Vi propongo un mio scritto.
LA BATTAGLIA DI OGNI GIORNO
L'economia, purtroppo, gira con me.
L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro, certo. Ma nonostante questa frase sia di una grammatica ineccepibile e di un unico et preciso senso logico, da alcuni può esser vista come una delle più grandi bugie moderne. Di contraddizioni e paradossi per quanto riguarda il lavoro gli esempi che abbiamo davanti agli occhi ogni giorno si sprecano, così come abbondano per ciò che esso comporta e ci impone: il consumismo.
Esempio più vicino a tutti, la ardua impresa della scelta al supermercato. Da qualche anno a questa parte, come se i problemi esistenziali dell'uomo o la sempre più seria situazione mondiale non fossero abbastanza, a complicarci la vita ci si mettono pure i negozi, con la loro interminabile possibilità di scelta, con i loro prodotti, i loro marchi, la loro inquietante abbondanza. Tutti di fronte ad un bivio forzato fra scelta e costrizione opteremmo per la prima, ma oggi la scelta si sta lentamente trasformando in un'imposizione, una forzatura nei confronti della quale ci sentiamo sempre più impotenti. Non a caso dagli USA ci arriva un libro ("Paradox of choice") che ci invita a ragionare sulle scelte che siamo costretti ad affrontare nei supermercati, nei negozi, mettendo in luce le ormai già evidenti difficoltà che comportano. In pochi ormai sanno mantenere il sangue freddo davanti agli scaffali; in pochi vanno al negozio con le idee chiare, decisi e irremovibili sulle scelte da conseguire; in pochi sanno ormai cosa vogliono, cosa serve loro e cosa di cui invece possono fare a meno: fare la spesa oggi, o fare shopping, significa perdere del tempo, tanto, ma mettere anche a rischio la propria psiche, come spiega il libro.
La scelta è un diritto inviolabile per tutti, naturalmente, ma sono certo che saremmo pronti a farne benissimo a meno al supermercato.
Voi che ne pensate?