[1]Ecco la nuova intercettazione scovata da Moggi
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Discussione: [1]Ecco la nuova intercettazione scovata da Moggi

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    [1]Ecco la nuova intercettazione scovata da Moggi

    Per vedere la parte precedente di questo thread clicca qui: Ecco la nuova intercettazione scovata da Moggi

    Telefonata Bergamo-Arbitro Pasquale Rodomonti DD.5205 ore 17.24 28-11-2004

    B. Stai preparando bene la partita?
    R. Sì, sì, sì…

    B. Hai visto qualcosa oggi mentre ti riposavi?
    R. No, ho visto quasi niente…

    B. Però, mi raccomando… Hai faticato tanto per arrivare lì… Per ritornarci, e quindi io mi aspetti, credimi, che tu non sbagli niente.
    R. Mi fa immensamente piacere quello che hai detto, perché è la verità.

    B. Oltretutto, c’è una differenza di 15 punti tra le due squadre, capito? Quindi anche psicologicamente preparatici bene.
    R. Va’ bene, tranquillo…

    B. Le fatiche che hai durato non le devi mettere in discussione, fa la tua partita, non ce n’è per nessuno, e, se ti dico proprio la mia, in questo momento, se hai un dubbio, pensa più a chi è dietro piuttosto che chi è davanti, dammi retta!
    R. Va bene, parola d’onore, va bene, sta tranquillo.

    B. E’ una cosa che rimane tra me e te… Arrivare lassù lo sai quanto sia faticoso, e ritornare giù sarebbe per te proprio stupido. Fa la persona intelligente!
    R. Perfetto, ho capito tutto!

    B. La cosa rimane tra me e te, come mi auguro.
    R. Vai tranquillo… No, no, tranquillo, io non parlo mai con gli altri di me.
    B. Io ci conto, perché è soltanto una scelta per te, credimi, devi pensare a te stesso in questo momento.

    tuttosport.com




    Eh ma anche negli anni prima il sistema Moggih orologgih!1!!!!!! Telefonateh giudicateh irrilevantih dai Carabinieri!!!!!!

    Faccio notare a tutti che

    Non esiste una sola telefonata riguardante la Juventus nella quale si dice ad un arbitro di favorirci. Giusto per fare chiarezza su quanto sia stato splendido il processo di calciopoli. Mettetevi l'anima in pace, una telefonata in cui si chiede ad un arbitro di favorire la Juventus non esiste.

    Ne esiste una sull'Inter, la vedete qua sopra.

    Chiedo cortesemente a tutti quelli che per anni ci hanno dato contro di giustificare questa intercettazione. Si dia inizio alla gara di arrampicata sugli specchih!1!!!!!

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    Resoconto dell'udienza del 27 settembre di GiulemanidallaJuve




    In calendario. 27/09: Prioreschi: frodi sportive. 25 /10: Trofino, se Prioreschi non intende battere il record di Narducci: associazione a delinquere.
    Segue Morescanti o Prioreschi: difesa Paolo Bergamo. 8/11: stando nei tempi, sentenza.

    Ore 9:30. L’atmosfera già tesa per la pubblicazione dell’intercettazione del 28/11/2004 tra Bergamo e Rodomonti si surriscalda con l’arrivo dell’avvocato Prioreschi. Tuttosport anticipa un’altra novità sulle schede svizzere. Penta ai microfoni di SKY annuncia 4 nuove intercettazioni. Si registra la presenza di una vasta rappresentativa dei media. Nonostante la giornata coincida con le arringhe del processo Meredith.

    Ore 9:40. Arriva Luciano Moggi.

    Ore 9:50.. Appello.

    Dichiarazione spontanea di Luciano Moggi

    Moggi si propone con una dichiarazione spontanea in contrasto con l’articolo della Gazzetta dello Sport di un paio di giorni or sono nel quale Ceniti faceva riferimento ad alcuni contrasti tra Moggi e Ranieri originati dal non aver gradito l’allenatore del testaccio, all’epoca in cui allenava il Napoli, alcuni giocatori imposti dall’ex dirigente juventino, che si sarebbe vendicato costringendolo ad emigrare all’estero. Moggi riporta la smentita del presidente del Napoli, mentre la Casoria boccia le obiezioni del pm.
    L’ex dirigente bianconero continua insistendo sulla sua estraneità nei confronti della politica federale, benché chiamato da Carraro come consulente della Nazionale. La sua intenzione è di confutare l’episodio successivo alla morte di papa Woytila, quando il ministro Pisanu, per un certo tempo suo compaesano, lo interpellò sulla possibilità di far slittare il campionato. Moggi si mostrò favorevole al rinvio di un giorno, ma da un’intercettazione (trascurata ed emersa per il lavoro di Penta) del 3/4/2005 abbiamo appreso dalla viva voce di Galliani, che come al solito si rivolgeva al telefono con Meani in tono dispregiativo verso la Juventus e i suoi dirigenti, che lo slittamento di una settimana fu voluto dal presidente rossonero ai fini di recuperare Kaka da un infortunio.
    Moggi conclude con un’amara considerazione sulla mancata difesa dell’avvocato della Juventus ai tempi del processo sportivo del 2006, causata dall’arrivo degli eredi di Gianni Agnelli dopo la morte quasi contemporanea di Gianni, Umberto e dell’avvocato Chiusano. Definisce la Triade un prodotto dell’interregno umbertiano e fa risalire a una sorta di lotta intestina per l’eredità degli Agnelli la decadenza della società bianconera di questi anni. La Juventus della Triade era costituia di campioni, tutti capitani delle nazionali europee, un mostro di bravura da combattere con tutti i mezzi. Elogiato da Ferguson e abbattuto, come disse Enzo Biagi, con una sentenza pazzesca. Mentre altri si dedicavano alle cessioni di Pirlo e Seedorf per Brkic e Coco.

