi. Spera costantemente che nel mondo si scateni l'apocalisse zombi e non escludiamo che si stia dando da fare per accelerare il processo.