Emendamento della Santanchè (An) al disegno di legge varato ieri in Commissione fra le polemiche. Lega e An contrarie
Discoteche, è scontro nel Polo
"Dopo l'una vietatele ai minori"
di GIOVANNA CASADIO
ROMA - Discoteche vietate ai minorenni dopo l'una di notte ma per loro, prima che scatti il coprifuoco, l'ingresso sarà a metà prezzo. Daniela Santanché l'ha già messo nero su bianco: è l'ultimo emendamento alla legge sulle discoteche che ha avuto ieri un faticoso via libera dalla commissione affari costituzionali di Montecitorio e che passa (il 22 marzo) al voto dell'aula.
L'ulteriore "stretta" però non è stata ancora discussa. "Ne parleremo eventualmente in aula, stiamo valutando", frena Gianfranco Anedda, capogruppo di An, il partito della Santanché. Avrebbe significato gettare altra benzina sul fuoco. Alla stragrande maggioranza dei deputati di Fini la legge sulle discoteche - voluta dal ministro dell'Udc, Carlo Giovanardi, e sostenuta da tutto il governo, Berlusconi e Fini in testa - non piace.
La Casa delle libertà è divisa, contraria la Lega ("Così il federalismo va a farsi benedire, se anche sugli esercizi pubblici decide lo Stato") e spaccata Forza Italia (anche i giovani forzisti fanno sapere che il ddl "non li convince"). Il disegno di legge prevede che le disco smettano l'attività alle 3 d'inverno e alle 4 d'estate; un'ora prima della chiusura non potranno più essere venduti alcolici né si potrà mandare la musica. "Ecco, magari faranno cabaret...", aveva commentato tra il serio e il faceto Ignazio La Russa, coordinatore di An, qualche settimana fa, quando la proposta navigava ancora a vista tra gli scogli degli emendamenti dello stesso centrodestra.
Tutti ritirati per una tregua apparente nella coalizione di governo, in vista anche della campagna di spot che partirà da oggi sulle tv ("Accorcia la notte, allunga la vita") e della "serata campione" organizzata nella storica discoteca romana Jackie O da Santanché e Giovanardi. Ulivo e Rifondazione sono compatti e contrari al provvedimento. Sparano alzo zero. "È incostituzionale perché viola i principi del federalismo", denuncia Carlo Leoni, Ds, e annuncia, tanto per cominciare, una pregiudiziale di costituzionalità.
"Ma soprattutto è una legge-propaganda che getta fumo negli occhi. Aumenteranno abusivismo e rave-party", attacca Franco Grillini, riportando i dati del Silb-Fipe (la federazione a cui aderiscono anche gli imprenditori dei locali da ballo) di un milione di posti di lavoro a rischio. "Un testo ottuso che non serve", spiega Maurizio Fistarol (Margherita). "Una legge bacchettona", per Paolo Cento (Verdi).
È dovuto intervenire Fini l'altra sera per riportare la pace nel gruppo di An, tuttavia il malcontento dei deputati("Finiremo col perdere altri voti") era incontenibile ancora ieri, in Trasatlantico. "Penso che questo provvedimento metterebbe in crisi il settore in Regioni come l'Emilia Romagna", afferma Enzo Raisi (An). E Giulio Conti: "Sorgeranno discoteche sulle navi, fuori dalle acque territoriali".
Per il ministro Giovanardi, "padre" della crociata sulle discoteche, "il provvedimento è equilibrato e soddisfacente, potrà essere votato trasversalmente", e soprattutto "non è un grande sacrificio se contribuirà a salvare le vite umane, circa 600 ogni anno in incidenti tra venerdì e sabato". In aula, riprenderà la battaglia.
http://www.repubblica.it/2004/c/sezi...iscoteche.html