    Avvocato Prioreschi difesa Moggi

    Inizia l’arringa difensiva dell’avv. Prioreschi, che punta subito sull’obiettivo della sua arringa. Tratterà l’accusa di frode sportiva, i cui presupposti riguardano le modalità di acquisizione delle prove, vero tema del processo, dal momento che si deve garantirne la non alterazione. Parte all’attacco, spiegando che si servirà della sentenza dell’abbreviato, come il pm, che la utilizza quando gli fa comodo. Né delle 3 sentenze della giustizia sportiva, che giudica con termine forte da avanspettacolo, scusandosi con i professionisti del genere. Nemmeno farà riferimento alla sentenza GEA, prova generale di questo processo, che ha già impartito uno schiaffo all’accusa di associazione a delinquere. Si riferirà a quanto emerso in aula, agli elementi emersi che dicono che i fatti non sussistono e non vi è nulla di penalmente rilevante.

    Le schede svizzere.

    Fu fatta a suo tempo dalla difesa un'eccezione di utilizzabilità delle intercettazioni delle schede straniere, respinta nonostante la mancanza di una rogatoria presso gli uffici svizzeri. Ma per la modalità di intestazione di De Cillisi delle schede di Moggi, Bergamo e Pairetto, secondo Di Laroni l’accertamento è stato effettuato a Chiasso, dalla parte italiana e secondo Auricchio è intervenuto l’ufficiale di collegamento svizzero presso il ministero dell'Interno. Il punto è che si sarebbero parlati a voce, mancando una prova tangibile quale un fax o un’informativa di servizio, in merito ad uno degli atti più rilevanti del processo. Il 22 dicembre 2009 il maresciallo Nardone testimonia al processo di aver acquisito la documentazione riguardante le schede svizzere presso il negozio di De Cillis, recandovisi fin lì con l’automobile di questi e avendo svolto attività in territorio straniero senza rogatoria internazionale. Per il codice di procedura penale si tratta di prove non utilizzabili, che invalidano qualsiasi discussione sulle ragioni dell’accusa.

    Il reato di frode sportiva

    Questo processo è un imbroglio, nel senso che non essendoci delle cose certe, ognuno tende a indirizzare e confondere le idee. L’inquirente deve accertare anche i profili a discarico degli indagati. Ma Narducci ha fatto il contrario. Ed ecco spiegato perché non si trovavano certe telefonate. Le intercettazioni devono essere contestualizzate, ma in questo processo, al parlare di panini, sono arrivati i pani di droga. C’è stata cioè una libera interpretazione delle telefonate. Secondo l’università di New York, al telefono si dicono il 37% del totale delle bugie proferite, nelle mail il 15% e negli sms il 21%, mentre di persona il 27%. Ebbene, anche Moggi dice le bugie, ma diventano capi d’imputazione.

    FIGC

    Narducci dice che la frode per corruzione non ci riguarda, ma solo gli atti fraudolenti. Poi la FIGC come parte civile dice invece che questo è il processo della corruzione. Sarebbe corruzione far designare arbitri amici nelle gare di cartello, ma qui si contestano alla Juve partite contro avversari di bassa classifica e già Maddalena a Torino affermò che la formazione delle griglie seguiva le regole. Secondo il verbale dell’udienza del gennaio 2011 inoltre a guadagnare di più era l’arbitro Collina, mentre di meno proprio De Santis, con Dattilo, Racalbuto e Cassarà che rimangono fuori dalla testa della classifica, annullando l’impostazione della FIGC che voleva far ricavare guadagni e prestigio agli arbitri della cupola.

