frankifol
Non sono sicuro di aver capito che intendi dire dicendo che la nostra tradizone nn puo vantare figure del calibro di yeats, coleridge etc. Se va preso letteralmente nn sono d'accordo. Se invece lo dici considerando che siamo noi ad essere da un lato esterofili e dall'altro incapaci a proporci al di fuori dei nostri confini sono della stessa opinione.
E' anche vero che ci manca una cultura sulle nostre origini, e questo lo trovo lampante nella mia generazione e ancora di oiù nei più piccoli. Da un lato è colpa della sinistra che per tutto il dopoguerra ha considerato parole come patria solo retorica. E poi il vuoto di ideali successivo ed il consumismo hanno fatto il resto. E questo lo si nota molto tra i figli degli anni 80. Bada bene, nn dico sia vero per tutti, ma come trend mi pare innegabile.
L'aspetto positivo che ultimamente ho notato è invece la comparsa di una serie di autori italiani che hanno prodotto buone cose. Il caso faletti dicono sia lampante(nn ho letto "io uccido", quindi non lo so per certo), evangelisti scrive cose niente male proprio nel fantasy campo tradizionalmente ostico per noi.Farneti con il ciclo composto da "occidente" e "attacco all'occidente" ha prodotto una curiosa commistione tra fantastoria con fascisti vincenti nella seconda guerra mondiale e fantascienza classica piuttosto strano ma molto originale. Certo, sbuca fuori anche un sacco di spazzatura(tamaro su tutti, il recente cento colpi di spazzola che mi è parso un po' una boiata), alcune serie fantastiche di ambientazione antico romana un po' tristi, cmq sempre meglio che essere passivi fruitori di cose prodotte da altri. Dico di più, questo risveglio nel fantastico rigrd un po' tutta l'europa, da serge lehman in francia a eschbach in germania,e avere un alternativa agli anglosassoni è cmq positivo.
Speriamo continui.
infine una citazione particolare la merita la fanucci, che seppur con qualche limite, specie nelle traduzioni che spesso sono un po' lacunose, ha messo in giro un sacco di cose nuove(i su detti lehman, eschbach, alcuni italiani, jordan che la mondadori ha cessato di pubblicare, e la ripublicazione del serpente ouroboros l'anno scorso)
Dici alcune cose molto interessanti, ma altre mi fanno un pò sorridere. coem si fa adire che è colpa della sinistra se co ,amca ima ciòtira deòòe mpstre progomo? Spiegati perché questa proprio non l'ho capita.
Quel che vedo in giro, negli scaffali delle librerie, è francamente una desolazione disarmante; dico questo in generale, ovviamente. Ma molto dipende dal fatto che ai giovani italiani (non a tutti, per carità, ma ad una grossa maggioranza si) manca una cultura letteraria. A scuola vengono abituati a leggere i classici, che poi classici lo sono fino a un certo punto e non vengono stimolati a leggere cose davvero importanti e capaci di arricchire spiritualmente.
Parli di esterofilia: mah, non credo proprio che sia così per la letteratura in generale. Lo è se il discorso viene circoscritto alla letteratura fantastica e alla fantascienza, dove effettivamente sono pochissimi gli autori italiani che riescono a emergere. ma qui scontiamo un ritardo pesante, dovuto al fatto che nei paesi anglosassoni si parla di fantasy e sf da decenni, la gente è abituata a leggere opere di questi generi, il mercato editoriale è molto più sivluppato, vi è un pubblico di appassaionati di gran lunga suepriore a quello che vi può essere in Italia. Ultimamente vedo però che le cose stanno timidamente cambiando; è vero, Fanucci e Nord stanno facendo un buon lavoro nel proporre autori nostrani.
Accenni al consumismo e alla perdita di ideali: viviamo in un "mondo grigio" dove non c'è spazio per la fantasia e la creatività, per la stimoalzione delle facoltà non intellettive dell'uomo. In un modo simile la letteratura fantastica è inevitabilmente confinata in un ghetto perché vista come qualcosa di inutile, come lo sono i vg e tuto ciò che libera la fantasia, la poesia. E chi si diletta in qeusti passatempi è visto come una persona strana, o quanto meno uno che non è in linea con la società. IN veità, come dice Saint Exupery nel Piccolo principe, sono proprio coloro che coltivano la fantasia, la poesia, e sanno riconoscere ciò che si cela al di là della realtà visibile quelli che riescono a cogliere il significato profondo delal vita. Solo coltivadno la fantasia si può evitare di essere schiacciati dal mondo grigio in cui viviamo.
E roa una domanda: conosci Angus Wells? Se si, che ne pensi? E Sean Russell? Hai letto qualcosa di lui, per esempio il ciclo dell'impero di Wa?