Non è mai stato coinvolto in faccende di doping, non ha mai fatto parlare di sé per qualcosa che non riguardasse il calcio puramente giocato, ha sempre militato in Italia e non ha mai avuto ingaggi esorbitanti come giocatori che, più che per le loro prodezze, sono noti per il loro numero di apparizioni sui rotocalchi. Ha segnato più di 200 gol nel campionato più difficile del mondo. A 37 anni non smette di emozionare. Ha preso parte a 3 Mondiali (Italia '90, USA '94 e Francia '98), ed in tutte e tre le occasioni è stato determinante. Non ha mai conosciuto cali agonistici, non ha mai rifiutato polemicamente o puerilmente una panchina che gli fosse imposta, anche quando sapeva di non meritarla. Dopo quasi 50 anni dall'istituzione del Pallone d'Oro, è uno dei tre calciatori italiani (dopo Gianni Rivera e Paolo Rossi) ad esserselo aggiudicato. E' l'immagine più pulita, bella e allo stesso tempo fragile del nostro calcio.
Ponendo per ipotesi che i vari Inzaghi, Cassano e Gilardino non avessero nessunissimo problema fisico, la domanda è: merita il ringraziamento di vedersi convocare a Portogallo 2004?