Nei combattimenti delle ultime ore 9 iracheni uccisi e 16 feriti
Nassiriya, morto il lagunare ferito ieri
Era del Reggimento Serenissima. Colpito ieri negli scontri alla base Libeccio. il padre: «Non è più una missione di pace»
NASSIRIYA - È morto nella notte il caporale Matteo Vanzan il militare italiano del Primo Reggimento Lagunari di Venezia ferito ieri durante gli scontri con i miliziani sciiti a Nassiriya per difendere la base italiana Libeccio, poi evacuata. Vanzan era stato sottoposto ad intervento chirurgico ieri sera ma le ferite riportate ne hanno causato il decesso alle 4,35 ora irachena (2.35 ora italiana).
IL PADRE - I familiari sono stati avvertiti nella notte. «Questa non è più una missione di pace» ha detto il padre ai militari che gli hanno dato la notizia. «Matteo era partito solo mercoledì scorso - ha precisato Enzo Vanzan, riferendo che si trattava della sua seconda missione in Iraq - e pensava di trovare quello che aveva lasciato. Ci eravamo sentiti venerdì scorso, è stata l'ultima volta che ho parlato con mio figlio. Gli avevo detto: stai attento. Purtroppo le tensioni si erano acuite e per quanto uno possa stare attento gli capita una bomba dall'alto e non sai dove questa possa finire, e questo è accaduto a mio figlio».
LA NOTA DEL MINISTERO - «È deceduto nella notte, a seguito delle gravi ferite riportate, il lagunare coinvolto ieri nell' esplosione di un colpo di mortaio», si legge in una nota del Ministero della Difesa. Vanzan, 23 anni, era un caporale in ferma breve. «Era dislocato a difesa della base Libeccio, a Nassiriya, assieme al suo plotone - ricostruisce il ministero - quando un colpo di mortaio sparato da miliziani che da alcuni giorni stanno ripetutamente attaccando con violente azioni di fuoco le nostre pattuglie, è esploso nelle sue vicinanze». Con lui sono rimasti coinvolti nella deflagrazione anche altri due lagunari, che hanno riportato solo ferite «che non destano preoccupazione». Matteo Vanzan era nato a Dolo e viveva a Campo Nogara, in provincia di Venezia.
ll ministro della Difesa, Antonio Martino, ha espresso il suo «profondo cordoglio».
COMBATTIMENTI NELLA NOTTE - Dopo gli aspri combattimenti di ieri e dopo l'evacuazione della base italiana Libeccio, a Nassiriya si è combattuo tutta la notte: da una parte i carabinieri, dall'altra i milliziani sciiti. Bilancio: 9 iracheni uccisi e 14 feriti, alcuni dei quali in modo grave. E' un responsabile della sicurezza dell'ospedale di Nassiriya, Ali Nasser Diwan, a confermare i dati: «. La situazione è grave - ha detto - . Nove iracheni, tra miliziani e civili, sono morti e altri 14 sono rimasti feriti negli scontri nel centro della città». Secondo il funzionario, i combattimenti, che sono durati circa sei ore, sono stati i più duri tra gli scontri di questi ultimi giorni. Ali Nasser Diwan ha aggiunto che «stamane la situazione è calma» ma ha sottolineato che le scuole, i negozi e gli uffici amministrativi della cittadina, che sorge a 375 chilometri a sud di Baghdad, sono chiusi.
I FERITI ITALIANI - Lo Stato Maggiore della Difesa ha confermato che negli ultimi tre giorni di combattimenti a Nassiriya sono stati 16 i feriti fra i soldati italiani. Uno soltanto è in gravissime condizioni: è un lagunare del Reggimento Serenissima che risulta tuttora in prognosi riservata e che è rimasto ferito durante l'attacco alla base italiana Libeccio, rimasta sotto il fuoco dei miliziani per ore prima di essere evacuata per motivi di sicurezza. Per tutti gli altri si tratta di ferite lievi da schegge.