BORUC
Ha una presa sul pallone che nemmeno un democristiano della prima Repubblica riesce a mostrare su un Ministero; possiede una padronanza totale dell'area piccola e una fisicità dirompente, con cui riesce a sopperire a qualche difettuccio di posizionamento. Un grandissimo, certo, ma speriamo che l'anno prossimo non ci delizi con quelle dieci-undici cappelle a campionato con cui si è fatto benvolere dagli avversari nelle sue ultime stagioni scozzesi. E a proposito di cappelle: se va sotto la curva a farsi il segno della croce come a Ibrox, è bene che apra l'ombrello prima di essere inondato da un corso accelerato di moccoli.
FREY
Prima del campionato era un continuo mugugnare: il Seba voleva una piazza importante, voleva vincere. Con tre anni di contratto, l'ex biondo basettato francese pretendeva di discutere di progetto con i DV, nemmeno fosse la versione ossigenata di Gordon Gekko di
Wall Street.
Poi, i primi di settembre, l'amara verità:
- L'unico team importante che lo voleva era quello formato dai cuochi volontari degli Hare Krishna, giusto per aver qualcuno che tritasse il cocco per quei meravigliosi dolcetti che ogni tanto spacciano su Ponte Vecchio;
- Ai DV interessano le opinioni di Sebastian quanto il papa è interessato alla pedofilia nella Chiesa;
- Corvino gli ha messo due portieri dietro al culo in sei mesi, per giunta entrambi con un rendimento potenziale all'incirca simile.
Nonostante questo, con stile e classe da primo portiere al mondo, si tronca il ginocchio in allenamento e torna dopo sei mesi e spicci, giusto in tempo per salutare un Franchi vuoto e prendere le sue solite pappine su cross nell'area piccola che tanto ci mancavano in questa stagione.
Ora, visto che il mercato pare non volerlo nemmeno per il banco del pizzicagnolo, il bel Frey vorrebbe rimanere a Firenze a rispettare il contratto. Il fiorentino vorrebbe invece che rispettasse una fottuta dieta. Temo che nessuno dei due vedrà esaudito il proprio desiderio.
AVRAMOV
Da segnalare soltanto il fatto che sia riuscito, nonostante abbia giocato qualcosa come tre partite in tre anni, a farsi retrocedere a quarto portiere.
COMOTTO
Comprato a suo tempo perché "capitano carismatico del Torino" (e un torinese, secondo me, già qui ride), quest'anno si è ritagliato spazio sufficiente per concedere un po' di occasioni da gol agli avversari anche sulla fascia destra; che non si dica poi che non rispettiamo la
par condicio, noi.
DE SILVESTRI
Le similitudini con Forrest Gump sono quasi scioccanti: è preso in giro per la sue carenze, ha uno strano accento che per gli astanti suona decisamente ritardato, l'unico suo talento riconosciuto è la corsa a testa bassa e, per concludere, contro ogni aspettativa, riesce a ficcarlo una volta, sebbene non dia l'idea che questo lieto evento si possa riproporre.
GAMBERINI
Sarà la spalla, sarà la sfortuna, sarà che a poker ci vincerebbe contro anche uno che pensa di giocare a canasta (
true story), ma il nostro centrale bolognese non (si) esalta come nei gloriosi anni prandelliani. Forse, e dico forse, avrebbe bisogno di giocare in coppia con qualcuno che gli dia più sicurezza di uno studentato a L'Aquila.
KROLDRUP
Vi ricordate l'anno di scadenza del contratto, quando sembrava il cugino bravo di Helveg e faceva gol come il miglior Materazzi pre-mondiali? Ecco, il Kroldrup che ci hanno rifilato quest'anno è la versione rospa di quel biondo principe della difesa.
Almeno che non provochi deliziose allucinazioni se debitamente leccato, bisognerebbe riflettere sul suo futuro gigliato.
NATALI
Posto che sarebbe da amare soltanto per il tentato omicidio a mani nude di Marchionni, il buon vichingo quest'anno è stato ancora vittima di continui infortuni, non entrando mai davvero in condizione. Considerato che ha due piedi così storti che fa
trivele di quaresmiana memoria anche di piatto e che già al massimo della forma è veloce quanto il regionale Firenze Rifredi - Bologna, non è un problema da poco. Qualche volta se l'è cavata con l'esperienza, tutte le altre si è fatto uccellare dal primo immigrato irregolare con una casacca numerata addosso.
