Mulholland Drive
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Discussione: Mulholland Drive

Cambio titolo
  1. #1
    Forsaken and Unseen L'avatar di Evil Theater 27
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    Domanda Mulholland Drive

    Ieri ho visto questo film. Bella la regia, molto brave le attrici, mi sarebbe piaciuto insomma... se ci avessi capito dentro qualcosa!
    Ho cercato spiegazioni su internet, ma non mi sono servite a molto. Insomma, questo film è davvero troppo intricato. Qualcuno lo definisce geniale... Io credo che sia assurdo definire tale un film che ha capito completamente solo il regista... forse. Ma i film di Lynch sono tutti così?

    Beh, alla fine comunque non so proprio come giudicare 'sto film.



  2. #2
    Bannato L'avatar di semio
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    io lo giudicherei piutt'osto invidia allo stato puro. un viaggio nel sub-conscio di un invidia profonda.
    io trovo geniale come quel cowboy col ciuffetto sia riuscito così bene a creare l'atmosfera sub-conscia delle persone.

    è una specie di sogno filmato. ci arrivi dal fatto che molte scene non hanno nesso logico, sono completamente inutili. come la scena dello scimmione.
    ho fatto un periodo ad annotarmi i brandelli dei sogni che facevo man mano scrivendomeli su foglietti situati vicino al letto. dal risveglio alla scrittura non passavano più di 10 secondi. tempestività, e vengono fuori degli scritti interessanti.

    un film da guardare e riguardare. a me è piaciuto.
    Ultima modifica di semio; 27-05-2004 alle 23:49:38

  3. #3
    Utente L'avatar di anamichiN1
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    l'ho visto 3 volte e credo di aver capito quasi tutto..se hai domande chiedi pure

  4. #4
    Bello e dannato L'avatar di El Gugliauser
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    Film stupendo. Secondo me non l'ha capito nemmeno Lynch, perche' e' una deliberata presa in giro dello spettatore senza ne' capo ne' coda. Ma e' talmente affascinante e bello che anche se non ci trovi una spiegazione COMPLETAMENTE logica, chissenefrega.

    Di Lynch sullo stesso genere raccomando Strade Perdute e il bistrattato Twin Peaks: Fuoco Cammina con Me (pero' solo se avete bene in mente cosa succede nella serie televisiva).

  5. #5
    Forsaken and Unseen L'avatar di Evil Theater 27
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    Citazione El Gugliauser
    Secondo me non l'ha capito nemmeno Lynch, perche' e' una deliberata presa in giro dello spettatore senza ne' capo ne' coda. Ma e' talmente affascinante e bello...
    Credo di essere d'accordo. E' impossibile trovare una spiegazione a 'sto film. Ho letto alcune interpretazioni, ma non hanno molto senso, perché è proprio come un sogno, ci sono cose del tutto illogiche.
    Ultima modifica di Evil Theater 27; 28-05-2004 alle 11:39:54



  6. #6
    Bannato L'avatar di semio
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    Mettiamola su qyestio piano. Lynch è un genio della forma. però pecca di contenuto?
    non penso. è cmq un analisi sulla Holliwood che tutti amano e altrettanti odiano. una critica alla collinetta più famosa del mondo.

    Questa ragazza arriva, vede come va l'andazzo li. e un pomeriggio si addormenta. dico un pomeriggio perchè quando sogni di giorno è più contorto e analizzativo. la notte è una prassi.

    perciò questa sogna e si crea in testa la situazione ideale. avete mai sognato ad esempio di avere una fidanzata superfiga, o un fratello, e credete di esservi sistemati, poi d'un tratto vi risvegliate e realizzate con vostro gfrande sconforto dicendo dentro il vostro cervello ancora semi-addormentato la scontatissima frasetta: "era solo un sogno"

    Il cowboys. uhahuahuahuauhha
    Ho assistito ad una scena simile a quella del caffè quando al ristorante c'era un grandissimo figlio di putrtana che doveva avere tutto perfetto....hiauhahuuhaa

  7. #7
    violentissimo L'avatar di ABCcletta
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    Sono d'accordo con semio. La frase "genio della forma" sintetizza il regista alla perfezione. Mai ho visto un film con un fotografia così bella e particolareggiata. Il film è complesso, non ha un "filo conduttore" ma è di una scorrevolezza unica. Penso che Lynch abbia colmato l'opera di tutte le sue sensazioni sul mondo hollywodiano...

