Notte degli Oscar 95, sogni in celluloide

Notte degli Oscar 95, ovvero la novantacinquesima edizione dei premi cinematografici più importanti al mondo, gli Academy Awards, perché, si sa, le altre statuette fanno curriculum, per un attore, ma l’Oscar cambia decisamente la vita. Abbiamo seguito per voi l’interessante manifestazione cinematografica che, lo ricordiamo, in Italia è una esclusiva televisiva del network satellitare Sky che, per l’occasione, ha però deciso di mandarlo in chiaro anche su uno dei suoi canali del digitale terrestre, ovvero TV8 (quel che resta della leggendaria MTV). Una lunga notte in diretta anche al Cinema Troisi, che ha organizzato la proiezione dell’evento in sala. Se ve lo siete perso, ricordiamo che il canale trasmetterà nella serata di oggi, a partire da mezzanotte, Il Meglio della Notte degli Oscar 95, condensato in due ore. Diverse le soprese, i colpi di scena e persino le perplessità, soprattutto il volare basso del nuovo Avatar e del ritorno di Top Gun, due film-evento che, come hanno sottolineato gli stessi autori dello show, hanno riportato in massa il pubblico al cinema, evitandone l’ormai pressante desertificazione. Si, perché il tanto amato streaming, lo sappiamo, ha contribuito a dare il colpo di grazia alle sale cinematografiche che però, nei cuori degli appassionati, sono il luogo dove vivere al meglio i sogni.

 Los Angeles. Si apre il sipario rosso del Dolby Theatre

Nella ormai storica location del Dolby Theatre, nella città di Los Angeles in California, ovvero nella Mecca del Cinema di Hollywood, ecco che la Notte degli Oscar 95 ha assegnato tutti gli ambitissimi premi in palio. Si è trattato di una lunga nottata appassionante, andata in onda in Italia da mezzanotte fino quasi alle cinque e preceduta da una ulteriore ora di Preshow, con ben ventitré statuette per le diverse categorie in gara.  Sipario rosso, ma tappeto di colore marrone, per la prima volta nella storia dell’evento. Purtroppo nulla di fatto per gli unici due candidati italiani, che comunque avranno nel curriculum la pur importante voce della Nomination Ufficiale. Stiamo parlando di Alice Rohrwacher, che ha partecipato nella categoria Miglior Cortometraggio con Le pupille ed Aldo Signoretti che gareggiava invece nella categoria Miglior Trucco Cinematografico per il trucco del film Elvis. Ha fatto invece letteralmente il colpaccio un film eccezionale, che abbiamo recensito in questa pagina, e che davvero meritava di vincere, nella sua folle e visionaria unicità, ovvero Everything Everywhere All at Once dei geniali The Daniels. Ben sette Oscar per la pellicola. Anche Jamie Lee Curtis ha avuto il premio come miglior attrice non protagonista per lo stesso film, ed ha ringraziato, commossa e felice per essere stata premiata. Andiamo a scoprire nel dettaglio, tutti i premi assegnati durante questa emozionante Notte degli Oscar 95. 

Notte degli Oscar 95: Le ventitré statuette ed i vincitori per categoria

Miglior film d’animazione: Pinocchio

Regia di Guillermo del Toro 

Il film animato vede la regia di Guillermo del Toro e Mark Gustafson e fa vincere al regista un Oscar per la prima volta nella sezione animazione. Il regista, un vero habitué del Dolby Theatre, è già stato premiato ben quattro volte per la sua opera più nota, La forma dell’acqua, ed ha dedicato il premio alla cosa per lui più importante, ovvero la famiglia, citando moglie e figli, ma anche i genitori ormai scomparsi.

Miglior attore non protagonista: Ke Huy Quan,

Film: Everything Everywhere All at Once

Iniziano i premi per l’eccezionale pellicola dei The Daniels, In particolare per una vera rivelazione della stagione, l’attore vietnamita Ke Huy Quan, che oggi ha superato i 50 anni, ma che ha iniziato a lavorare nel mondo del cinema fin da bambino. Lo ricordiamo infatti nel film Indiana Jones e il tempio maledetto del 1984. Il suo ritorno al cinema, inaspettato, gli ha fruttato addirittura un Oscar, cosa che non si aspettava assolutamente, e, commosso per il premio, saluta l’anziana madre che lo sta guardando  dalla TV di casa sua.