CAMPORESE
Entrato in sordina nella prima squadra per ovviare alla totale mancanza di centrali e, di conseguenza, per sventare il pericolo di vedere il mister serbo in campo dar stecche sulle tibie come ai tempi della Lazio, il giovane PISANO ha mostrato di avere doti tecniche non spregevoli per l'età e, soprattutto, una calma e una concentrazione piuttosto rare per uno che alla sua prima presenza non poteva nemmeno comprar pornazzi in edicola. Già i giornalisti fiorentini, che ne sanno di dinamiche di spogliatoio come io di coltura idroponica, lo vedevano titolare inamovibile per i prossimi quindici anni.
Il PISANO invece contro l'Inter provoca, per un rimpallo sfortunato, un autogol e si fa uccellare da un Eto'o in giornata di dribbling. Mihajlovic, per motivi oscuri a tutti, decide di rimandarlo in Primavera, complice il ritorno in squadra di Natali (!). Gli esperti (ricordo il discorso sull'idroponica) ci dicono che questa scelta sia stata dettata dalla prudenza: meglio evitare che Michele si "bruci"; lui, giusto per mostrare come Emilio Fede non sia l'unico caso di miracolato nell'ordine dei giornalisti, ha iniziato a far cagare anche contro i pari età, giocando con sufficienza e scarsa concentrazione. Speriamo nel futuro. Dei giornalisti, intendo.
FELIPE
Il sosia piagnone di Orlando Bloom non è riuscito a ritagliarsi uno spazio nel pacchetto difensivo del Cesena. Cesena, ricordo.
Allora: il nostro Dal Bello è un bel ragazzo, sensibile, un po' effemminato, proviene da un paese esotico ed è chiaramente privo anche soltanto di una stilla di talento. Con questo identikit, più che come giocatore della Fiorentina, sembra perfetto per ricoprire il ruolo di protagonista in qualche pellicola copiaincollata di Özpetek.
PASQUAL
Se non si considera il fatto che non sappia fare una diagonale, che non conosca un movimento difensivo più complesso dell'indietreggiare sperando in una botta di culo, che non abbia ancora idea di come si crossi dal fondo e che fluidifichi la manovra come un'impepata di cozze aiuta la digestione, il buon Manuel ha avuto una buona stagione.
GULAN
"Sarà la riserva di Pasqual". Che è un po' come dire: "Per la mia attività imprenditoriale, fra le prime in Italia negli ultimi anni, ho scelto come commercialista il tizio della Parmalat; ma nel caso vada male pensavo di contattare l'ex amministratore delegato della Enron. O riesumare Hitler, non saprei".
BOLATTI
Chi?
ZANETTI
Chi? Ah, ora ricordo: quello che da gennaio è riuscito a giocare solo otto partite in un Brescia attualmente retrocesso.
BEHRAMI
C'è poco da dire su Behrami, tranne che è stato il miglior affare di Corvino degli ultimi cinque anni (seriamente, il migliore) e che ha mostrato come il nostro centrocampo prima del suo arrivo fosse una roba da reparto Traumi di Careggi, altro che "difficile trovare qualcuno migliore dei nostri titolari". Già idolo di Firenze e modello estetico di riferimento per Clavus (!!!), è uno dei pochi punti fermi della Fiorentina 2011/2012.
D'AGOSTINO
Senti, Sinisa. Io ti voglio bene come se tu fossi mio zio. Sì, dài, il classico zio grullo cassaintegrato che ti parla di quando andava a fie straniere con la Vespa e faceva a stìanti con gli allievi ufficiali davanti allo Space.
Ti voglio bene, appunto, ma se mi spieghi per quale cazzo di motivo hai tenuto fuori il miglior regista italiano dopo Pirlo, costato fior di milioni, e che ti ha fatto più gol da solo in sei partite di tutto il centrocampo e la difesa messi insieme in una stagione, mi fai un favorone.
PITTIBIMBO
Quello che non nominerò mai più se non per infamarlo allo stadio quando indosserà una maglia strisciata, ha passato più tempo a fare l'emulo del giovane Werther (sarà il sangue crucco? Chissà) che a giuocare a pallone. Lezioso, molle, ha reso sempre un quarto di quanto si potrebbe permettere con quei polmoni, quel piede sensibilissimo e quella visione di gioco. Un genietto svogliato da sei - sei e mezzo fisso in pagella; un po' poco per uno che vuole decidere il ruolo in cui gioca, vuole garanzie tecniche e, incidentalmente, una vagonata di denaro. Per me può anche andare a maturare nella panchina di una big (?), così si porta via quel transessuale popputo della su' donna, che francamente se quella è una delle più belle fiorentine io posso concorrere tranquillamente a Miss Universo.
