PREMESSA: riporto testuali parole dell'interessato, e con ciò non voglio provocare o causare flame di nessun tipo.
E' un pò lungo il discorso, se avete la pazienza di leggerlo credo sia molto interessante.
Bene. Ve lo ricordate Dino Baggio? certo che si. bene, la storia riguarda lui.
Tutto è partito da ieri sera, a tavola, dal momento che gioco con uno che ha solo sfiorato il grande salto ma purtroppo per lui si è fermato in C1 gli abbiamo chiesto se anche in quelle serie esistesse il doping. Beh la risposta non è stata negativa, ha detto si, esiste ma in maniera molto contenuta, non come in serie A dove di sostanze ne girano eccome. e da qui entra in gioco il nostro Dino.
Allora un altro mio compagno, guarda caso, se ne è uscito raccontando che ha passato 4 mesi a casa di Dino Baggio appunto, perchè si stava rifacendo casa e spesso, la sera, finito lavoro si fermava con lui a parlare del più e del meno e gli ha raccontato come si vive dentro il mondo del calcio nel periodo in cui l'ha vissuto. Gli ha fatto molte domande e lui ha sempre risposto tranquillamente. Partendo dal discorso doping ha detto si, assolutamente vero, il doping in serieA come nel ciclismo o altri sport esiste, è una realtà. La cosa che fa pensare è che il doping non è come la cocaina o il pezzo di fumo che trovi per strada dal tuo spacciatore, no, il doping in passato veniva (e viene tutt'ora) usato per curare malati terminali perchè ha delle proprietà che possono aiutare a sconfiggere certe malattie ma solo dopo si sono scoperti i benefici che dava a livello fisico e di prestazioni, pertanto ci sono solo 2 modi per procurarsi il doping: all'ospedale o in farmacia ma capirete che non si compra come l'aspirina o sotto ricetta del medico, il punto è che se lo vuoi è un dottore che te lo deve dare. Quindi se in serieA o dove si voglia ne gira così tanto pensate voi quanti medici corrotti girano allegramente per il mondo.
Questa era la prefazione del discorso, da qui sorge spontanea una domanda: e con i controlli? come fanno a passarli? la risposta è tanto semplice quanto assurda da credere. in pratica pochi giorni prima di ogni partita prendono dei campioni di urina di ogni giocatore avesse fatto uso di doping, nel momento in cui 2 giocatori venivano scelti per i controlli (dopo la gara), 5 minuti prima il medico iniettava direttamente nel corpo dell'interessato l'urina "pulita" di pochi giorni prima (il famoso campione) in modo che al controllo espellesse proprio quella. Clamoroso, stentavo a crederci ma è così.
Questo era il discorso doping, poi ha parlato della sua carriera, dove parlava del suo gol alla spagna ai mondiali del '94, un giorno che gli riaffora alla memoria spessissimo, "ogni volta che ci penso mi sembra ieri" diceva. Lui era forte, ha avuto i suoi migliori anni a parma a cavallo degli anni 2000, tutto andava che era una meraviglia fino a quel fatidico giorno,il 9 gennaio 2000, Parma-Juventus dove, dopo essere stato espulso ha fatto il gesto del denaro sfregandosi le dita verso l'arbitro.L'inizio della fine, li è stato squalificato 6 giornate ma dopo averle scontate non ha più visto il campo con regolarità. "Da quel momento" - diceva "non ho più potuto giocare in Italia. Nessuno mi voleva, sono dovuto scappare in Inghilterra e una volta tornato in Italia, alla Lazio, subito dopo aver firmato il contratto Lotito mi ha messo fuori rosa, senza motivo". Moggi lo aveva fatto radiare, lo aveva distrutto. Diceva che in quegli anni, giocare contro la Juventus significava perdere in partenza, prima di ogni partita Moggi entrava tranquillamente sotto gli occhi di tutti mezzoretta nella stanza dell'arbitro, parlava e poi usciva senza che nessuno potesse dire nulla, non era facile che un esterno (tifosi) capissero quanto corrotto era il sistema ma per i giocatori in campo il fatto era palese, lo si capiva benissimo, l'arbitro per dire chiamava i giocatori della Juve per nome, soprannome a volte mentre agli avversari dava del lei e li chiamava per numero. dal 1990 al 2000 ha collezionato tipo 300 presenze, sempre titolare, dopo il fattaccio solo scrosci di partita, pochissime presenze e fu costretto ad andare in inghilterra dove prese un inculone economicamente parlando ma questo non è una cosa che posso dire così ai 4 venti.
Parlava anche della nazionale e dei procuratori, su questi ultimi non c'è molto da dire, sono la rovina del calcio, loro possono essere la causa della tua non esplosione e fanno solo i loro interessi e non è difficile da capire che l'unico interesse che possa avere un procuratore è il dio denaro. Per quanto riguarda la nazionale invece sembrerà impossibile ma se in quegli anni le cose non erano rose e fiori sul campo non era perchè non ci fossero talenti ma perchè i giocatori non si parlavano, non si volevano bene, una volta lo hanno messo in camera con zambrotta e pur essendo nella stessa stanza loro avevano vite separate, ognuno faceva il suo e non parlava con l'altro, di nessuna cosa, sembrarà impossibile da credere ma è così, dopotutto in quegli anni la juve era il nemico di ogni giocatore e di conseguenza un giocatore della juve non era visto come l'amico di turno con cui passare una bella serata. incredibile.
Infine chiudo, ha detto che ora che non è più in quel mondo la sua vita è completamente vuota, non ha amici, è sempre a casa e non esce a divertirsi. infatti molte volte uno pensa: "ma guarda te, un operaio si fa il culo 10 ore al giorno per prendere 800 euro al mese e questo che ha i miliardi si lamenta". E' vero, ha i miliardi ma questo non vuol dire niente, è difficile per una persona normale capire ma quando sei in quel mondo non hai problemi, sei sempre impegnato, è la tua vita e uscirne da un momento all'altro per andare a condurre una vita normale senza avere più nessun contatto è triste. Infatti il mio amico mi ha detto che in 4 mesi che ci ha parlato non l'ha MAI visto ridere una volta, lo ha definito una persona triste, una persona a cui hanno tolto l'unico scopo nella vita, l'unica passione. Per quanto riguarda questo ultimo pensiero credo la cosa sia soggettiva, ovvero non credo ogni giocatore quando smette faccia questa fine però è una storia.
In conclusione ho detto qualcosina, di sicuro ha vissuto tantissime altre storie, ne sono state vissute altrettante da tanti altri giocatori ma alla fine tutti credo siano d'accordo nel dire che questo è un mondo marcio, radicato, è un tunnel dove non si vede la luce e difficilmente si vedrà.potrebbero scrivere un libro tutti quanti con le loro esperienze ma non verrebbe mai pubblicato suppongo.