«Tenete vivi i vostri sogni».

(Ke Huy Quan)

Miglior attrice non protagonista: Jamie Lee Curtis

Film: Everything Everywhere All at Once

Nonostante sia una attrice leggendaria, paradossalmente Jamie Lee Curtis non ha mai vinto un Oscar, nonostante sia apparsa in tantissimi film a partire dagli anni settanta ad oggi, tra cui il cult Una Poltrona per Due di John Landis o la serie horror Halloween di John Carpenter.  Eppure, alla sua nomination ufficiale, ecco che arriva anche la vittoria dell’Oscar. Vari Golden Globe e Premio alla Carriera li aveva già portati a casa, ma l’Oscar la fa letteralmente piangere. L’attrice sul palco è incredibilmente commossa ed emozionatissima, davvero non ce lo saremmo mai aspettati da una veterana come lei, ma si sa, gli Oscar ti cambiano la vita. Nel ruolo interpretato nel film, l’assurda Deirdre Beaubeirdra, del resto, è stata veramente incredibile, dimostrando ancora una volta la sua bravura recitativa. Nel dedicare il premio alla famiglia l’attrice ricorda anche i genitori, entrambi attori di culto, che però non hanno mai vinto i premio, fermandosi alla nomination. Figlia del celebre Tony Curtis e di Janet Leight, indimenticabile protagonista di Psycho di Alfred Hitckcook, per lei l’amore per il Cinema è sempre stato fortissimo, fin da bambina. Secondo Oscar per il film.

Miglior documentario: Navalny

Regia di Daniel Roher, Odessa Rae, Diane Becker, Melanie Miller e Shane Boris

Vince il premio per la sezione documentari una pellicola storica avvincente, attuale e molto commovente, che racconta l’epopea del celebre dissidente russo Aleksej Anatol’evič Naval’nyj, occidentalizzato in Navalny, attivista, politico e blogger sovietico di origini ucraine, che si è opposto al regime di Vladimir Putin e che, dopo un misterioso avvelenamento, si trova oggi in carcere. Sul palco degli Oscar è presente anche la moglie di Navalny che pronuncia parole toccanti.

«Sto sognando il giorno in cui finalmente sarai un uomo libero e con te sarà libero anche il nostro Paese. Ti amo».

(Julija Borisovna Naval’naja)

Miglior cortometraggio: An Irish Goodbye

Regia di Tom Berkely e Ross White.

Il cortometraggio con protagonisti James Martin, Seamus O’Hara, Paddy Jenkins e Michelle Fairley è una divertente commedia nera dal tipico umorismo inglese, che si era già aggiudicata già un premio alla 76ma edizione del British Academy Films Awards, confermando il suo successo e battendo, purtroppo, anche il cortometraggio italiano Le pupille di Alice Rohrwacher.

Miglior fotografia: James Friend

Film: Niente di nuovo sul fronte occidentale

Il film Niente di nuovo sul fronte occidentale, diretto da Edward Berger e tratto dal celebre romanzo tedesco Im Westen nichts Neues, scritto da Erich Maria Remarque nel 1928, è un dramma generazionale ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, che racconta di come gli insegnanti facessero il gioco del governo, convincendo gli studenti ad arruolarsi per il fronte. Un film di denuncia ricco di spunti di riflessione sull’importante ruolo dell’insegnamento.

Miglior Trucco e Acconciatura: Adrien Morot, Judy Chin ed Anne Marie Bradley

Film: The Whale

Un premio decisamente meritato, dirà chi ha visto il film diretto da Darren Aronofsky, tratto dall’omonima opera teatrale. I grandi artisti del make-up hanno fatto un lavoro eccezionale, battendo anche il film Elvis, il cui trucco (e parrucco) è opera del nostro truccatore Aldo Signoretti.

Migliori costumi: Ruth E. Carter

Film: Black Panther: Wakanda Forever

Il colossale cinecomic della Marvel riesce ad aggiudicarsi l’Oscar per i costumi migliori, grazie all’eccezionale lavoro della costumista Ruth E. Carter, che sul palco ringrazia la grande famiglia Marvel, lodando il personaggio della coraggiosa eroina nera.

