The Elder Scrolls: Legends – Isola della Follia Recensione, senza un briciolo di senno

The Elder Scrolls: Legends - Isola della Follia

Nel corso di una selettiva e mai ricorrente (vero Riot Games?) vita da videogiocatore ora votato all’esport di turno, ora indaffarato nell’esplorare i filamenti di questa o quell’opera multimediale interattiva (e non) mi sono spesso imbattuto nei cosiddetti CCG: i giochi di carte collezionabili che mai sono passati realmente di moda dal fenomeno Pokémon in poi. Proprio il titolo cartaceo dedicato ai mostriciattoli di Satoshi Tajiri – con il quale del resto sono cresciuto – ha compiuto il primo pioneristico sbanco al botteghino, portando quella miscela di gioco e gambling che tanto adesso sembra guadagnare le attenzioni di politica e opinione pubblica. Le tanto controverse lootbox sono infatti un modello di business derivato da questi precursori assai meno tecnologici ma forse più genuini e ispirati. Per questo motivo, un pacchetto ed uno scabio alla volta, la mia seconda vita da piccolo broker dei CCG è stata spesso preponderante in gioventù, complice lo sconfinato amore verso i prodotti di Wizards of the Coast tutti, nessun’espansione di DND esclusa benché meno l’ormai storico Magic The Gathering attualmente ravvivato dalla linfa infusagli da MTG Arena. Questo personalissimo e forse a tratti tedioso preambolo mi vale come biglietto da visita per coloro che – per anzianità o trascorsi – di giochi di carte ne sanno parecchio e, perché no, più di me. Per restringere il focus sull’argomento “del giorno”, posso dire che The Elder Scrolls: Legends è sembrato fin da subito ai miei scettici occhi un titolo convincente nelle sue fondamenta, reo però di un comparto tecnico scabroso e di essere stato trascurato dal team di sviluppo più di quanto non avrebbe meritato. Anno nuovo vita nuova però, e con il passaggio di testimone da Dire Wolf Digital ai ragazzi di Sparkypants Studios le cose sono decisamente cambiate, complice ovviamente l’ultima corposa espansione: Isola della Follia. Che amiate alla follia il gioco di carte collezionabili ispirato a una delle più grandi saghe fantasy della storia dei videogiochi o che siate curiosi amanti del genere, non vi resta che seguirci nella nostra recensione!

The Elder Scrolls: Legends - Isola della Follia

Solito modello, nuove regole

Ad ogni nuovo prodotto o pacchetto aggiuntivo, ecco che l’interesse si sposta inequivocabilmente sulle new entry che in questo particolare caso sono carte, meccaniche di gioco e, per la gioia di tutti, miglioramenti alle performance. Relegando quest’ultimo punto al paragrafo successivo, ecco i veri e propri contenuti dell’espansione. The Isle of Madness è interamente ambientato sulle misteriose sulle Isole di Shiering, nelle quali dimora il nostro sfidante definitivo: il principe daedrico della follia. Questo inevitabilmente eccentrico e volutamente irritante sovrano figurava d’altronde nel quarto capitolo della saga principale Oblivion, ma in questo caso la sua caratterizzazione nonché la sua interattività con il giocatore è stata decisamente approfondita. Sheogorath non è solo una prova delle eccellenti e comprovate doti di scrittura di Bethesda, è insieme alla sua espansione anche un unicum in quanto a livello qualitativo nei giochi di carte collezionabili, spesso estremamente carenti sotto questo frangente. È proprio il caso di dire che The Elder Scrolls continua ad essere affiancato a prodotti che mantengono una cifra stilistica notevole. La campagna di Isola della Follia si sviluppa in atti acquistabili per 1000 monete di gioco ciascuno come da copione e può essere giocata a livello standard e difficile. Il completamento alla difficoltà più ardua richiede delle ottime doti strategiche, impegno e generalmente tanti tentativi. La ricompensa però è un dorso delle carte esclusivo a tema bello quanto agognabile. Le sfide proposte nei tre atti si diversificano molto come di consueto, non mancando di stravolgere le regole del gioco per garantire quel pizzico di follia lecitamente atteso. Parliamo senz’altro della campagna più ostica vista in TES: Legends sino ad ora, il che garantisce un’ottima longevità e tanta soddisfazione al completare dei livelli. Per quanto riguarda le 55 nuove carte introdotte invece è tutta un’altra storia: aggiunte simpatiche ed originali, certo, ma il più delle volte dagli effetti fin troppo demenziali. Ne risulta che per il gioco competitivo il nuovo set porterà meno cambiamenti del previsto, aggiungendo opzioni invece di definire veri e propri stili di gioco innovativi. Per il momento di mazzi totalmente nuovi (ed efficaci) non se ne vede l’ombra, sebbene sarà il tempo a definire la portata della nuova espansione in termini di metagame.

