Di spessore anticipare come il personaggio di Boyega sia protagonista e attuatore nel far schiantare al suolo un prodotto (Gipsy, il suo robot) che si ammanta di colori molto vivi (le fiamme, anche durante la discesa), sulla neve bianca nel finale. Nel siparietto con la panna montata, di sua iniziativa, infatti, fa precipitare letteralmente dall'alto tanti canditi colorati in modo appariscente sul del gelato bianco, ergo é giusto per collegamento che sia lui a far schiantare Gipsy sulle pendici innevate del monte Fuji. E' proprio lui lo "schiantatore" di materiale dai colori vivaci e accesi su superfici bianche prima dell'epilogo ed è giusto che sia lui a compiere quella azione.
Interessante anche quando la piccoletta, la ragazzina, diventa il punto centrale su cui gira la camera, durante le prime esplosioni causate dalla ribellione in massa dei droni. Le grandi esplosioni quindi confluiscono come riferimento nella piccola umana, l'attenzione dello spettatore su un personaggio inquietato da quella situazione. Non a caso la telecamera gira quindi in tondo per delineare simbolicamente nella ragazza in maniera circolare, proprio il punto di riferimento.
Sempre a proposito di Scrapper, da piccolo robot é giusto che stia con una ragazzina bassina. Oltretutto il suo tentativo di fuga tramite la facoltà di appallottolarsi é dato non solo dal design semisferico, quasi da tartaruga ninja, ma anche dagli interni che rivelano un telaio tondeggiante nell'abitacolo e dagli insistiti primissimi piani sulle facce dei personaggi, che ovviamente sono sferiche, durante la corsa della sequenza in questione, mentre cercano una soluzione efficace contro il "robocop" di Mendrisio (
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Di una certa rilevanza anche il doppio reattore circolare di cui é dotato Gipsy Avenger, che consegna per logica il robot a un certo punto del film alla ragazzina e a Boyega. I due hanno familiarità con le forme circolari, visto che hanno avuto a che fare con Scrapper e il suo appallottolamento. Questo primario collegamento dei due ai cerchi, alle sfere, si traduce quindi in due reattori circolari nel robot protagonista che, guarda caso, sono uno grande (Boyega, di corporatura grande) e l'altro piccolo (la ragazzina, di corporatura contenuta), a sottolineare la fisicità di chi lo pilota.
Bello infine il design, anch'esso legato alla sceneggiatura, giustamente, e le possibilità di offesa dei robot, tutti evoluti rispetto al passato.
Adesso presentano varie armi bianche rispetto alle mani nude dei loro predecessori e livree dalle linee più moderne rispetto a quelle rozze e più da carri armati bipedi intraviste nella prima pellicola.
Tutto questo sembra quasi un voler assecondare l'evoluzione umana per dare un senso profondo di evoluzione tecnologica. Da esseri rozzi, sgraziati nelle forme e dotati in grandissima parte di attacchi a mani nude, si passa a robot più eleganti, raffinati, evoluti, che giustamente combattono spesso con la propria arma bianca di riferimento dovuta all'avanzamento tecnologico.
Infine alcuni colpi di scena: é facile non credere che il dottor Newton sia il cattivo per la sua simpatia, fino al colpo di teatro, riversando le proprie attenzioni sulla ragazza cinese fredda e apparentemente macchinatrice, a capo della corporazione Sho e il colpo di teatro funziona.
Questo però non significa che non ci sia logica narrativa più esplicita dietro tutto ciò. Infatti Netwton stesso fin dal primo film ammira molto i kaiju, tatuandoseli addirittura sulle braccia, Inoltre, come visto, il suo primo collegamento al cervello Kaiju ha provocato un condizionamento della sua mente. E chi poteva essere efficacemente condizionato dai capi dei Kaiju se non uno soggetto che li ammira molto pur combattendoli?
Il punto, però, é che, come detto che il personaggio é di una simpatia disarmante e quindi normalmente tutti gli indizi che portano a un suo essere il malvagio di turno vengono molto sminuiti nella mente, o spazzati via fino al colpo di scena.
Inoltre la signorina poteva essere tranquillamente buona, pur risultando quella più sospetta di essere la macchinatrice di losche operazioni tramite il suo modo di fare, il suo contegno e l'attacco di altri Jaeger ribelli, avendo essa stessa una società di robotica impegnata a rinnovare 'approccio a queste macchine.
Il tutto legato al personaggio però si risolve tramite il fatto che gli asiatici solitamente mantengono un ingessatissimo contegno pur potendo essere anche dei buoni e quando si rivela essere Newton il cattivo, allora ecco che la ragazza, nella crisi esce al naturale come personaggio positivo.
In questo ultimo caso, ad ogni modo, la rivelazione non funziona troppo bene, in maniera naturale perché rimane in testa un po' troppo l'archetipo della macchinatrice aziendale cattiva, ma appunto, comunque funziona abbastanza.