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Discussione: brooks

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  1. #16
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    frankifol

    Non sono sicuro di aver capito che intendi dire dicendo che la nostra tradizone nn puo vantare figure del calibro di yeats, coleridge etc. Se va preso letteralmente nn sono d'accordo. Se invece lo dici considerando che siamo noi ad essere da un lato esterofili e dall'altro incapaci a proporci al di fuori dei nostri confini sono della stessa opinione.
    E' anche vero che ci manca una cultura sulle nostre origini, e questo lo trovo lampante nella mia generazione e ancora di oiù nei più piccoli. Da un lato è colpa della sinistra che per tutto il dopoguerra ha considerato parole come patria solo retorica. E poi il vuoto di ideali successivo ed il consumismo hanno fatto il resto. E questo lo si nota molto tra i figli degli anni 80. Bada bene, nn dico sia vero per tutti, ma come trend mi pare innegabile.
    L'aspetto positivo che ultimamente ho notato è invece la comparsa di una serie di autori italiani che hanno prodotto buone cose. Il caso faletti dicono sia lampante(nn ho letto "io uccido", quindi non lo so per certo), evangelisti scrive cose niente male proprio nel fantasy campo tradizionalmente ostico per noi.Farneti con il ciclo composto da "occidente" e "attacco all'occidente" ha prodotto una curiosa commistione tra fantastoria con fascisti vincenti nella seconda guerra mondiale e fantascienza classica piuttosto strano ma molto originale. Certo, sbuca fuori anche un sacco di spazzatura(tamaro su tutti, il recente cento colpi di spazzola che mi è parso un po' una boiata), alcune serie fantastiche di ambientazione antico romana un po' tristi, cmq sempre meglio che essere passivi fruitori di cose prodotte da altri. Dico di più, questo risveglio nel fantastico rigrd un po' tutta l'europa, da serge lehman in francia a eschbach in germania,e avere un alternativa agli anglosassoni è cmq positivo.
    Speriamo continui.

    infine una citazione particolare la merita la fanucci, che seppur con qualche limite, specie nelle traduzioni che spesso sono un po' lacunose, ha messo in giro un sacco di cose nuove(i su detti lehman, eschbach, alcuni italiani, jordan che la mondadori ha cessato di pubblicare, e la ripublicazione del serpente ouroboros l'anno scorso)

    Dici alcune cose molto interessanti, ma altre mi fanno un pò sorridere. coem si fa adire che è colpa della sinistra se co ,amca ima ciòtira deòòe mpstre progomo? Spiegati perché questa proprio non l'ho capita.

    Quel che vedo in giro, negli scaffali delle librerie, è francamente una desolazione disarmante; dico questo in generale, ovviamente. Ma molto dipende dal fatto che ai giovani italiani (non a tutti, per carità, ma ad una grossa maggioranza si) manca una cultura letteraria. A scuola vengono abituati a leggere i classici, che poi classici lo sono fino a un certo punto e non vengono stimolati a leggere cose davvero importanti e capaci di arricchire spiritualmente.

    Parli di esterofilia: mah, non credo proprio che sia così per la letteratura in generale. Lo è se il discorso viene circoscritto alla letteratura fantastica e alla fantascienza, dove effettivamente sono pochissimi gli autori italiani che riescono a emergere. ma qui scontiamo un ritardo pesante, dovuto al fatto che nei paesi anglosassoni si parla di fantasy e sf da decenni, la gente è abituata a leggere opere di questi generi, il mercato editoriale è molto più sivluppato, vi è un pubblico di appassaionati di gran lunga suepriore a quello che vi può essere in Italia. Ultimamente vedo però che le cose stanno timidamente cambiando; è vero, Fanucci e Nord stanno facendo un buon lavoro nel proporre autori nostrani.

    Accenni al consumismo e alla perdita di ideali: viviamo in un "mondo grigio" dove non c'è spazio per la fantasia e la creatività, per la stimoalzione delle facoltà non intellettive dell'uomo. In un modo simile la letteratura fantastica è inevitabilmente confinata in un ghetto perché vista come qualcosa di inutile, come lo sono i vg e tuto ciò che libera la fantasia, la poesia. E chi si diletta in qeusti passatempi è visto come una persona strana, o quanto meno uno che non è in linea con la società. IN veità, come dice Saint Exupery nel Piccolo principe, sono proprio coloro che coltivano la fantasia, la poesia, e sanno riconoscere ciò che si cela al di là della realtà visibile quelli che riescono a cogliere il significato profondo delal vita. Solo coltivadno la fantasia si può evitare di essere schiacciati dal mondo grigio in cui viviamo.

    E roa una domanda: conosci Angus Wells? Se si, che ne pensi? E Sean Russell? Hai letto qualcosa di lui, per esempio il ciclo dell'impero di Wa?

