Eccomi spero di trovare questa porcata e vederla al più prestoPer i cultori del trash più totale, se ancora esistono, si raccomanda vivamente la visione di:
Epitaph - 1987- Una delle prime deliranti pellicole del fortunatamente dimenticato Joseph Merhi, che ci porta all'interno di un'altrettanto delirante famiglia americana composta da:
- una madre psicopatica sessualmente instabile, con il bruttissimo vizio di provarci con tutti quelli che gli capitano a tiro, salvo poi sbubellarli, che ci stiano o meno alle sue avances. L'unico che sembra non attizzarla affatto è nientemeno che suo marito;
- un padre che dopo ogni "incidente di percorso" dell'amata consorte fa le valigie e cambia casa, coprendo personalmente tutte le vittime rinvenute;
- una figlia incredibilmente normale;
- una nonna (madre di lui) affettuosa e amorevole che non ha mai mosso un dito per cambiare la situazione, ma fa presenza;
- uno schifosissimo ratto con un gusto particolare per le interiora umane e resistente al fuoco;
- un piccone sempre disponibile per tutte le situazioni, sicuramente parte integrante di quella famiglia da almeno dieci generazioni.
Con queste premesse, il film procede a suon di dialoghi talmente banali che forse, se fosse stato un muto, avrebbe fatto più bella figura. Alcumi mirabili esempi:
"Ne ho abbastanza di questo schifoso lavoro che mi fa soltanto incontrare bagasce come te." - l'imbianchino... Ho davvero sbagliato mestiere, insomma.
"Mamma, posso andare al cinema stasera?" "Ci vuoi andare da sola o con qualcuno?" "Con qualcuno." "Maschio o femmina?"
"No, Liz non è in casa. Però ci sono io."
"Liz è una brava ragazza, non so come sia potuto succedere, però sì, è cresciuta proprio bene!"
"Credevo fosse diverso l'arredamento dello studio di una psicologa."
"Dobbiamo fare qualcosa!" "Vuoi che rinchiudano tua madre in cella per sempre?" "Nooooo!" - segue un pianto disperato.
"Posso chiamare l'obitorio? Era mio figlio!"
"E' la mia bambina, e io non le permetterò mai di uscire con i maschi!" - la cosiddetta bambina ha 16 anni.
Ma la perla delle perle, quando la psicomamma presenta il ratto assassino alla psicologa: "Lo vedi questo ratto? L'ho raccolto dall'immondizia proprio stamattina! [...] Non mangia da due settimane!"
Il film è assai ricco di scene trash al limite della risata, come la nonnina che corre attorno alla casa con il piccone, l'imbianchino assetato di vendetta che entra nella camera della signora armato di piccone (guarda a caso) e che prima di agire ascolta pazientemente tutti gli insulti della donna, l'imbianchino che si prende una fucilata sulla spalla e fa il volo dalla finestra che era almeno tre metri dietro di lui, un ragazzo ricoperto di benzina che gioca a schivare i fiammiferi lanciati dalla donna, la figlia che chiama aiuto, chiusa a chiave in camera da tre giorni, e la porta viene poi aperta semplicemente con un calcio, e così via.
Insomma, un vero classico horror anni Ottanta assolutamente da non perdere.