Ciao
Ci sono alcuni concetti di Fisica che non ho mai capito appieno. Uno di questi è il concetti di velocità come derivata temporale dello spazio rispetto al tempo. Il ragionamento che si fa di solito è il seguente:
La velocità media è troppo approssimativa, la velocità può variare durante un certo periodo di tempo.
Riducendo sempre l'intervallo di tempo, abbiamo una approssimazione buona della velocità reale, perchè più piccolo è l'intervallo di tempo minore sarà la probabilità che la velocità sia variata. Se poi l'intervallo diventare veramente piccolo ancora meglio, Abbiamo approssimazione migliori.
Io sono d'accordo con tutto questo, Sono anche d'accordo che quando prendo 1/100000000000000000000000000 come DeltaT ho un valore vicinissimo a quello reale. Ma il passo successivo non lo capisco. Il passo successivo è (prendo Feynman dalla Fisica di Feynman):
''allora il valore esatto della velocità è il limite quando epsilon (delta t di prima) è trascurabilmente piccolo''. Mi chiedo: perchè?
Il calcolo va bene per valori infinitamenti piccolo ma non puoi confondere un intervallo con un istante (uso questa espressione perchè appunto in un libro di fisica che ho dice che ''per valori infinitesimi possiamo confondere un intervallo con un istante).
Il secondo concetto invece è quello di componenti di una forza. Mi chiedo: come fanno a esistere? O meglio come fanno a causare effetti? Per esempio nella definizione di lavoro si parla di ''componente nella direzione del moto della forza'' come se fosse una entità fisica reale e possa causare effetti, quando in realtà non esiste.