Un altro ottimo episodio. Non potente e con lo stesso carico emotivo di "Witness", ma comunque ricco di avvenimenti e con una showmanship della regia e sopratutto della fotografia, ai livelli del meglio che ha offerto Breaking Bad. Il climax della storyline di Mike in mezzo al deserto era un quadro praticamente, e la scena finale con Jimmy e Kim uno spettacolo di gioco di luci ed ombre.
Lato Jimmy viene rivelato il gioco di Chuck e il suo obiettivo ultimo, far perdere la licenza da avvocato a Jimmy. Sono abbastanza sicuro che questa storyline innesterà una catena di eventi che ci porterà a... Saul Goodman.
Vedere Kim che fa fronte comune con Jimmy, per quanto dolce come cosa, è un pò come guardare un train wreck, sappiamo benissimo che la cosa avrà delle ripercussioni orribili per lei, però non può fare a meno di commettere sempre gli stessi errori, esattamente come Jimmy.
Lato Mike viene fuori una sorta di action-piece in stile Breaking Bad, con finalmente Gustavo in versione villain all'inizio e poi il piano per inculare un altro dei camion di Hector, stavolta senza però mettere in mezzo civili o altro. Notare che nella scena in cui la polizia di frontiera perquisisce i camion, Dave Porter torna a usare lo stesso fantastico beat che aveva usato nel cold open (piano sequenza) di "Fifi" l'anno scorso, in una scena simile, con stavolta un esito molto diverso.
C'è pure l'ennesimo comparsa "minore" da Breaking Bad. Il dottore dal quale Mike si fa dare il panetto di coca è lo stesso che aveva settato l'ospedale mobile e cura Gus all'inizio di "Crawl Space" in Breaking Bad, dopo gli eventi alla villa di Don Eladio con Gus, Mike e Jesse.