  2. #17
    Utente L'avatar di frankifol
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    rgrd la sinistra mi limitavo a dire che nel dopo guerra, nel post fascismo quindi, nn c'è più stata l'esaltazione della tradizione...anzi il clima era quello che si respira quando c'è bisogno di staccarsi da qualcosa...e il nuovo modello diventa quello vincente. gli u.s.a quindi. Non dico che sia stato male defascistizzarsi, anzi, ma mantenere un forte orgoglio nazionale e un giusto amore e considerazione per la nostra tradizione nn sarebbe stato un male. in tutto questo la sinistra è stata quella che per sua naturale conformazione ha sottolineato la necessità di allontanarsi da tutto cio' chè il fascismo ha prodotto.Tanti obrobri, ma pure l'idea di una grande nazione con una grande tradizione.

    Ps: nn sono affatto di destra

    angus wells nn lo conosco(è per caso quello id ellminster?)di sean russel ho letto il primo volume della guerra dei cigni,(il grande regno) proprio poco tempo fa. Mi ha dato l'idea di prendere vari elementi dagli autori che vanno adesso per la maggiore. E' forte il tema dell'intreccio politico, con cospirazioni e simili(martin). La vicenda si snoda considerando le avventuredi personaggi maschili e femminili, che suppongo poi si intrecceranno(molto jordan). Ci sono personaggi nè buoni ne cattivi, ma che fanno quello che devono, anche cose malvage, perche le circostanze lo richiedono. Poi prende alcuni temi tipici. i tre protagonisti sono una giovanotto magro e svelto di lingua, un gigante forzuto e meditabondo e il protagonista, bello intelligente e ben versato in ausi tutto quello che fa. (Molto Mat Catchon, rand al'thor e perrin). Quello che pero mi ha molto colpito è l'ambientazione, molto onirica, consistente in un lungo viaggio in barca lungo un fiume mutevole e misterioso.Sembra apocalypse now. Non mi è piaciuto moltissimo, ma mi comprerò i seguiti perche mi ha dato l'idea che si svilupperà in maniera originale.

    com'è il ciclo dell'impero di wa?
    Ultima modifica di frankifol; 9-03-2004 alle 12:56:25
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  3. #18
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    frankifol

    rgrd la sinistra mi limitavo a dire che nel dopo guerra, nel post fascismo quindi, nn c'è più stata l'esaltazione della tradizione...anzi il clima era quello che si respira quando c'è bisogno di staccarsi da qualcosa...e il nuovo modello diventa quello vincente. gli u.s.a quindi. Non dico che sia stato male defascistizzarsi, anzi, ma mantenere un forte orgoglio nazionale e un giusto amore e considerazione per la nostra tradizione nn sarebbe stato un male. in tutto questo la sinistra è stata quella che per sua naturale conformazione ha sottolineato la necessità di allontanarsi da tutto cio' chè il fascismo ha prodotto.Tanti obrobri, ma pure l'idea di una grande nazione con una grande tradizione.

    Ps: nn sono affatto di destra

    angus wells nn lo conosco(è per caso quello id ellminster?)di sean russel ho letto il primo volume della guerra dei cigni,(il grande regno) proprio poco tempo fa. Mi ha dato l'idea di prendere vari elementi dagli autori che vanno adesso per la maggiore. E' forte il tema dell'intreccio politico, con cospirazioni e simili(martin). La vicenda si snoda considerando le avventuredi personaggi maschili e femminili, che suppongo poi si intrecceranno(molto jordan). Ci sono personaggi nè buoni ne cattivi, ma che fanno quello che devono, anche cose malvage, perche le circostanze lo richiedono. Poi prende alcuni temi tipici. i tre protagonisti sono una giovanotto magro e svelto di lingua, un gigante forzuto e meditabondo e il protagonista, bello intelligente e ben versato in ausi tutto quello che fa. (Molto Mat Catchon, rand al'thor e perrin). Quello che pero mi ha molto colpito è l'ambientazione, molto onirica, consistente in un lungo viaggio in barca lungo un fiume mutevole e misterioso.Sembra apocalypse now. Non mi è piaciuto moltissimo, ma mi comprerò i seguiti perche mi ha dato l'idea che si svilupperà in maniera originale.

    com'è il ciclo dell'impero di wa?

    Sean russell è un autore candaese che sa scrivere molto ben; non è orginalissimo. dice bene quando affermi che sembra prendere idee un pò da quello e un pò da quell'altro. Però piace e il ciclo dell'impero di Wa è bello; è ambentato in un regno immaginario che potrebbe essere visto come l'antica cina. I personaggi sono guerrieri che somigliano a dei samurai, monaci (buddhisti?), geishe, ecc. Ci sono molti intrighi politici ee sentimantali, la vicenda si snoda abbatanza lentamente, specie nei pirmi due libri, per poi esplodere nel terzo in un pirotecnico finale. ti consiglio di dargli un'occhiata.

