Da quindici a 25. In un colpo solo l'Unione europea dal 1° maggio aumenta di due terzi i Paesi aderenti. Entrano a far parte della grande famiglia europea più di 74 milioni di persone, per oltre la metà concentrate in Polonia. Con le elezioni europee del 13 giugno gli eurodeputati passano da 626 a 682. Al di là dei numeri, è il significato politico il vero movente del quinto allargamento della storia dell'Ue. Per la prima volta entrano alcune nazioni che appartenevano all'ex mondo comunista, sia del blocco sovietico che dell'ex Jugoslavia.
LA SCOMMESSA - Nessuno nasconde che l'estensione a est sia un po' una scommessa in questa fase storica. Alcuni Paesi sono indipendenti solo da pochi anni (Estonia, Lettonia e Lituania dal 1991), la Slovenia si è staccata dal resto della Jugoslavia sempre nel '91, Rep. Ceca e Slovacchia si sono separate consensualmente il 1° gennaio 1993, Cipro è tuttora divisa in due, con la parte nord occupata dall'esercito turco e un referendum ha appena rifiutato l'ipotesi di riunificazione messa a punto dall'Onu e dall'Ue, otto nazioni su dieci (eccetto Malta e Cipro) hanno sistemi democratici consolidati da poco tempo e hanno al loro interno forti spinte nazionalistiche e anti-europee (Polonia). Le tre nazioni baltiche inoltre devono fare i conti con una forte minoranza russa, che in alcuni casi (Lettonia) sfiora il 40%.
Nonostante tutto ciò e le disparità economiche tra quasi tutti i nuovi componenti dell'Ue e quelli che già la compongono, l'allargamento è stato approvato dai Quindici e ratificato lo scorso anno da referendum popolari che si sono tenuti in nove dei dieci candidati (eccetto Cipro), nei quali i sì hanno prevalso con nette maggioranze.
PRO E CONTRO - L'uscita definitiva dall'orbita comunista e l'entrata nel consenso delle nazioni democratiche europee, l'allargamento dei mercati, la possibilità di aiuti alle economie dell'est europeo meno sviluppate, sono state le principali motivazioni che hanno spinto verso l'estensione a oriente delle frontiere dell'Ue. Proprio le frontiere costituiscono la più importante obiezione. I dieci nuovi Paesi per ora non entreranno nel trattato di Schengen, quindi le frontiere fisiche resteranno. Molte nazioni (Germania in testa) temono che la porosità delle dogane polacche, slovacche e baltiche provochi un afflusso di clandestini da Russia, Bielorussia e Ucraina. Oltre che un travaso di cittadini della Nuova Europa nelle nazioni più ricche occidentali. Secondo alcuni studi pare che, invece, nel secondo caso si tratti di timori infondati, con movimenti inferiori all'1% di persone in età lavorativa. Comunque Germania e Austria hanno imposto un periodo di transizione (due anni più eventualmente altri cinque) prima della libera circolazione dei nuovi cittadini europei tra i Quindici.
EURO E PREZZI - Al momento i dieci nuovi Paesi non adotteranno l'euro, molti però sono in lista di attesa. Alcune nazioni comunque temono un forte aumento dei prezzi dopo l'ingresso nell'Ue e in alcuni casi si stanno registrando accaparramenti di prodotti alimentari e di prima necessità. Il dato è emerso da un'inchiesta condotta dall'agenzia di stampa tedesca Dpa. Nella Repubblica ceca la gente fa provviste di riso e zucchero. Anche in Lituania, Lettonia e Estonia la popolazione fa incetta di sale, farina e zucchero. Grandi acquisti di zucchero si registrano anche in Polonia. Tutto tranquillo invece in Ungheria e Slovenia, mentre a Malta la gente si aspetta una riduzione dei prezzi in quanto per certi prodotti verrà abolito il dazio doganale.
Paolo Virtuani (da Corriere.it)
Cipro
Superficie: 9.251 kmq (5.896 la parte greca)
Popolazione: 920 mila (720 mila nella parte greca)
Capitale: Nicosia
Reddito pro capite: 15 mila euro
Eurodeputati: 6
Sistema politico: repubblica presidenziale
Estonia
Superficie: 45.227 kmq
Popolazione: 1,36 milioni
Capitale: Tallin
Reddito pro capite: 5.075 euro
Eurodeputati: 6
Sistema politico: repubblica parlamentare
Lettonia
Superficie: 64.610 kmq
Popolazione: 2.352.000
Capitale: Riga
Reddito pro capite: 3.815 euro
Eurodeputati: 8
Sistema politico: repubblica parlamentare
Lituania
Superficie: 65.300 kmq
Popolazione: 3.480.000
Capitale: Vilnius
Reddito pro-capite: 4.220 euro
Eurodeputati: 12
Sistema politico: repubblica parlamentare
Malta
Superficie: 316 kmq
Popolazione: 400 mila
Capitale: La Valletta
Reddito pro capite: 10.250 euro
Eurodeputati: 5
Sistema politico: repubblica parlamentare
Polonia
Superficie: 312.685 kmq
Popolazione: 38,6 milioni
Capitale: Varsavia
Reddito pro capite: 5.300 euro
Eurodeputati: 50
Sistema politico: repubblica parlamentare
Rep. Ceca
Superficie: 78.866 kmq
Popolazione: 10,3 milioni
Capitale: Praga
Reddito pro capite: 7.670 euro
Eurodeputati: 20
Sistema politico: repubblica parlamentare
Slovacchia
Superficie: 49.035 kmq
Popolazione: 5,4 milioni
Capitale: Bratislava
Reddito pro capite: 4.760 euro
Eurodeputati: 13
Sistema poltiico: repubblica parlamentare
Slovenia
Superficie: 20.273 kmq
Popolazione: 2 milioni
Capitale: Lubiana
Reddito pro capite: 11.650 euro
Eurodeputati: 7
Sistema politico: repubblica parlamentare
Ungheria
Superficie: 93.030 kmq
Popolazione: 10,1 milioni
Capitale: Budapest
Reddito pro capite: 6.820 euro
Eurodeputati: 20
Sistema politico: repubblica parlamentare
(Fonti ed articolo: www.corriere.it )
Per altri approfondimenti: http://www.corriere.it/openxlink.sht.../index_it.html