Il Consiglio dei ministri approva il decreto salva-cinema di Urbani
Film piratati, arrivano pene più severe
Nessuno sconto ai «ladri domestici» di lungometraggi: saranno perseguiti anche i giovanissimi. Le altre novità
ROMA - Strada sbarrata alla pirateria cinematografica. Il Consiglio dei ministri ha infatti dato via libera al disegno di legge del ministro dei Beni Culturali Urbani sul riordino del settore dello spettacolo che stabilisce, tra l'altro, pene più severe contro gli abusi commessi in particolar modo su Internet. La pirateria a fini di lucro, indirizzata cioè alla vendita, sarà punita con pene detentive che andranno dai 6 mesi a 3 anni di reclusione e con multe dai 2.500 a 15.000 euro. Multe di 1.500 euro, dal valore «simbolico» invece saranno comminate ai cosiddetti «pirati domestici» (in particolare giovanissimi). Il ministro ha anche annunciato che un decreto simile potrebbe essere proposto anche per regolamentare la pirateria musicale. SU entrambi i temi l'Unione Europea si è espressa recentemente con un sistema di regole fortemente indirizzato alla punizione dei pirati "professionisti", la cui parola d'ordine è stata "non andremo a caccia di ragazzini".
FINANZIAMENTO - Tra gli aspetti principali del decreto legge c’è quello relativo al finanziamento del cinema. L’obiettivo del ministro Urbani è quello di «non dare più denari pubblici a quei film che vanno incontro a un irrilevante consenso del pubblico. In passato - ha spiegato - si sono spesi anche 1.200 miliardi per incassarne poco più di 400. Una proporzione folle e suicida». Ora i nuovi finanziamenti saranno di circa 250 milioni di euro, ma serviranno a rimettere in circolo risorse per l’intero comparto dei Beni culturali.
COPERTURA - La copertura finanziaria del decreto legge arriverà da tre diverse «fonti di finanziamento»: circa 90 milioni di euro dal gioco del Lotto, 80 dalla tabella B della Finanziaria e altrettanti della legge Lunardi-Urbani (che stabilisce proventi del 3% legati agli stanziamenti per le infrastrutture). Dopo il via libera al provvedimento, Urbani ha voluto pubblicamente ringraziare il ministro dell’Economia Tremonti con il quale nelle settimane passate c’erano state delle frizioni legate proprio alla copertura economica. «Non abbiamo chiesto un solo centesimo ma voglio dire grazie a Tremonti che ha un compito difficile: tenere una coperta troppo stretta per coprire tutti».