    Angus Wells è uno scrittore inglese che non sarà al livello di Gemmell ma è comunque in grado di far trascorrere al lettore ore di divertimento. Tra i suoi libri più belli ti segnalo il monumentale (sono 1uasi 800 pagine) I Signori dei cieli e la scoppiettante trilogia di Tezin Dar. Il primo è un romanzo di proporzioni epiche con alcune idee abbastanza originali e con una trama solida ma un pò lenta a svilupparsi in alcuni momenti; la prima parte è di stampo classico, con avventure e colpi di scena, la second, quando entrano in scena i draghi, è migliore e contribuisce ad elevare il livello gnerale del romanzo. La trilogia è molto divertente, anche se scritta con un stile un pò acerbo; riprende con molta intelligenza temi della mitologia classica sviluppandoli in un contesto fascinoso e capace di catturare il lettore. Il rtimo è incalzante e i personaggi sono un pò stereotipati ma divertenti.

    conosci la saga di Dragonlance? la prima trilogia, quella dei draghi? Cosa ne pensi?
    Hai letto i romanzi di harry Harrison ambientati nell'Europa alternativa del medioevo? Conosci Raymond Feist? E' uno dei pochi scirittori di cui non ho leto nienete e mi piacerebbe sapere qualcosa di lui; so che la Nord pubblicò anni fa un suo ciclo, ma non ebbi occasione di comprarlo.

  4. #19
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    feist nn l'ho letto ma tutti ne dicono un gran bene...sorry ma non posso essere d'aiuto...cmq la nord sta pubblicando proprio in queto periodo un sacco di roba

    di harry harrison ho letto la trilogia del martello e della croce, e mi è piaciuta abbastanza. Non male l'idea di un'europa guidata da potenze in equilibrio, nessuna in grado di sopraffare le altre e senza una religione dominate oscurantista. E la spinta alla ricerca scientifica stimolata dal protagonista è proprio affascinate, dapprima con la riscoperta della dimenticata cultura romana e poi di cose completamente nuove. Un po' meno coinvolgenti ho trovato le visioni che aiutano e tormentano shef. Cmq da leggere.

    La trilogia dei draghi di dragonlance l'ho letta nel 95, un bel volumone unico edito da armenia. Mi ricordo che mi era piaciuta l'atmosfera iniziale, poi però avervo trovato moltissimi difetti. Primo tra tutti i personaggi sono tipi fissi che non si evolvono mai, e questo deriva dal fatto che il ciclo di dragon lance nasce dalle regole dell'omonimo gioco da tavola. Per cui un guerriero è un guerriero e basta. Anche le tematiche legate ad essere un mezzelfo le trovai scontate. Altro grosso difetto che mi pare di ricordare è che i vari romanzi terminano con una ricerca da effettuare, e la ricerca medesima nn viene raccontata da nessuna parte...o meglio, l'avranno raccontata in altre trilogie della serie...mi ricordo, mi pare, della ricerca di un giavellotto in territori polari, di cui non si dice niente...solo che nel tomo successivo gli avventurieri il giavellotto lo hanno. Non mi pare sia un buon metodo, capisco l'ampiezza della serie , ma il lettore dovrebbe essere "avvertito" che la trilogia non esaurisce neppure la vicenda di base. Poi visto che cmq Weiss e Hickman sono considerati molto bene, ho provato la trilogia della spada nera. Il primo volume è molto interessante, ma i due successivi finiscono letteralmente in vacca con i marines del futuro che cannoneggiano e friggono col laser i poveri maghi inermi. Uno schifo. Basta Weiss&Hickman.
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  5. #20
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    io ho cominciato a leggere ultimamente T.brooks e devo dire che mi piace molto il suo stile e come narra accuratamente tutte le cose.

  6. #21
    Utente L'avatar di frankifol
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    ed è cosi perche ,come dici, "ultimamente" hai iniziato a leggere brooks. Magari con la prima serie o la seconda di shannara. Poi arriverai alla terza ed alla quarta, e ti piacerà un po' meno...e ancora meno on tutto il resto. Magari la serie di landover ha alcune buone idie, ma pure li....
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  7. #22
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    ei frankifol!!

    Hai mai letto i romanzi di chi ha veramente inventato la fantascenza colui che ha iniziato quasi tutti anke se dimenticato??
    sai di chi parlo?? diciamo il mitico ALFRED VAN VOGHT parliamo di fine 800 primi 900 leggi il segreto degli slan o la casa sull'abisso o magari i polimorfi se ti capita ma purtroppo sono praticamente inreperibili o almeno io no riesco a trovarli per leggerli li ho avuti in prestito e li ho dovuti tornare con grande dispiacere e sono veramente stupefacenti sopratutto per il periodo in cui sono stati scritti
    Il miglior Antivirus della rete!? semplice:
    format C:

  8. #23
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    di van voght ho letto il libro di ptath, lo pubblicava la newton in una collana tipo "il fantastico a mille lire"...l'ho letto una decina d'anni fa, ma mi è rimasta impressa l'atmosfera particolare in cui un tizio senza memoria si impegnava a scappare da gente che gli dava la caccia usando strani poteri spvrumani...se ho tempo gli ridò uno sguardo...
    che bello trovare persone colte!
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