DONADEL
All'inizio della stagione, considerando che era già nell'aria un suo addio, voleva mostrare a tutti di che pasta fosse fatto. E ci è anche riuscito, visto che ora abbiamo la certezza che sia costituito da purissima, malleabile e un po' umidiccia pasta di pane di prima qualità.
Ci mancheranno i capelli finti arancioni e quell'aria un po' felliniana da giocatore di provincia anni Settanta. Ma, per il resto, medaglina e via.
SALIFU
Costato come Behrami, pare sia fisicamente incredibile. Nel senso, pare sia fisicamente incredibile che non riesca a chiudere un passaggio nemmeno in Primavera; così almeno dicono al Polo scientifico, io dopo Amaral non son più sicuro di niente.
VARGAS
Giovanni Emanuele sa fare solo tre cose: correre a perdifiato sulla fascia senza perdere il pallone (il fatto che sia pressoché impossibile rubargli il pallone, nonostante usi un piede solo e non sappia dribblare nemmeno, svela moltissimo sull'entropia dell'Universo e sul successo irrefrenabile di Justin Bieber), crossare dal fondo e tirare fiocinate di sinistro che ricordano le palline "piazzate delicatamente" da Batistuta. Qualsiasi altra cosa tu gli chieda di fare (fra cui anche non ribaltarsi sbronzo con la Porsche, per poi inventarsi la scusa del cugino alla guida, per giunta senza patente, che magari non è davvero suo cugino e il lunedì al mercato lo becchi a vendere quei minchia di cd con le
suite di Céline Dion per flauto di pan), è fiato sprecato. Niente fase difensiva, niente raddoppio, niente scambi nel breve, niente cambio di passo, niente taglio al centro per smarcare il proprio terzino, niente di niente di niente. Vale la pena tenere un'ala del 4-3-3 così prevedibile? Teoricamente no, ma, essendo io un tifoso iNiorante, mi basta che sfondi la porta una decina di volte a stagione e tenga un regime alcolico almeno da atleta semi-professionista.
LJAJIC
Il giovane ha potenziale: ha il potenziale di farsi odiare da Mihajlovic nonostante siano entrambi serbi, facendosi relegare costantemente in tribuna come un Gulan qualsiasi. Io continuo a essere dell'idea che questo tipetto abbia i numeri per far sembrare in comparazione Jovetic un Bigica dell'Est; ma per scoprirlo sarebbe il caso che potesse permettersi di sbagliare mezza stagione, come il montenegrino del resto, prima di finire per sempre nel dimenticatoio. O, ancor peggio, con Felipe in una fiction del solito Özpetek su due extracomunitari bellissimi e omosessuali, in una casa piena di persone "fuori" ma piene di umanità.
SANTANA
Grande, grandissima stagione, prima di rompersi nuovamente e tornare giusto per prendersi gli applausi da un Franchi che non dimentica. I' Gruccia ora però va al Malaga a pupparsi un bel triennale sostanzioso; o chiamalo stupido, tu fiorentino che lo pigliavi in giro per quella corsa goffa e quel piedino un po' così. Che alla fine, diciamocelo, anche mezzo rotto ha sempre dato molto di più di quel nanetto di
MARCHIONNI
Il pinocchio di Monterotondo, con quelle gambette da scolaro del
Libro Cuore, ha giocato ben ventidue partite, per quanto molte come sostituto, senza che qualcuno se ne sia minimamente accorto. Il suo momento di gloria è arrivato solo quando Natali, dopo un contropiede buttato alle ortiche, ha cercato di piazzargli un piledriver che nemmeno Zangief a difficoltà Ultra. Un tempo il buon Marco "Speppe" Marchionni era considerato uno specialista nel suo ruolo; ora, passati da poco i trenta, pare già pronto per un bel tavolo di briscolino all'Arci e a qualche torneo internazionale di boccino.
CERCI
Diciamocelo, l'ala romana non si è presentata bene a Firenze. Ha quella faccia da tamarro coi baffetti precoci, uno di quelli che, quando avevi otto anni e andavi al campetto a tirar due calci a un Telstar rabberciato, arrivava col boosterino e troietta al seguito, giusto per sfotterti e rubarti quel pallone dall'esorbitante costo di ventimila lire, costato sacrifici collettivi da parte tua e della ghenga. Ti eri levato di bocca le goleador per permetterti quella sfera di quasicuoiochissà, e poi arrivava il ricciolo e *pouff*, i tuoi sogni da giovane e scoppiettante Cois di quartiere si infrangevano.
