Riflettevo sulle polemiche scatenate dal senatùr e mi sono chiesto: come funziona sto' ottopermille?
Chiedendo in giro molti mi hanno risposto: beh guarda, sulla dichiarazione delle tasse devi indicare a chi vuoi destinare l'ottopermille.
E se non ci scrivo niente? Se non voglio dare niente alla Chiesa e agli altri soggetti?
Va allo Stato - mi è stato risposto.
Siccome non ero affatto convinto di questa risposta, ho fatto u n pò di ricerche in giro e...beh, le cose stanno abbastanza diversamente e il meccanismo è molto più complicato (e io direi anche "truffaldino") di come l'hanno spiegato...
Ecco come funziona il tutto (perso da questo sito: http://www.uaar.it/documenti/laicita/12.html
COSA SIGNIFICA «OTTO PER MILLE»?
Con il Concordato del 1929 lo stato italiano si impegnò a pagare direttamente lo stipendio al clero cattolico, con il meccanismo della «congrua». Ritenendolo datato, nell’ambito delle trattative per il «nuovo» Concordato si decise un nuovo meccanismo di finanziamento alla Chiesa cattolica, solo in apparenza più democratico e trasparente in quanto allargato alle altre religioni: lo stato decideva di devolvere l’8 per mille dell’intero gettito IRPEF alla Chiesa cattolica (per scopi religiosi o caritativi) o alle altre confessioni o allo stato stesso (per scopi sociali o assistenziali), in base alle opzioni espresse dai contribuenti sulla dichiarazione dei redditi.
IL TESTO DELLA LEGGE
L’otto per mille è normato dalla legge 222/85.
Clicca qui per il testo completo.
COME FUNZIONA IL MECCANISMO?
Ogni cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi può scegliere la destinazione dell’8 per mille del gettito IRPEF tra sette opzioni: Stato, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane.
In realtà nessuno destina il proprio gettito: il meccanismo assomiglia di più ad un gigantesco sondaggio d’opinione, al termine del quale si «contano» le scelte, si calcolano le percentuali ottenute da ogni soggetto, ed in base a queste percentuali vengono poi ripartiti i fondi.
Come se non bastasse, la mancata formulazione di un’opzione non viene presa in considerazione: l’intero gettito viene ripartito in base alle sole scelte espresse.
Alcune confessioni, più coerentemente, lasciano allo stato le quote non attribuite, limitandosi a prelevare solo quelli relativi ad opzioni esplicite a loro favore: cosa che NON fa la chiesa cattolica, ottenendo un finanziamento quasi triplo rispetto ai consensi espliciti ottenuti a suo favore.
ECCO PERCHÉ È IMPORTANTE COMPILARE QUESTA SEZIONE DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI.
Qualora il contribuente non sia tenuto alla presentazione della dichiarazione, può comunque effettuare ugualmente la scelta della destinazione dell’8 per mille consegnando il modello in una busta chiusa agli enti preposti alla raccolta (poste, banche etc...).
LA DISTRIBUZIONE DEL GETTITO
IL Ministero delle Finanze, già restio a fornire statistiche in merito (comunica i dati alle sole confessioni religiose, che ne danno notizia con estrema riluttanza), è peraltro estremamente lento nel diffondere i dati. Le ultime comunicazioni ufficiali e definitive si riferiscono incredibilmente alle dichiarazioni dei redditi del 1998 (redditi 1997).
Questa la distribuzione:
83,36%
Chiesa Cattolica
13,36%
Stato
1,33%
Valdesi
0,63%
Comunità Ebraiche
0,50%
Assemblee di Dio in Italia
0,44%
Avventisti del settimo giorno
0,38%
Luterani
Va notato che, in tale occasione, su oltre trenta milioni di contribuenti solamente il 39,21% ha espresso un’opzione.
Le confessioni che partecipano al meccanismo diffondono peraltro, periodicamente, qualche informazione più aggiornata, benché parziale. La Chiesa cattolica, ad esempio, ha sostenuto recentemente che le firme a suo favore sono salite all’86,58% delle scelte espresse, guardandosi bene, però, dal comunicare la percentuale delle scelte inespresse. Per dare un’idea dell’enormità della cifra corrisposta, la Conferenza Episcopale ha disposto nel 2002 di contributi per 908,3 milioni di Euro.
COME VENGONO SPESI QUESTI SOLDI?
CHIESA CATTOLICA
Nato come meccanismo per garantire il sostentamento del clero, tale voce è diventata, percentualmente, sempre meno rilevante (il 38% del totale). Parrebbe infatti che la Chiesa cattolica prediliga destinare i fondi ricevuti dallo Stato alle cosiddette "esigenze di culto" (42%): finanziamenti alla catechesi, ai tribunali ecclesiastici, e alla costruzione di nuove chiese, manutenzione dei propri immobili e gestione del proprio patrimonio. Ovvio che non vedremo mai alcuno spot su queste tematiche: ai tanto strombazzati aiuti al terzo mondo, cui è dedicata quasi tutta la pubblicità cattolica, va guarda caso solo l’8% del gettito. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.sovvenire.it.
STATO
Le modalità di ripartizione dei suoi fondi sono dettagliatamente illustrate nel nostro sito. Lo Stato è l’unico competitore per l’otto per mille che rifiuta di farsi pubblicità. Il Governo dedica alla gestione dei fondi di pertinenza statale una sezione del suo sito internet.
CHIESA VALDESE
Rifiuta di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto ed al sostentamento del clero. Per maggiori informazioni vai su www.chiesavaldese.org.