    Occorre fare un distinguo. Anche perché se Moggi sognava di vincere sull’Inter e lo raccontava, poteva essere che venisse indagato. Le fattispecie distinte del reato sono due: la corruttela del partecipante alla gara e la commissione di atti fraudolenti volti al condizionamento del risultato. Si tratta di due condotte distinte e autonome, ma davanti alla corruzione, si può parlare di reato di pericolo, nel secondo caso assolutamente no. In merito all’individuazione degli atti fraudolenti la Cassazione nel 2007 li circoscrive, sottoponendoli a un artificio o a un raggiro, altrimenti qualunque azione scomposta, qualunque fallo nel normale svolgimento di una partita, vi ricadrebbe. Appare allora evidente che la norma non si riferisce ad atti derivanti dal gioco. Da ciò ne consegue che, una volta che i sorteggi non erano truccati, ci si sia ritrovati a parlare di rigori e fuorigioco, che non possono essere intesi come atti fraudolenti.

    Scorrettezze.

    In questo processo si può affermare che le prove non sono state acquisita in modo corretto e sono state occultate, violando il codice di procedura penale. Gli interrogatori non sono stati condotti domandando dei fatti, ma delle impressioni e dei sentito dire. Una specie di paranoia collettiva. E’ stato tutto inquinato in questo processo. Ad es., Gazzoni dichiara cose diverse in fase istruttoria e poi in tribunale perché viene messo di fronte, interrogato dai carabinieri, ad un reato costruito ad arte per accusare. Secondo Prioreschi, i pm sapevano che avevano un palmo di rogna su questi interrogatori: perché il verbale nella prima domanda posta al teste era già una sentenza. La stessa cosa accade con Gianfelice Facchetti, che addirittura porta in aula il de relato neanche firmato di un morto, quasi si trattasse di una seduta spiritica. Nucini poi avrebbe dovuto essere accompagnato da gente in camice bianco. Mentre Manfredi Martino viene imbeccato sulle gare combinate, per poi prendere le distanze da quel verbale che aveva contribuito a redigere. Poi vi è una consuetudine strana: la durata degli interrogatori in relazione ai verbali redatti. Cuttica viene interrogato per 7 ore e senza nemmeno un bicchiere d’acqua e si ottengono 4 pagine. Collina 5 ore e 3 pagine. Paparesta 10 ore e 26 pagine. Copelli 5 ore e 5 pagine. Baldini 6 ore e 20 pagine, ma era un amico.

    La genesi dell’imbroglio.

    La genesi è costituita dall’informativa di Auricchio del 18 settembre 2004, che risponde a un’informativa del 15 luglio. La delega ai carabinieri di Roma si capisce adesso, vedendo quel che è successo al comune di Napoli (nomine ad assessore e a capo di gabinetto di Narducci e Auricchio) .
    Secondo la delega bisogna accertare i rapporti del Messina con arbitri e GEA, che partivano dalle dichiarazioni di Dal Cin su una presunta “combriccola romana”. E siccome Dal Cin aveva parlato solo di sue sensazioni, succede che si contravviene all’art. 194 del codice, secondo il quale le sensazioni, non essendo prove, non potrebbero essere messe a verbale, al quale vengono aggiunte le dichiarazioni di Cellino, Spinelli e dei due procuratori Canovi e Morabito. Secondo Auricchio si parte da ipotesi investigative, secondo Di Laroni da un’indagine conoscitiva, ma si dovrebbe indagare invece sui reati. E le prove sarebbero le chiacchiere da bar di cui parla Cellino?
    Gli indizi di reato le voci di corridoio di Dal Cin? Su fatti che Prioreschi definisce oggettivamente falsi, per i quali nessun giudice al mondo avrebbe concesso le intercettazioni, partono invece ai danni di Moggi padre e figlio. Cioè, siccome Moggi è un mostro, intercettiamolo e vediamo se frugando tra le partite dei campionati risulta essere vero. Si è trattato di una caccia all’uomo.
    L’informativa conclude che la GEA, nata dall’alleanza di poteri forti, è una fusione tra Capitalia e il sistema calcio, che poteva condizionare il mondo del calcio e quindi i designatori, senza tenere conto di chi li aveva nominati. Auricchio al processo ha smentito l’informativa, affermando che la combriccola romana è una cosa diversa, si trattava di un gruppo di amici. Con una faccia di bronzo, secondo Prioreschi, su quella combriccola, che altro non era che un’ipotesi investigativa, è stato fondato tutto. Non esisteva, ma su quell’ipotesi investigativa sono state massacrate persone e distrutta l’azienda GEA.

    Le telefonate nascoste.

