Questo il titolo dedicato ad uno "speciale" di TV Sorrisi e Canzoni di questa settimana, sul successo che sta avendo la maggior parte dei videogiochi violenti su console.
per sintetizzare, queste le parti + interessanti:
<<Fantastico! Ho appena scoperto che è possibile sparare alla gente all'interno dell'auto!>>
<< ....Io l'ho scoperto una settimana fa, piuttosto, tu sei riuscito ad ammazzere il ragazzo che porta le pizze a domicilio?
Scandalizzati dal tono della conservazione? Ebbene sappiate che è quanto di più normale si possa leggere su internet nei newsgroup dedicati ai videogame ed in particolare ad un titolo uscito qualche settimana fa nei negozi, GTA: Vice City. E' il quarto episodio di una saga in cui la scneggiatura prevede che il protagonista compia ogni genere di delitto: furti, rapine e omicidi gli faranno guadagnare soldi e credibilità presso la malavita locale. In Italia il gioco è stato già venduto in un solo mese, in 120'000 copie. Il caso "GTA" non è però isolato. Hanno caratteristiche simili "Max Payne" che ha venduto 70'000 mila pezzi in Italia, "Hitman" 1 e 2, due milioni di copie nel mondo, e "Mafia" (quest'ultimo si è perfino beccato una "condanna" dalla commissione antimafia ed è stato commercializzato dopo che in 4'500 hanno firmato una petizione.
<<Sono il primo a sostenere la necessità di una legge>> dice Pietro Vago, amministratore delegato della Cidiverte, l'azienda che distribuisce in Italia i prodotti Rockstar. Negli ultimi anni è nato un genere di videogame adatto unicamente ad un pubblico adulto. Nessuno però, ne ha preso atto. Un videogame non rende violenti, esattamente come un film Thriller non rende serial killer.Ma, proprio come al cinema, il pubblico giovane dev'essere protetto>>. <<Le sequenze di un videogioco no suggestionano più di una scena cruenta vista durante un telegiornale o un film di guerra>>; conferma Cesare Davalli psichiatra e psicoterapeuta. <<Conseguenze negative possono manifestrarsi solo in un soggetto in qualche modo già predisposto. In un ragazzo che abbia subito disturbi nel proprio sviluppo emotivo, per esempio. Si tratta cmq di casi limite>>. Da dove nasce, allora, l'attirazzione fatale dei ragazzi per i giochi violenti? <<Spesso si vogliono sfidare le proprie paure>>. prosegue Davalli. <<Il gioco può dare la senzazione di controllare e a dominarle>>.
Il problema della protezione dei più piccoli però resta e su questo tema le nazioni si muovono in ordine sparso. In Italia esisteva un solo caso di sequestro preventivo, poi revocato: nel 99' fu disposto il rifiuto dal mercato di Resident Evil, giudicato <<lesivo dello sviluppo psichico dei ragazzi sotto ai 14 anni>>. In Australia la vendita di GTA è stata vietata. In Brasile esiste una vera e propria lista nera di giochi proibiti, mentre in Canada possono essere venduti solo in reparti separati di negozi specializzati. In tutti questi casi, il fascino del proibito ha dato vita ad un florido mercato nero.
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Ora, premettendo che un gioco come GTA: VC è bello e degno di nota (almeno per la realizzazzione tecnica), io mi trovo d'accordo su alcune cose dette in questo servizio, e soprattutto penso che dei ragazzini di 14 anni (o anche più giovani) non dovrebbero fare uso di certi giochi, perchè anche se la maggior parte degli psicologi affermano che difficilmente potrebbero suggestionare (o almeno così dicono), non sono cmq appropriati ai giovanissimi.
Vorrei porre a quelli che sono appassionati di questo genere (e a quanto ne so non sono pochi) queste domande:
- E' giusto che in Italia non ci sia nessun divieto su questo genere videoludico, e dunque che tutti possano tranquillamente giocarci??
- Qual'è il motivo che vi spinge a giocare anche frequentemente a questi titoli violenti? Siete d'accordo con quello che dice lo psicologo intervistato da Sorrisi??