Miglior film internazionale: Niente di nuovo sul fronte occidentale

Regia di Edward Berger 

Secondo premio per il film tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale di Edward Berger, che risulta un’opera decisamente apprezzata negli Stati Uniti, e si aggiudica una categoria degli Oscar decisamente molto ambita sul fronte internazionale. La pellicola è una vera rivelazione alla Notte degli Oscar 95.

Miglior cortometraggio documentario: Raghu

regia di Kartiki Gonsalves e Guneet Monga

l’Oscar va a Raghu, la storia di un piccolo e tenero elefante allevato da Bomman e Bellie, una coppia che decide di prendersi cura del cucciolo rimasto purtroppo orfano. I due creano insieme a Raghu, una vera e propria famiglia particolare, dimostrando che, anche gli animali considerati selvatici, possono comportarsi come cagnolini e gattini. Splendido il setting del film, ambientato nell’India meridionale.

Miglior cortometraggio animato: Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo

Regia di Charlie Mackesy e Matthew Freud.

Un mini film animato davvero di elevata qualità, che è stato realizzato durante il picco della recente Pandemia da Coronavirus, che ha funestato il mondo. L’arte non conosce ostacoli, come sappiamo, ed il numeroso team, formato da oltre cento animatori professionisti, è riuscito, nonostante il Covid, a concludere l’opera, lavorando in sinergia da remoto.

Miglior scenografia: Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper

Migliore colonna sonora originale: Volker Bertelmann

Film: Niente di nuovo sul fronte occidentale

Terzo e quarto premio consecutivi per il film tedesco di Edward Berger che si accaparra anche la miglior scenografia e la colonna sonora originale. In particolare Bertelmann è un musicista e pianista considerato, in patria, un vero bambino prodigio, ed attivo già dai 14 anni nella composizione musicale.

Migliori effetti speciali: Joe Letteri, Richard Baneham, Eric Saindon e Daniel Barrett.

Film: Avatar – La via dell’acqua

Il mastodontico film di James Cameron, incredibile ma vero, si aggiudica solamente una categoria, ve lo anticipiamo subito, ovvero quella degli effetti speciali, che, come abbiamo detto nella nostra recensione, che trovate in questa pagina, sono eccezionali. In molti si sarebbero aspettati di più per una simile opera, ma del resto James Cameron ha una collezione già parecchio numerosa di premi, nella sua lunga carriera, e speriamo si accontenterà di aver vinto solamente questo.

Miglior sceneggiatura originale: The Daniels

 Film: Everything Everywhere All at Once

I talentuosi registi indipendenti Daniel Kwan e Daniel Scheinert, noti come sappiamo con lo pseudonimo The Daniels, si aggiudicano anche l’Oscar per la sceneggiatura originale, per un film già di culto, che, in questa kermesse, ha decisamente fatto un pienone di statuette d’oro. Siamo alla terza vittoria, ma non è ancora finita.

Migliore sceneggiatura non originale: Sarah Polley

Film: Women Talking

Il film Women Talking – Il diritto di scegliere, questo il titolo italiano, fa vincere alla regista Sarah Polley l’Oscar per la sceneggiatura, che non è originale perché tratta dal romanzo Donne che parlano di Miriam Toews. 

Miglior sonoro: Top Gun: Maverick 

Regia: Tony Scott

Il sequel del film cult Top Gun, diretto da Tony Scott, a sorpresa, si aggiudica l’Oscar per il solo comparto sonoro, con il premio per i musicisti ed effettisti Mark Weingarten, James H. Mather, Al Nelson, Chris Burdon e Mark Taylor.

Migliore canzone originale: Naatu Naatu

Film: RRR

La canzone Naatu Naatu, con musiche di M. M. Keeravani e testi di Chandrabose, che si sente nel film RRR del regista indiano  S. S. Rajamouli, e distribuito sul mercato internazionale tramite Netflix, si aggiudica l’Oscar come migliore brano musicale originale. Notevole l’esibizione compositore indiano, che ha scelto di cantare invece di parlare al pubblico. invece di parlare, per ringraziare il pubblico. Potete visionare il brano al seguente LINK. Il brano è stato eseguito dal vivo sul palco dell’evento.