    La scoperta dell’imbroglio si deve al lavoro dei consulenti informatici Porta e Penta, che hanno permesso di conoscere le telefonate che erano state occultate. La scoperta avviene seguendo la taccia di un’informativa nella quale si faceva riferimento a un’intercettazione del 5 gennaio 2005 nella quale Bergamo dice alla Fazi che nel corso di una telefonata con Moratti, questi gli ha parlato di una cena con Facchetti. Ma di questa telefonata non c’era traccia. C’erano circa 170.000 intercettazioni, di fatto ne mancavano molte all’appello. Inoltre, secondo i consulenti, i progressivi saltavano diversi numeri e si rendeva necessario chiedere i tabulati ai gestori. I brogliacci erano di scarso aiuto. Quelli che apparivano più completi, erano illeggibili, se contenevano l’oggetto, era sbagliato. Dopo Cagliari Juventus Racalbuto parla con Pairetto. Nel brogliaccio si spiega che la telefonata è stata ascoltata ma non registrata per un guasto del server. Falso. I consulenti l’hanno trovata, esiste e può essere ascoltata. Si tratta di un imbroglio. Prioreschi chiede di trasmettere gli atti del processo alla Procura della Repubblica, per accertare se in questo processo c’è la mano di un mandante, un killer, o se gli imputati siano stati sfortunati. Anche se il fatto che siano state occultate solo le intercettazioni non utili all’accusa la dice lunga sulla prima ipotesi.

    Coppola.

    Quando viene interrogato da Auricchio e Di Laroni perché vuole rendere una testimonianza sull’Inter, gli dicono che non ci sono telefonate che coinvolgono i nerazzurri. Quando Auricchio figura al banco dei testimoni, fa la scena. E’ titubante, Narducci gli suggerisce che tanto la difesa non può dimostrare nulla, allora confessa che qualcosa sarà sfuggito, ma che "tutte le intercettazioni effettuate dai telefoni sotto controllo sono state trascritte e registrate” e Facchetti avrà chiamato su un altro numero. Aggiunge pure che tutte le intercettazioni riguardanti dirigenti di altre squadre che non fossero la Juve, erano riportate sui brogliacci. C’erano o non c’erano? Da quando Penta scopre il 31 marzo la prima telefonata nascosta che riguarda l’Inter e Moratti, è un susseguirsi di importanti novità. Auricchio dirà ancora il 13 aprile che quella telefonata del 26 novembre è stata intercettata e trascritta. Prioreschi solleva dubbi sull’attendibilità di quella che definisce “questa gente che cerca di fregarti appena ti giri”. A luglio Penta scopre anche i baffi, un sistema usato sai carabinieri per segnalare il diverso grado di rilevanza delle intercettazioni attenzionate. Ebbene, i carabinieri che le avevano ascoltate, avevano segnalato anche le telefonate che non riguardavano i dirigenti juventini, con codici gialli e rossi che ne mettevano in luce la gravità. Chi ha operato la selezione delle intercettazioni dovrà renderne conto all’autorità giudiziaria. E’ una vergogna, per i carabinieri, per la procura e per tutti. Questo processo è un imbroglio dall’inizio alla fine.

    Auricchio e Baldini

    Emerge anche il rapporto anomalo tra Auricchio e Baldini, negato dal secondo e ammesso dal primo solo quando viene sbugiardato con il sorcio in bocca. Il rapporto tra i due nasce quando arriva la delega, nel luglio 2004, come confermano le dichiarazioni della Antonelli di giorno 1 febbraio 2005. Baldini chiese alla giornalista di parlare con Auricchio, il che esclude che gli abbia parlato solo il 31 marzo. Il 4 aprile 2005 Baldini dice a Mazzini nella famosa intercettazione che farà il ribaltone e lo salverà perché ha già fatto tutti i nomi ma non il suo. A chi se non ad Auricchio? Ecco il secondo imbroglio.

    Ammonizioni mirate e metodo Auricchio

    L’indagine continua a mosca cieca. Parma Juve. Un’intercettazione tra Lanese e Boschi suggerisce che De Santis agevoli la Juve, ma viene nascosta, perché l’arbitro risultava sdoganato secondo le teorie dell’accusa. “Roba comica”. Lo stesso per Moggi e Biscardi, quando viene detto che Bertini fa vincere il Milan contro l’Atalanta. I conti non tornano, il teorema accusatorio salterebbe, addio intercettazione. Secondo Auricchio la teoria delle ammonizioni mirate deriva da un’intercettazione tra Meani e Babini, nella quale l’addetto agli arbitri del Milan incarica il guardalinee di verificarne la possibilità. Babini viene interrogato. Scopre che il sistema non era efficace. Auricchio lo adatta alle partite della Juventus. E che dire dei nomi dei diffidati caduti nella rete della cupola? Mentre De Santis dimentica di ammonire i diffidati del Milan che potrebbe incontrare la Juventus senza Rui Costa, Nesta e Seedorf.
    Secondo il metodo Auricchio si parte dai diffidati, si attenziona la partita seguente dei bianconeri e si selezionano le gare con i presunti arbitri amici. Il gioco delle tre carte. Si cerca qualcosa che potrebbe essere utile contro Moggi e si mette dentro il calderone delle accuse. L’indagine è stata fatta con i tabellini della Gazzetta dello Sport, come le imputazioni. Dallo stesso Auricchio apprendiamo che non ricorda di De Santis che a Palermo nega un rigore alla Juventus, ma se lo ha confermato la Gazzetta dello Sport che fosse rigore, è così di sicuro. Ma il triplo salto mortale viene fatto con le sim svizzere. I contatti presunti si trasformano in contenuti delle telefonate. Anche senza prova certa: non si sa a chi appartengano le schede, non si conosce il contenuto delle telefonate e nemmeno il tentativo di corruzione. Come ammette Di Laroni quando dice che non può prendersi la responsabilità di definire questi contatti avvenuti con le sim.

