Non può essere in alcun modo condannato chi si difende a domicilio
Legittima difesa, dalla Commissione sì al ddl
Prevista la non punizione per chi è costretto a difendere non solo se stesso, ma anche la propria o l'altrui proprietà
ROMA - La commissione Giustizia del Senato ha approvato a maggioranza il disegno di legge che modifica la normativa vigente sulla legittima difesa e consente l'uso di armi nelle abitazioni private e negli esercizi commerciali per difendere non solo l'incolumità delle persone ma anche i beni.
Era stato il ministro di Grazie a Giustizia Roberto Castelli a sollevare l'ipotesi di una modifica della legge vigente perché «troppo sbilanciata a favore di chi delinque». Ed è stata sempre la Lega Nord, in questi ultimi giorni, a premere sull'acceleratore per la presentazione del ddl.
IL DECRETO - Secondo il disegno di legge - che adesso dovrà
passare all'esame dell'Aula - non dovrebbe essere più punito chi è costretto a difendere non solo se stesso, ma anche la propria o l'altrui proprietà, o chi «eccede i limiti della legittima difesa» se in preda a panico, paura o turbamento. Non potrà essere in alcun modo condannato chi, infine, è costretto a difendersi da un'aggressione nella propria casa o in un pubblico esercizio. «Non vogliamo riproporre il Far West - spiega il capogruppo della Lega alla Camera, Alessandro Cè, primo firmatario della proposta di legge - ma vogliamo soltanto fornire un'adeguata tutela al cittadino che deve difendersi da una microcriminalità in continua espansione».
CASTELLI - Il ministro Castelli: «Mi pare che questo provvedimento tenga ben presente i due aspetti da tutelare, e cioè lo stato d'animo dell'aggredito e il luogo dove avviene l'aggressione».
E ancora: «È giusto tener presente lo stato d'animo della vittima, visto che poi questa rischia di andare incontro a sentenze pesantissime. Conosco personalmente chi è stato condannato a 10 anni di carcere in primo grado per essersi difeso da un'aggressione. Ma anche il luogo dove questo avviene è importantissimo. Pensate ad un'abitazione di notte. È impensabile pretendere che in una situazione di questo tipo una qualsiasi persona sia in grado di valutare l'entità dell'aggressione, cioè se chi entra in casa di notte sia armato di una pistola o di una semplice spranga...».
E sui tempi: « Non si tratta di una proposta formulata sull'onda emotiva dei fatti di cronaca, perchè è stata meditata per due anni da 32 persone tra avvocati, magistrati e professori universitari».
I VOTI - La proposta di legge è passata, in referente (ora dovrà andare in aula), con il voto a favore della maggioranza e il voto contrario delle opposizioni. La Margherita, però, si è astenuta (al senato l'astensione vale comunque come voto contrario), mentre la Lega non era presente. alla fine, 11 i sì, 4 i contrari e 3 gli astenuti
-------------------------------------------------------------------------------------
Siete favorevoli o contrari a tale riforma?
a voi la parola.