LUTERANI
Una parte dei fondi viene utilizzata per il sostentamento dei pastori. Per maggiori informazioni vai su www.elki.it/opm/opm.html.
COMUNITÀ EBRAICHE
I fondi non sono destinati ai rabbini, ma in gran parte alla manutenzione delle sinagoghe. Per maggiori informazioni vai su www.ucei.it/ottopermille.
CHIESE AVVENTISTE
Rifiuta anch’esse di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto ed al sostentamento del clero. Per maggiori informazioni vai su ottopermille.avventisti.org.
ASSEMBLEE DI DIO
I fondi sono destinati esclusivamente alle missioni ed alla beneficienza. Per maggiori informazioni vai su www.adi-it.org.
PERCHÉ ABROGARE IL MECCANISMO?
perché il meccanismo doveva essere basato sulla volontarietà, ma la ripartizione delle scelte inespresse vìola, di fatto, questo principio;
perché è un finanziamento a fondo perso a favore di confessioni religiose che si dovrebbero autofinanziare. Soprattutto nel caso della Chiesa cattolica, gran parte di questi contributi non ha alcuna utilità sociale;
perché è una partita truccata: a differenza delle confessioni religiose, lo stato italiano non fa alcuna pubblicità per sé e non informa su come destina questi fondi. Quando nel 1996 il ministro Livia Turco propose di destinare i fondi di competenza statale all’infanzia svantaggiata, il «cassiere» della Conferenza Episcopale Italiana Nicora reagì duramente, sostenendo che «lo stato non deve fare concorrenza scorretta nei confronti della Chiesa»;
perché è una partita a cui non tutti possono giocare: sono ammesse solo le confessioni sottoscrittrici di un’Intesa con lo Stato. Ecco perché la Chiesa, attraverso i parlamentari cattolici, blocca l’accordo (già sottoscritto) con i Testimoni di Geova ed impedisce l’avvio di trattative con gli islamici: i fedeli di queste religioni, ben disciplinati, grazie al meccanismo delle scelte inespresse porterebbero alle loro gerarchie una contribuzione ben superiore alla loro percentuale reale, con un danno valutabile in centinaia di milioni di Euro per la Chiesa cattolica.
perché è un meccanismo non chiaro, che trae in inganno non solo il semplice cittadino ma anche la persona colta. Un giornalista Rai ha dovuto addirittura scusarsi in diretta per la sua non conoscenza del meccanismo;
perché lo stato, erogando questi finanziamenti, è costretto a cercarsi altre entrate con nuove forme di tassazione della popolazione.
MA SI PUÒ ABROGARE? O NON PAGARE? E COME?
L’Associazione per lo sbattezzo ha lanciato da diversi anni un’iniziativa per l’obiezione fiscale: maggiori informazioni sul loro sito.
L’UAAR ha anch’essa più volte criticato e chiesto modifiche alla normativa: resta il fatto che un cambiamento è fattibile solo attraverso una modifica della legge.
ALTRI CONTRIBUTI STATALI ALLA RELIGIONE CATTOLICA
sempre con la dichiarazione dei redditi, è possibile dedurre dal proprio reddito versamenti alle chiese fino all’ammontare di due milioni; in proposito, rileviamo come il numero di offerte per il sostentamento dei sacerdoti sia calato, negli ultimi nove anni, del 14%, con conseguenti minori entrate del 18%;
pagamento pensioni al clero: un fondo speciale dal disavanzo perennemente in rosso. Fortunatamente, con la Finanziaria 2000 si è intervenuti almeno su questi, innalzando a 68 anni l’età pensionabile ed aumentando i contributi a carico dei sacerdoti;
esenzione fiscale totale, comprese imposte su successioni e donazioni, per le parrocchie e gli enti ecclesiastici;
pagamenti degli stipendi agli insegnanti di religione, nominati dai vescovi: incidono per più di 1000 miliardi (di Lire) sul bilancio statale;
finanziamenti alle scuole cattoliche;
in varie regioni, parte degli oneri di urbanizzazione a disposizione dei comuni deve essere destinata agli «edifici di culto».
Non solo. Recentemente sono state stipulate intese ad hoc tra diverse Giunte e Conferenze episcopali regionali che hanno riguardato anche i beni culturali ed ecclesiastici, il turismo religioso e la retribuzione del personale ecclesiastico presente negli ospedali.
contributi agli oratorî: concessi da diverse regioni, nel maggio 2001 sono stati presentati due disegni di legge (identici) da parte di alcuni parlamentari dell’UDC. Nel luglio 2003 tali testi, dopo alcune modifiche, sono diventati legge. Contro il provvedimento si sono espressi ben pochi parlamentari: tra i contrari Tiziana Valpiana, la cui dichiarazione di voto contrario alla Camera dei deputati contiene importanti dichiarazioni sulla necessità di una effettiva parità tra credenti e non credenti.
Per farla breve, anche chi non p credente (come me) "paga" per permettere ai sacerdoti di avere la pensione o finanzia le scuole cattoliche (che tra le altre cose ora ricevono pingui contributi statali tolti alle scuole pubbliche).
Cosa ne penso? L'ottopermille è un meccanismo truffaldino senza alcun dubbio e mentre le confessioni che rifiutano i finanziamenti in eccesso riescono a salvare la faccia, la Chiesa cattolica non perde occasione per dimostrare la sua ipocrisia (considerando che solo l'8% del "bottino" finisce per finanziare tutte quelle lodevoli attività mostrate nelle pubblicità).
Un altro buon motivo che nel futuro prossimo mi trasformerà in un evasore fiscale...