    I sorteggi truccati

    Su questo punto Narducci si è arrampicato sugli specchi e ha tramutato la fantasia in prova. Per truccare i sorteggi era necessaria la collaborazione di notai e giornalisti. Che secondo il metodo Auricchio non sono stati mai interrogati, se non al processo, quando hanno negato il loro coinvolgimento. Sotto accusa l’intercettazione di Moggi che dice alla segretaria di conoscere gli esiti del processo, ma quando già l’ANSA li avevi fatti sapere a tutti. Prioreschi afferma che hanno costruito la camicia addosso a Moggi, senza interrogare nessuno per evitare che il teorema accusatorio potesse essere smentito. I testimoni chiave dell’accusa sarebbe Manfredi Martino e Galati. Ascoltato anche a Torino, dove non aveva detto nulla delle palline truccate, Martino al processo dirà che i carabinieri in realtà gli avevano chiesto se e come sarebbe stato possibile truccare il sorteggio, imbeccandolo. Galati ha finito la sua collaborazione con la CAN nel 2000 e a che serve una sua testimonianza su fatti del 2005? Una tesi, quella del sorteggio truccato, astratta.

    Le griglie.

    Pairetto e Bergamo le facevano con tutti ed erano il segreto di Pulcinella. Un indagine seria è stata fatta a Torino, sugli arbitri destinati alle partite della Juventus. Prioreschi dice che pensava di non dover trattare nemmeno l’argomento, poiché Narducci su questo punto avrebbe dovuto arrendersi. A detta di Prioreschi i carabinieri si sarebbero resi responsabili di un falso ideologico in atto pubblico. Giorno 31 gennaio e il 13 maggio effettuano le riprese filmate del sorteggio. Nella seconda occasione la relazione di servizio dice che la seconda pallina, quella dell’arbitro, viene estratta da Manfredi Martino. Alle obiezioni Auricchio risponde in aula che fu Bergamo. Nell’udienza di giorno 1 ottobre il giornalista Riccardo Bianchi afferma di aver estratto lui le palline delle partite e di non aver notato nulla di strano in quel sorteggio.

    Le sim.

    Secondo i pm la segretezza dipendeva non dalla non intercettabilità, ma dall’intestazione riservata. Si basano sulle ammissioni di Moggi, su Nucini e sul metodo Di Laroni. Sollevata l’eccezione di inutilizzabilità delle schede svizzere, Prioreschi si sofferma ad analizzare un paio di crepe prodotte dall’accusa. Di Laroni ha affermato che avevano identificato le prime tre schede, ma che erano disattivate. Le intercettazioni sono iniziate dalla metà di febbraio e la difesa ha trovato su quella di Bergamo 4 telefonate, alle quali aggiungerne due per ciascuno su quelle di Pairetto e Moggi, tutte della durata di qualche secondo. E non riportate né sui cd audio, né nei brogliacci. Queste schede avrebbero dovuto prestarsi al requisito essenziale della segretezza. Invece Moggi, definito in fase preliminare da Narducci dotato di capacità criminale e maniacale, informa una decina di persone della loro esistenza. Ne richiede addirittura l’acquisto alla società bianconera, attraverso la signora Castaldi e va di persona a conoscere il negozio di De Cillis. Deve essere vero che il loro utilizzo fosse finalizzato al mercato. Lo stesso Di Laroni smentisce le sue teorie quando richiede l’archiviazione per Paparesta ammettendo che non esiste certezza che le due schede ipotizzate di suo possesso fossero effettivamente sue.

    Nucini.

