"I sognatori sono quelli che raccontano la stessa cosa cento volte, perché sperano sempre di cambiar finale. Hanno sempre gli occhi attenti, pensano che ci sia sempre poesia, da qualche parte. I sognatori lasciano ancora il biscottino a Babbo Natale e inseguono il vento, contano le farfalle e si addormentano pensando. I sognatori sono fragili e potenti, quasi fossero nuvole che se ne fregano dell'uragano. Rimangono lì, guardano il mondo dalla loro scala invisibile, sperando di scavalcare il muro."
Io comunque faccio ancora una volta fatica a capire come mai i terroristi colpiscono sempre la gente comune e mai i simboli istituzionali, che alla fin fine sono quelli che rappresentano al meglio ciò che i terroristi stessi odiano a morte.
Domandati quanto sono vecchie certe comunità islamiche sparse in Italia e quanti attentati sono stati fatti in rapporto al loro numero. In generale, anzi, mi pare che l'Italia, proprio nel periodo più tragico, e cioè gli ultimi 2 anni, sia stata stranamente dimenticata, monostante l'importanza numerica della comunità islamica sul territorio.
Questa semplice osservazione, se ovviamente si dispone degli strumenti elementari per la comprensione degli eventi, dovrebbe allontanare da qualunque equazione musulmani=terroristi. So che la situazione attuale non può essere ridotta a questo, e che subentrano fattori trascinanti come determinate scelte in politica estera, condizioni socio-economiche, falle nella sicurezza, ecc..., ma potrebbe comunque essere un punto di partenza per evitare di aggirarci, sempre, attorno alla sfera semantica dell'odio ottuso e generalizzato.
Ma smettetela con queste supercazzole. Il punto focale è solo uno: dobbiamo essere sterminati in quanto infedeli. Ed è per questo che essere morbidi e tolleranti vuol dire essere complici.
Dovreste avere la coscienza sporca, se ne aveste una.
Intanto c'è anche una bambina fra le vittime
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È ovvio che sia più facile colpire la gente comune dai, tu giri con una scorta, qualcuno che mentre sei spensierato tenga d'occhio quanto succede attorno a te?
Oltretutto è pure più funzionale, nell'ottica del terrorista, colpire una persona comune. Se ci fosse la certezza che a essere presi di mira possano essere solo - per dire - i politici, l'effetto terrore verrebbe a meno o quasi.
Supponiamo che tu abbia ragione.
La tua soluzione quale sarebbe?
Imho il fronte d'azione dovrebbe essere doppio.
Da una parte bloccare l'afflusso di nuovi estremisti irrigidendo le politiche migratorie. Stop totale agli irregolari (esclusi veri rifugiati politici) e controlli seri per i regolari.
Dall'altra chiudere le moschee non ufficiali , i così detti centri culturali islamici, ed espulsione immediata di tutti coloro esprimono idee filo jihadiste
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Ultima modifica di Hideo; 18-08-2017 alle 15:28:58
Il primo punto è molto più complicato di quello che pensi, perchè il vaticano ha un'alta influenza sulle decisioni politiche.
Il secondo punto in Italia lo stiamo già facendo e abbastanza bene.
Per il resto, in siria e iraq se la stanno passando male, ormai Raqqa sta per cadere, i guerrieri curdi sono molto più incazzati e motivati degli iracheni e non li ferma nessuno, anche l'attacco a Tal afar è iniziato, tanto che la nuova capitale del califfato è diventata al-qaim, una piccola cittadina di frontiera nel confine iraq-siria.
Poi gli imbecilli muoiono preparando un asino:
http://www.iraqinews.com/iraq-war/is...donkey-kirkuk/
Ultima modifica di incalcatore; 18-08-2017 alle 16:35:46
Il terrorismo islamico non ha obiettivi specifici all'interno delle istituzioni. Il suo obiettivo è colpire tutto ciò che simboleggi lo stile di vita occidentale in quanto tale, quindi: ristoranti; discoteche; spiagge; centri commerciali; aereoporti... Inoltre, sì, accanto all'evidente maggiore facilità vi è l'idea del colpire indistintamente la massa, e quindi causare il maggior numero di morti possibile.
Sì, ma la propaganda continuerà anche senza l'Isis in Iraq e con essa il terrorismo.
Non penso che il Vaticano abbia una reale influenza politica in questo caso. Il punto è sempre uno: non possiamo sfruttare il terrorismo per creare uno stato di discriminazione o di intolleranza religiosa. Inoltre, è ormai più che dimostrato (come nella maggior parte degli attentati più recenti, se non addirittura tutti) che il fronte caldo del terrorismo non è quello dei migranti, ma quello di coloro che già vivono sul territorio, addirittura da più di una generazione. Gli attentatori di Charlie Hebdo erano di fatto francesi. Per quanto non ci si debba attendere dal fenomeno migratorio una sicurezza assoluta, spostare il discorso pubblico sui "barconi della morte" equivale a fare della disinformazione malsana, creare un clima da caccia alle streghe e, in ultima istanza, rifiutarsi di comprendere il terrorismo islamico nella sua natura.
http://www.ansa.it/sito/notizie/cron...48cca6f5e.html
Oggi è toccato alla Finlandia, 8 vittime di cui almeno un morto da parte di un gruppo di tre al grido di Allah akbar
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