A Bari un'operazione dei Ros: fermati esponenti di Forza Nuova
Arrestati presunti "squadristi". C'è un poliziotto
Sono accusati di pestaggi compiuti con mazze. Ipotizzato anche il reato di riorganizzazione del partito nazionale fascista
BARI - Squadristi a Bari: undici pestaggi compiuti con mazze, bastoni, bottiglie, catene e con un crick, danneggiamenti vari oltre a minacce a un docente dell'Università di Bari. Quindici presunti esponenti del movimento politico di estrema destra "Forza Nuova" e un poliziotto sono stati fermati a Bari da carabinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale).
Al poliziotto, accusato di rivelazione del segreto d'ufficio, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Gli altri 15 indagati sono in carcere. Sono accusati di aver preso parte ad un' associazione per delinquere finalizzata a commettere una serie lunghissima di lesioni personali, violenze private, porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, minacce e ingiurie ai danni di esponenti di organismi politici e sociali di sinistra o, comunque, contrarie a quelle di estrema destra. Ai fermati viene ipotizzato formalmente anche il reato di riorganizzazione del partito nazionale fascista.
PESTAGGI - A cinque degli arrestati viene contestato il ruolo di organizzatori e dirigenti dell'associazione con il compito di riunire gli altri associati per spedizioni squadriste alle quale prendevano parte anche loro stessi.
Secondo i pm inquirenti, Roberto Rossi e Lorenzo Nicastro, che hanno chiesto e ottenuto dal gip i provvedimenti restrittivi, i capi dell'organizzazione hanno danneggiato i luoghi di riunione e di lavoro degli avversari politici e imbrattato con vernice spray i muri di palazzi del centro cittadino in cui vivono i loro «avversari». Avrebbero inoltre - ritiene l' accusa - reclutato i giovani da utilizzare per la propaganda politica a Bari e in tutta la Puglia e selezionato un gruppo di persone da utilizzare per aggressioni di stampo squadrista. I presunti capi del sodalizio criminale avrebbero inoltre tenuto uno schedario aggiornato con i dati identificativi delle vittime, degli automezzi che queste usavano, della loro residenza e del loro luogo di lavoro. Questo - ritiene la Procura di Bari - in previsione di un più agevole attacco fisico.
fonte: corriere.it