    Sul teste Nucini arrivano nuove accuse di Prioreschi, destinate non solo agli inquirenti. Nucini sarebbe potuto anche diventare direttore di banca con Facchetti, visto che l’incontro con Fabiani si arricchisce della presenza di De Santis e Pairetto, tanto per configurare l’associazione. Narducci ha chiesto di utilizzare per la sentenza le dichiarazioni rese all’ufficio indagini e non durante il dibattimento. Errore da bocciatura all’esame di procedura penale per un pm che per fortuna ora è diventato assessore . Ma derivato dalle numerose versioni fornite dal teste, che avrebbe ricevuto la scheda non svizzera all’hotel Concord e poi l’avrebbe di volta in volta buttata, pur essendo una prova, consegnata a Facchetti, usata una, due volte, finché ne avrebbe dimenticato il numero. Per ritrovarlo 7 anni dopo, appartenente a una persona di Napoli, con il chiaro intento di indurre a pensare che si possa trattare di Moggi. Una sim imballata che un suggeritore occulto gli avrebbe consegnato, ricevuta il 25 settembre 2003 e attiva già 4 mesi prima. Numeri che sono sempre Telecom naturalmente. Anche i numeri dati secondo Nucini da Fabiani presso l’aeroporto di Lamezia sono inattendibili, risultandone uno non attivo. Secondo Narducci non ci sono intercettazioni sul calciomercato. Se non fatte, ovvio, non ci sono. Secondo Di Laroni non c’è contatto tra Bergamo e gli arbitri. Moggi sa che Paparesta tornerà di venerdì da suo padre e non da una sim svizzera. Gianluca Paparesta dice di non aver mai contattato Bertini, ma secondo Di Laroni ci sarebbero in tutto 21 chiamate. I Paparesta o sono sempre credibili o non lo sono.
    Anche sulle intercettazioni cosiddette ambientali vi sono imprecisioni. In una intercettazione attribuita a Moggi e Racalbuto, l’ex dirigente lo chiama Albè, mentre il nome dell’arbitro è Salvatore e non vi sono arbitri di A con quel nome. Moggi chiama Achì un altro presunto arbitro e gli chiede del suo procuratore. Evidentemente si trattava di un calciatore.

    Metodo Di Laroni, da imbroglioni.

    Di Laroni scrive sempre “attribuzione verosimile”. Il suo metodo non è scientifico , come indicano le osservazioni del perito Di Falco, che parla di dati alla rinfusa, incompleti, registrati a mano con la penna, senza utilizzare il sistema Analyst, che avrebbe consentito di ridurre da un anno a una settimana il periodo di lavoro. Solo con traffico di cella, senza verificare se si trattasse di rsd o estendendo l’indagine al codice IMEI, che identifica il telefonino. Di Laroni non esegue nemmeno controlli sull’effettiva presenza dei sospettati sul luogo dei contatti telefonici, gli basta la residenza per l’attribuibilità. Le ricerche e le verifiche della difesa rappresentano a questo punto una contro-indagine doverosa. Prioreschi sostiene che invece di perdere tempo con le sim, Di Laroni poteva andare a cercare i delinquenti.

    Questo è il processo del circa. Come scrive spesso Di Laroni nelle sue informative. Soprattutto non c’è corrispondenza tra le chiamate in entrata e quelle in uscita. Ma Bertini si è preso 4 capi di imputazione per le sue presunte telefonate con Moggi e Fabiani e si giustifica dicendo che si saranno parlati almeno una volta. Come si trattasse di una valutazione a peso.

    Frodi sportive.

    Esaurito il discorso sulla monnezza, cioè sull’atto di fede necessario per prendere per buone le informative di Di Laroni, si passa alle frodi sportive.
    Udinese Brescia. Pinzi, Muntari e Di Michele non erano diffidati e quindi hanno regolarmente giocato contro la Juventus. Altro errore. Jankulovsky contro l’Udinese fu espulso su segnalazione del guardalinee, ravvisata da Dattilo, perché aveva dato un pugno a Mannini nella rissa scatenatasi in campo. Ma Auricchio copia dalla Gazzetta dello Sport e non fa verifiche. Non le fa nemmeno Narducci, che stila il capo di imputazione e fa riferimento a una telefonata tra Moggi e Giraudo nella quale quest’ultimo, a partita finita, dice a Moggi che se l’arbitro è sveglio dimezza l’Udinese. Notizia riportata dalla Gazzetta, il vangelo dei carabinieri e delle procure.
    Siena Juventus 0 a 3. Frode semplice. “Senza panna”. Moggi, Fabiani e Bertini, 42 contatti presunti con Bertini su sim svizzera. Evidentemente era di coccio.
    Juventus Chievo 3 a 0. Moggi, Fabiani e Pieri. Altra frode costruita sui contatti e non sulle intercettazioni. Però da queste due partite apprendiamo che Moggi è persona ben educata. Telefonava sempre dopo la partita, forse per ringraziare. Auricchio invece è talmente smemorato da non ricordare nemmeno i match.
    Lecce Juventus 0 a 1. Moggi e Giraudo. Basata sull’atto fraudolento del sorteggio, scaturito da un’intercettazione tra De Santis e Manfredi Martino. Auricchio rileva il senso di impunità di De Santis dal fatto di aver ricevuto la cifra record di 23 magliette. Abitudine diffusa e scontata per tutte le squadre. Allora avanti con gli accertamenti tecnici, riguardanti la conta forse delle magliette. Del Piero, Zeman, Ledesma e Morganti hanno ammesso che il campo era sì pesante, ma consentiva il gioco. Moggi, rispondendo a Cenniccola che gli chiede se può tornare ad arbitrare la Juve dice di sì e a Cenniccola va un capo d’imputazione. Nemmeno l’agognata maglia di Ibra gli passa De Santis, avrà quella di Zambrotta.
    Juventus Lazio 2 a 1. Sorteggio ancora contestato. Per un’intercettazione del 5 dicembre tra Moggi e Baldas. E per tre intercettazioni che tornano sempre utili a Narducci come le vacche di Mussolini.
    Fiorentina Bologna. Atto fraudolento, sorteggio e ammonizioni. 2 intercettazioni incriminate: Moggi-Garufi e Moggi-Damascelli. Nastase e Peruzzi (che calibro) non erano titolari e Gamberini non era diffidato. Nella seconda intercettazione, Moggi dimostra di non conoscere nemmeno i diffidati.
    Bologna Juventus 0 a 1. Auricchio indaga sul Corriere dello Sport, Repubblica e Gazzetta dello Sport. Poteva fare il commentatore sportivo invece del capo di gabinetto, anche se al S. Paolo ci va eccome adesso. Scomparse le telefonate tra Pieri e i designatori e tra i designatori.
    Juventus Milan 0 a 0. Niente frode nel sorteggio. Gli associati scemi discutono sulla possibilità di pareggiare, chiedendosi se non vogliano vincere.
    Roma Parma 5 a 1. Non c’è niente su questa partita, solo un gioco ipotizzato sui diffidati in relazione a Roma Juve.