Dicevo: non si presenta bene, il Cerci. E per tre quarti di stagione quella faccia da schiaffi portava in giro un giocatore prevedibile, tatticamente scemo e incisivo come un fantino al Palio di Siena. I fischi, per quanto ingenerosi, erano decisamente comprensibili.
Poi, dopo un lungo periodo col culo al caldo nel purgatorio della panchina, Winston Cerci ci piazza cinque gol e una manciata di assist in pochissime partite, dando l'impressione che, sì, non sia proprio simpatico, ma che il prossimo anno la sua porca figura anche solo come seconda scelta la possa anche fare.
MUTU
Da gennaio dell'anno scorso il nostro
Brillantul sta vivendo uno dei suoi migliori periodi di forma, con colpi di genio e invenzioni che solo un fuoriclasse come lui si può permettere. Voglio dire, con quante cazzate ha fatto in diciotto mesi, ci scappa un film da far impallidire il pregevole
biopic di
Best. Su quello che ha fatto in campo, invece, bastano i (pochi) numeri. E il fatto che sia amico di Flachi, signoriddio.
IL FANTASMA FORMAGGILARDINO
Vince sicuramente la scarpa d'oro come più prolifico goleador fra gli ectoplasmi, poco da recriminare. Dodici gol per un giocatore invisibile per grande parte della stagione, che si accontenta nei novanta minuti di prendersi due gomitate nello sterno mentre tiene alta la squadra (per farci cosa, poi, è una domanda che mi son spesso chiesto), è una cifra non indifferente.
Vendiamolo: lo dico per lui. È triste, sconsolato, da solo in territorio nemico, tutti lo scherzano per il ciuffo da
Grease e attualmente non troverebbe la porta di prima intenzione nemmeno se nell'area piccola ci fosse segnaletica luminosa sufficiente a far partire un Boeing.
BABACAR
Detto in poche parole? A me pare scarso forte. Ha dei grandi mezzi tecnici, fisicamente diventerà un piccolo carrarmato e con un po' di sforzo potrebbe anche adattarsi a seconda punta atipica, alla Iaquinta per intendersi. Perché è scarso, allora? Il punto è questo: il ragazzino non ha
fame. Tolte le facili battute sul fatto che sia senegalese (
lol, fame), sto parlando di quella caratteristica innata di tutti i bomber di razza. Quel bisogno quasi compulsivo di sbattere ogni palla che ti ritrovi fra i piedi in porta, di arrivare sempre prima degli altri, di farti un culo così grosso in allenamento che nemmeno la Trimurti, tutti i pantheon antichi messi insieme e la Trinità stessa possono fermarti la domenica successiva dal segnare il gol decisivo.
Babacar invece è spento, già con la pancia piena, soddisfatto del suo ruolo di gregario dal futuro (forse) radioso; sembra una fighetta bionda che si sposa un miliardario e sfrutta questa fortuna solo per farsi rifare le tette.
Ha giocato pochissimo, vero, ma secondo me non a torto.
MIHAJLOVIC
Da amico cazzuto della Tigre di Arkan a cugino bolso di Frate Indovino il passo è più breve di quanto sembri; arrivato con l'aria da duro del Bronx che mette in riga una classe di somari riottosi, ha pian piano abbassato le orecchie fino a fare da umile scendiletto al primo "titolareinamovibileh!" dell'era prandelliana che passava dallo spogliatoio. Confuso tatticamente, poco ispirato nei cambi e in perenne ricerca di un equilibrio che proprio proprio non trova. C'è del buono, nella filosofia di gioco di Sinisa: il problema è che non possiamo
davvero aspettare che ce la faccia vedere.
Cambio titolo2 SCUDETTI - 1955/56, 1968/69
6 COPPE ITALIA - 1939/40, 1960/61, 1965/66, 1974/75, 1995/96, 2000/01
1 SUPERCOPPA ITALIANA - 1996
1 COPPA DELLE COPPE - 1960/61
1 COPPA MITROPA - 1965/66
Vince la Coppa Italia.
Campione d'Italia
Vince la Coppa delle Coppe e
Vince la Supercoppa Italiana - Eliminata alle semifinali della Coppa delle Coppe dal Barcellona
Ronso Ancora Più Stronso
Da questo momento siamo gemellati con il Viola Clebbe e come approverà il qui presente Tenente Aldo Raine ogni membro dei rispettivi Club dovrà almeno portare 100 scalpi di Senesi o Gobbi.:sisi:
