Il debutto avviene nel 1934. E subito si mostra allergico al lavoro
Il pigro Paperino compie 70 anni
«Il suo successo? Rappresenta l’uomo medio, pieno di problemi»
E, dunque, buon compleanno a Paolino Paperino. In tutte le sue possibili variazioni: l’arabo Battouta, il cinese Tang Lao Ya, l’estone Piilupart Donald, il finlandese Aku Ankka. Paperino, italica versione di Donald Fauntleroy Duck, quest’anno compie settant’anni: essendo venuto alla luce (sugli schermi) il 9 giugno 1934, una della Silly Symphonies Disney, «La gallinella saggia », di Ub Iwerks. Anche se a portarlo sulla carta e a renderlo famoso sono stati disegnatori come Al Taliaferro (1905-1969) o Carl Barks (1901-2000). Anche se italiani sono stati molti altri «padri putativi» (da Luciano Bottaro a Romano Scarpa). E anche se persino la sua data di nascita è stata messa in discussione: nella prima edizione della sua storia Buon Compleanno, Paperino, Marco Rota aveva proposto il 16 settembre (sempre del ’34).
IDENTITA’ - Il successo (in Italia sarebbero quasi 3 milioni i suoi lettori settimanali) non pare aver dato alla testa a Paperino. Che, creato come spalla di Topolino, conquistò un’identità riconoscibilissima e immutabile dovuta al pessimo carattere, opposto a quello di Mickey Mouse. Paperino è pasticcione, sfortunato, dispettoso, irascibile, testardo, fifone e pigro. Pigro dall’inizio: «Giù nello stagno vive Paperino. Mai nessun lavoro lo infastidisce, perché nemmeno lui infastidisce il lavoro». Così recitava la prefazione della Gallinella saggia dove la sua venuta al mondo era liquidata in poche parole: «Un uovo cadde dall’albero e si schiuse».
NORMALITA’ - Barks amava dire che Paperino «era l’americano perfettamente normale, che proprio per questo ha un sacco di problemi». E se Topolino è reaganiano, Paperino è liberal. Ancora Barks: «Se spostassimo Paperopoli in qualsiasi parte del mondo, Paperino funzionerebbe ugualmente». Forse anche se cambiasse la sua divisa: abito blu alla marinara, bottoni d’oro e cappellino intonato.
AMORI - Da sempre in testa alla classifica dei personaggi Disney più amati, Paperino non sfugge alle leggi del mercato e le rispetta «usando cellulare e tecnologie varie», come spiegano oggi i manager della Disney, «per stare al passo con i tempi e interagire con i ragazzi, il suo pubblico». Accanto a lui, alla casetta con giardino dove è parcheggiata la cabriolet 313, vivono in tanti: i terribili nipotini Qui, Quo, Qua; il riccastro Zio Paperone; il geniale Archimede Pitagorico; l’antipatico cugino Gastone; la smorfiosa fidanzata Paperina. E poi Nonna Papera con le sue torte di mele; Paperoga il pazzo; Amelia la fattucchiera che ammalia.
FORTUNE - Paperino è certo sfortunato, ma (allo stesso tempo) non cerca la fortuna. Preferisce star tranquillo, passando il tempo a dormire sul divano e a sognare. E di sogni sono piene le sue storie, sogni dove quasi per incanto il settantenne papero si trasforma in alter ego di Dante, di Renzo Tramaglino, di Cristoforo Colombo o del furioso Orlando. E, nonostante tutto, Paperino è una creatura equilibrata, pur se schizofrenica. Dal momento che può contare su un alter ego chiamato Paperinik (ibrido tra Superpippo e Totò Diabolicus): un giustiziere mascherato, nato in Italia (nel ’69) dalla fantasia di Elisa Penna. Un giustiziere necessario. Visto che, come ulteriore spregio, Zio Paperone ha finito per nominare suoi eredi universali Qui, Quo e Qua. Ma chissà se a Paperino, di quella funambolica eredità, importa davvero qualcosa?
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Auguri Paolino,un tuo grande fan