    Cagliari Juventus 1 a 1. Frode semplice senza atti fraudolenti. Per pareggiare con il Cagliari. Dichiarazioni di Cellino su una presunta aggressività di Racalbuto con il Cagliari, smentita da una serie di intercettazioni trovate dalla difesa: tra Bergamo e Pairetto, tra Racalbuto e Bergamo e tra Racalbuto e Pairetto.
    Messina Parma. Frode per conto terzi. Non ci sono intercettazioni e si ricorre a un contatto con Dattilo. Moggi è un buono di cuore e aiuta il Messina.
    Juventus Udinese. Atti fraudolenti le griglie dei sorteggi. Atteggiamenti e chiacchiere da bar.
    Siena Messina. Non ci sono atti fraudolenti. Nasce tutto dai contatti di Bertini della settimana prima.
    Palermo Lecce. Ammonizioni dolose. Prioreschi dice di far finta che non esiste, visto che secondo Narducci De Santis era sdoganato.
    Roma Juventus 1 a 2. Moggi, Giraudo e Racalbuto. Non ci sono atti fraudolenti. Racalbuto sospeso per 8 turni dopo la gara. A Racalbuto viene chiessto di portarsi un telefonino sicuro per eventuali comunicazioni. Bergamo comunica a Gabriele che il goal della Juventus è in fuorigioco e Gabriele viene assolto. Sparite le intercettazioni che chiariscono che Racalbuto era in buona fede.

    Chievo Fiorentina 1-2. Salvataggio della Fiorentina. A carico di Moggi una telefonata con Mazzini di 5 mesi prima. Per l’accusa, Della Valle e Mencucci si alleavano con Mazzini con l’assenso di Moggi. Non con il concorso. Ai fini del concorso è necessario un contributo causale specifico, anche se il concorso fosse soltanto morale.
    Fiorentina Milan. Moggi lamenta che i tre diffidati della Fiorentina non siano stati ammoniti. Si lamenta per la Juve, non per la Fiorentina. Siamo a ridosso dell’incontro di Villa La Massa, al quale il presunto capo della cupola non viene nemmeno invitato. Secondo Auricchio De Santis è coinvolto nel salvataggio della Fiorentina. Rientrando dallo sdoganamento voluto da Narducci. In sostanza Moggi chiederebbe a un arbitro che sta arbitrando da mesi contro la Juve di salvare la Fiorentina. Anche sul salvataggio della Fiorentina ci sono intercettazioni sparite e ritrovate dai consulenti di Moggi.
    Lecce Parma. Moggi non è nominato nel capo d’imputazione. Non ci sono sue telefonate. Organizza tutto e non si sente con nessuno.

