Il 70-90% degli arresti in Iraq sono stati frutto di errori
Croce Rossa: rapporto non consegnato all'Italia
Il dossier sulle torture venne consegnato solo al capo dell'Autorità provvisoria Bremer e al generale Sanchez
GINEVRA - Il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) non ha consegnato all'Italia il rapporto sugli abusi ai prigionieri in Iraq. Lo ha confermato la portavoce della Cicr Antonella Notari. «Il rapporto fu consegnato al capo dell'Autorità provvisoria, Paul Bremer, e al comandante della coalizione, generale Ricardo Sanchez e lo abbiamo discusso con loro. Sono i responsabili della coalizione e non sappiamo a chi lo hanno dato», ha spiegato. Tra il 70 e il 90% degli arresti compiuti in Iraq dalle forze della coalizione sono stati frutto di errori.
LE ACCUSE DELLA CROCE ROSSA - Il «Wall Street Journal» ha pubblicato lunedì integralmente il rapporto del Cicr. Nel dossier di 24 pagine, inviato già in febbraio ai governi di Stati Uniti e Gran Bretagna, si parla di metodi di «coercizione fisica e psicologica utilizzati in maniera sistematica dai servizi segreti militari, per ottenere confessioni ed estorcere informazioni».
CAPPUCCI: usati «per impedire ai prigionieri di vedere e respirare liberamente, e per disorientarli». I detenuti sono incappucciati talvolta anche mentre vengono picchiati «per accrescerne lo stato d'ansia.
MANETTE: Usate manette flessibili talvolta così strette e per periodi così lunghi che provocano lesioni cutanee ed effetti a lungo-termine.
PERCOSSE: I detenuti «sono percossi con oggetti rigidi (comprese pistole e fucili), schiaffeggiati, picchiati, ricevono calci con ginocchia o piedi in varie parti del corpo: gambe, fianchi, fondoschiena, inguine». Ai prigionieri, faccia a terra, viene schiacciata la testa con gli stivali.
MINACCE: I detenuti sono minacciati «di maltrattamento, rappresaglie contro le famiglie, esecuzioni immediate o trasferimento» nel centro di detenzione militare di Guantamo.
OBBLIGO DI RESTARE NUDI: I prigionieri «vengono denudati e tenuti per diversi giorni in isolamento in una cella vuota e buia, in cui c'è anche la latrina». I detenuti «vengono fatti sfilare nudi fuori dalle celle davanti ad altre persone» e talvolta costretti «a indossare sulla testa biancheria intima femminile».
UMILIAZIONI: I detenuti sono costretti «a stare nudi contro il muro della cella con le braccia alzate per periodi prolungati, esposti al ludibrio delle guardie, anche donne, che ridono e talvolta li fotografano». I prigionieri «sono attaccati ripetutamente per diverse volte al giorno e per diverse ore consecutivamente alle sbarre della porta della cella, nudi o solo con la biancheria intima, in posizioni umilianti o scomode che provocano dolore fisico.
STRESS FISICO: I prigionieri sono costretti, ammanettati, «ad ascoltare musica a volume altissimo o a restare sotto il solo per diverse ore anche a temperature che raggiungono i 50 gradi». I detenuti «sono costretti a restare per periodi prolungati in posizioni faticose, accovacciati o in piedi anche con le braccia alzate».
----------------------------------------------------------------------------------------
Non ho parole.....