The Elder Scrolls: Legends - Isola della Follia

Follia? Questa è… follia!

Tre nuove meccaniche di gioco vengono introdotte con Isola della Follia. Tranne la prima che passeremo in analisi, ovvero le carte doppie (prese quasi interamente in prestito da Magic), le altre non sono particolarmente impattanti anche se tematicamente molto azzeccate. Pescando una carta doppia si avranno invece due carte a disposizione. Se avete presente questa meccanica in MTG, dovete solo aggiungerci il fatto che in questo caso potete giocarle entrambe e volendo in tempi diversi. Due nuove carte, Syl Duchess of Dementia e Thadon, Duke of Mania introducono invece delle inedite corsie. Una lena con il modificatore Dementia premia il giocatore con la creatura dal Potere più alto, che ha la possibilità di infliggere danni addizionali all’avversario ogni turno. Se in una lane è presente Mania d’altro canto, vorrà dire che chi possiede la creatura con la salute più alta potrà pescare una carta. Se da una parte non si tratta di nuovi espedienti particolarmente impattanti, è apprezzabile come fulcro ricorrente dell’espansione sia e rimanga inesorabilmente la follia. La speranza che queste carte vadano a prendere con prepotenza il posto di quelle precedenti appare quasi vana, in compenso il divertimento è assicurato. Onorevoli menzioni sono la carta azione verde Mad Dash a costo 2 che permette di spostare una creatura alleata e conferirgli un +1/+1 per ogni creatura nemica nella sua lane, l’azione rossa Drive Mad a 4 che fa combattere una creatura con se stessa (divertitevi con le combo a catena), la creatura gialla Seducer Darkfire: un daedra 7/5 con “Summon: Chose a cost. Your opponent can’t play cards with the chosen cost”.

The Elder Scrolls: Legends - Isola della Follia

Ristrutturare dalle fondamenta

Il più grande problema che affliggeva The Elder Scrolls: Legends era l’instabilità del codice, i bug e in generale un’esperienza d’uso tutt’altro che fluida. Molti giocatori hanno avvertito come una disaffezione da parte del team di sviluppo che in fatti è stato rimpiazzato in corsa dal publisher a inizio 2019 con risultati inaspettatamente positivi. Per prima cosa a livello prettamente estetico abbiamo assistito ad un restyling di molte animazioni, illustrazioni e della plancia di gioco che sembrava non volerne sapere di collaborare. Oltre a ciò, numerosissimi bug sono stati risolti e con essi sono stati apportati drastici miglioramenti alle performance che permettono ora di giocare in scioltezza su mobile come sul PC (che rimane l’opzione più consigliata per il gioco “serio”) in maniera infinitamente più pulita e responsiva. Lo standard qualitativo si è dunque alzato e la speranza è quella che si continui di questo passo. In ultimo, delle modifiche alla modalità arena permettono ora di giocare partite più flessibili (tutte le espansioni ammesse) e bilanciate grazie alla rimozione di gran parte di quelle carte “inutili” in un mazzo formato da poche carte scelta tra una lista random. Se dovessimo descrivere il lavoro svolto sul piano tecnico negli ultimi mesi e con questa espansione diremmo “eccellente” da tutti i punti di vista.

The Elder Scrolls Online: Legends – Isola della Follia è senz’altro la migliore espansione uscita fin’ora per il GCC di Bethesda che continua forse a non stupire per paradigmi di game design, ma non smette di progredire e di alzare la qualità generale, per un titolo che sta sbocciando lentamente mostrando tutte le proprie potenzialità. Oltre al restauro del comparto tecnico lacunoso, l’espansione porta molte carte di ottima fattura ed una campagna ben strutturata e sempre incalzante e stimolante. Lo spinn-off della fortunata serie è ora al suo apice, nonostante la speranza sia quella che come ogni gioco di carte collezionabili maturi ulteriormente con il passare dei blocchi di carte introdotti.