    CONCLUSIONI

    Siamo alla conclusione dell’arringa. Prioreschi chiede l’inutilizzabilità delle schede straniere per violazione degli art. 191, 696 e 729 del codice di proceduta penale e del trattato bilaterale italo-svizzero, di assolvere Luciano Moggi da tutti i capi di imputazione con la formula "perché il fatto non sussiste". Chiede la trasmissione alla Procura di Napoli degli atti, per falsa testimonianza nei confronti di Baldini, Nucini e Auricchio e la trasmissione degli atti per abuso in atti di ufficio, falso ideologico e calunnia in danno di Moggi alla Procura di Roma. Chiede l’acquisizione dell’elenco delle telefonate con i baffi colorati di cui ha parlato.
    Gallinelli, legale di De Santis, si associa alla richiesta. Il pm e l’avvocato di Pairetto si oppongono all’acquisizione dei tabulati con i baffi. Il Presidente Casoria si riserva di decidere e acquisisce provvisoriamente.
    Prossima udienza, il 25 ottobre.

  3. #3
    pinci
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    quando è prevista la sentenza???che valore ha rispetto alla sentenza sportiva???

  4. #4
    Ked' sme sami som tak rád L'avatar di The Kurgan
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    Nell'altro 3d ho letto libartario che parlava di una intercettazione molto più importante di quella già riportata, dicendo "dovrebbe uscire domani", il 26 (l'altroieri). Ora, non ho cazzi di leggermi dialoghi tra juventini-interisti per 30+ pagine, è uscito qualcosa (d'altro) oppure no alla fine?


  5. #5
    Confido in AA L'avatar di mau88playx
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    Ricominciamo con i WoT..

    Nell'altro 3d ho letto libartario che parlava di una intercettazione molto più importante di quella già riportata, dicendo "dovrebbe uscire domani", il 26 (l'altroieri). Ora, non ho cazzi di leggermi dialoghi tra juventini-interisti per 30+ pagine, è uscito qualcosa (d'altro) oppure no alla fine?
    Ancora no.

  6. #6
    a questo punto sono curioso di sapere di che parla quest'intercettazione...

  7. #7
    Utente L'avatar di erick morillo
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    ma è sicuro che esca?

  8. #8
    JU29RO perciò antielkann L'avatar di X800pro
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    Hanno detto che non è quella pubblicata l'intercettazione "bomba", probabilmente uscirà fuori 1-2 giorni prima dell'udienza del 25 ottobre per preparare l'opinione pubblica all'arringa di Trofino.

  9. #9
    Karel <3 L'avatar di DarkMash
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  10. #10
    1.. 2.. 3.. STELLA! L'avatar di Maccio_Camariottide
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    Spoiler:
    Moggi abbia ammesso di aver comprato le schede svizzere che servivano per il mercato (cosa mai negata)


    anche l'ultima volta si erano attaccati a questo... oltre che attaccarsi al....

    è l'unica cosa che smuove ancora le masse di caproni, perché si sente ancora dire in giro "aaah moggi ha CONFESSATOH! LE USAVA!!!"... quando lui l'ha detto per la prima volta (correggetemi se sbaglio) proprio a inizio processo.... e ribadito altre volte.....

    a questo punto non capisco perché non si dica la stessa cosa di Branca... metto le mani avanti, non sto dicendo che le usava per cose illecite eh (prima che arrivano troll a cavallo)... dico semplicemente che qui la gazzetta aizza il popolo perché moggi le usava, bene, branca e molti altri le usavano... allora com'è?

    ah già.. se le usava moggi era sicuramente per scopi loschi.... lo dicono le chiamate intercettat.... oh wait


  11. #11
    cpt. Jean Luc Picard L'avatar di simoard
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    stamattina al bar ho voluto dare una sfogliata alla gazza, cosa che non faccio quasi mai......udienza di Napoli riportata a pagina 23

    quanto è ridicolo sto giornale mamma mia
    "ci vuole un minuto per notare una persona speciale,
    un'ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene,
    ma poi tutta una vita per dimenticarla."

    Charlie Chaplin

  12. #12
    I Want to Believe L'avatar di Propagator91
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    Ma vogliamo parlare del Corriere che fa un bel titolone con scritto "Il super asso di Moggi gli rimane nella manica: "Ma resto una vittima"."? Riassunto perfetto della giornata di ieri.
    All lies lead to the truth


    - AMOR FATI -


    Risks are possibilities

  13. #13
    Karel <3 L'avatar di DarkMash
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    Citazione Propagator91 Visualizza Messaggio
    Ma vogliamo parlare del Corriere che fa un bel titolone con scritto "Il super asso di Moggi gli rimane nella manica: "Ma resto una vittima"."? Riassunto perfetto della giornata di ieri.
    Il corriere supera la cartaigienica rosa

  14. #14
    Bannato
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    In RCS nasciamo interisti (cit.)

  15. #15
    cpt. Jean Luc Picard L'avatar di simoard
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    Citazione Libertario Visualizza Messaggio
    In RCS nasciamo interisti (cit.)
    già e lo ammettono pure ste teste di c_ _ _ o
    "ci vuole un minuto per notare una persona speciale,
    un'ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene,
    ma poi tutta una vita per dimenticarla."

    Charlie Chaplin

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