Eccomi qui davanti allo specchio.Eccomi davanti allo specchio ad analizzare sulla mia vita.Nato nel 1974 da due persone che non mi volevano,che quando sono nato si stavano separando.Ho trascorso un infanzia sbattuto qui e là tra i miei genitori naturali ma che non consideravo tali.Li chiamavo con il loro nome di battesimo: Gino e Alessandra.I miei veri genitori furono la sorella di Gino e sua moglie,loro mi coccolavano e mi ascoltavo.Ma a 14 anni sono morti in un incidente,sono rimasto solo.E allora ho iniziato a essere girovago,andavo dove mi capitava e dormivo dove capitava.Gino e Alessandra non mi cercarono più,e io mi sentivo solo.Ma poi e arrivata lei.Lei mi ha preso,mi ha curato,messo in sesto e fatto stare meglio.Lei mi ha trovato una sistemazione.Parlo della musica,mi ha fatto da compagnia,un giorno ho trovato una chitarra vecchia abbandonata e ho iniziato a suonarla,e mentre suonavo cantavo il mio dolore,cantavo le mie paure e le mie emozioni.Donne ne ho avute tante,ma la mia vera donna era la musica.Quando mi sentivo solo bastava prendere la chitarra e cantare la mia solitudine.Un giorno è passato un discografico e mi ha arruolato per iniziare a comporre un disco.Non volevo diventare un cantante famoso e acclamato dalle folle,volevo solo far capire a persone come me che tutti possono essere felici.Nonostante il primo disco, "Un uomo solo",ebbe un successo enorme,non feci concerti e non apparivo da nessuna parte.Chi mi voleva sapeva dove trovarmi,bastava venire sotto casa mia,dove mettevo un cappello e iniziavo a cantare.Poi alla fine della giornata,salivo a casa,mi lavavo,mangiavo e andavo a dormire.Non esco quasi mai,sono sempre in casa a scrivere canzoni,dato che,caro specchio,la musica e l'unica vera cosa che mi fa andare avanti.
In sottofondo: Freedie Mercury - In my defence.