Miglior montaggio: Paul Rogers

Film: Everything Everywhere All at Once

Un altro premio davvero azzeccato per il film Everything Everywhere All at Once dei The Daniels. Il montatore Paul Rogers si dice stupito, perché lavora da poco nel settore ed è soltanto al suo secondo film, non vediamo quindi l’ora di rivederlo all’opera. Quarto Oscar per la pellicola.

Miglior regista: The Daniels

Film: Everything Everywhere All at Once

Non contenti di aver vinto già ben quattro premi, gli avidi Daniel Kwan e Daniel Scheinert vogliono decisamente sbancare come se fossimo a Las Vegas, invece che a Los Angeles. Oltre alla miglior sceneggiatura originale, ecco arrivare anche la quinta statuetta,  per la miglior regia per il film Everything Everywhere All at Once. Daniel Scheinert, Daniel Kwan e Jonathan Wang sono davvero inarrestabili.

Miglior attore protagonista: Brendan Fraser

Film: The Whale

Dopo aver già vinto il premio per il miglior trucco, ecco che The Whale riceve il secondo premio, stavolta per tributare la grande bravura recitativa di Brendan Fraser. L’attore, che in molti davano già per sicuro vincitore, si è detto fiero della vittoria, soprattutto perché va a cadere proprio in occasione dei trenta anni di carriera, non priva di ostacoli, e che quindi è quasi un doppio trionfo.

Miglior attrice protagonista: Michelle Yeoh

Film: Everything Everywhere All at Once

Un successo inarrestabile per il film dei The Daniels, con il sesto e stupefacente Oscar, incluso quello per la miglior attrice protagonista, la leggendaria Michelle Yeoh, una vera icona del cinema orientale e non solo. Ma il meglio, come ci aspettavamo, deve ancora arrivare.

Miglior film: Everything Everywhere All at Once

Regia: The Daniels

Everything Everywhere All at Once vince l’Oscar più ambito di tutti, che rappresenta anche il premio numero ventitré ed ultimo consegnato in questa emozionante nottata. Il film arriva quindi ad un totale di ben sette Oscar. Davvero niente male per due amici di vecchia data, che dalla Cinema School of Boston, passando per videoclip e cortometraggi, hanno decisamente fatto strada. Settimo premio vinto dal film. L’opera diretta da The Daniels è destinata a grandi cose, come dichiara uno dei registi stessi al microfono della manifestazione.

«Il cinema si evolve seguendo gli anni, mentre su internet si cambia ogni millisecondo, ma questo film resterà per generazioni»

(Daniel Kwan, The Daniels)

I grandi esclusi, l’importante è partecipare

Una Notte degli Oscar decisamente interessante quindi, che però ha lasciato anche molti con l’amaro in bocca, pensiamo ai tanti attori e film candidati che si sono visti superare, per un soffio, dagli agguerriti concorrenti. Uno dei grandi esclusi è stato certamente il film The Fabelmans, clamoroso il fatto che non abbia vinto nulla, visto che si tratta di una eccezionale lettera d’amore verso il mondo del cinema da parte del regista Steven Spielberg. L’interpretazione di Michelle Williams, la celebre biondina di Dowson’s Creek, è stata davvero magistrale, per uno dei ruoli più toccanti della sua carriera, come abbiamo detto nella nostra recensione del film che trovate in questa pagina. Anche opere molto interessanti, come ELVIS e Blonde, che trovate recensiti rispettivamente in questa pagina e in quest’altra, dedicate a due leggende come Elvis Presley e Marylin Monroe, non sono riusciti a conquistare nessuna statuetta. Se volete sapere tutte le candidature nel dettaglio vi rimandiamo a questo LINK. Anche negli Oscar, a quanto pare, l’importante è partecipare.

La Notte degli Oscar 95 assegna i suoi premi, con grandi trionfatori ed alcune sorprese. Ben Sette Oscar per il film già di culto Everything Everywhere All at Once del premiatissimo duo registico The Daniels, assieme a due attrici del film, Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis, ma anche la pellicola tedesca Niente di nuovo sul fronte occidentale porta a casa un ottimo risultato, con ben quattro statuette. Due Oscar invece per The Whale con Bernard Fraser, che risulta anche il miglior attore protagonista maschile. Una sola statuetta per due sequel eccellenti, gli iconici Avatar e Top Gun, che, nonostante il merito di aver riportato il pubblico al cinema, ottengono alla kermesse risultati decisamente sotto la media. 

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.