  8. #8
    Bannato L'avatar di semio
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    Lo stesso david commentò così il film

    "A love story in the valley of dreams"

  9. #9
    violentissimo L'avatar di ABCcletta
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    semio, non c'entrerà nulla ma hai visto qualche film dei Coen bros.?

  10. #10
    el Bunkyo L'avatar di Bunky
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    Citazione ABCcletta
    semio, non c'entrerà nulla ma hai visto qualche film dei Coen bros.?
    tipo quello con Cloney dove scappa di prigione???

  11. #11
    Bannato L'avatar di semio
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    Citazione ABCcletta
    semio, non c'entrerà nulla ma hai visto qualche film dei Coen bros.?
    fammi qualche nome

  12. #12
    violentissimo L'avatar di ABCcletta
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    Si bunky, quello è "Fratello Dove Sei?"

    Altri film sono:

    "Il Grande Lebowsky"
    "Fargo"
    "Mister Hula Hoop"
    "Crocevia Della Morte"

    ...e molti altri!

  13. #13
    Diurno L'avatar di Lydser
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    sn curioso di vedere questo film,ma se è come mr.hula-hoop...

  14. #14
    Oltremodo sconveniente L'avatar di pity
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    allora, siamo di fonte a un capolavoro assololuto. un'interpretazione frequente, per qualche strano motivi, vuole vedere in mulholland drive una presa in giro nei confronti dello spettatore; stupidaggine più grossa non può essere detta. basta sentire le interviste a lynch di quel periodo, qualcuna è presente anche sulla versione in dvd. lynch parte da un assunto inconfutabile: chi ha detto che cinema è aderenza alla realtà? chi ha detto che il cinema deve avere a tutti i costi una storia che abbia un inizio e una fine? ma soprattutto chi ha detto che il cinema debba essere per forza interpretato? se ci si approccia a mulholland drive con lo stesso spirito con cui si guarderebbe il gladiatore è più che giustificato non capirci nulla.
    pensateci bene, per buona parte della sua durata il film sembrerebbe avere un senso, sembrerebbe raccontare il più classico dei gialli, con le due signorine impegnate a scoprire qualcosa di più sull'incidente e sull'identità della bruna. quando è che il film cambia rotta? non c'è dubbio che la scena del teatro sia fondamentale. a quel punto lynch ti dà la chiave di volta per una fruizione totalmente diversa del cinema. la realtà non è ciò che sembra come dimostra il capocomico, in grado di far suonare addirittura un'orchestra in playback. dalla scena del teatro lynch ci introduce, e lo fa nel modo più seduttivo possibile, nel suo mondo più intimo, che poi in definitiva è anche il nostro mondo. sogno o realtà? questo è il dilemma, su questa tensione si gioca tutto il film, tensione espressa in maniera sublime nella scena in cui la cantante (che non cantava davvero) sviene sul palco. ecco quindi dipanarsi un flusso di coscienza totalmente spiazzante che comprende tutte le ossessioni e le paure più recondite del regista. di spunti ce ne sono infiniti, a cominciare dallo scambio di personalità delle due protagoniste che invertono completamente i loro ruoli o della forzatissima allegria dei due vecchietti, oppure del misterioso cadavere trovato in casa che poi non è altro che una metafora di noi stessi.
    è un film che va visto per quello che, va guardato e basta. sforzarsi di trovarci una trama è una fatica di sisifo, la trama non c'è e va benissimo così, mulholland drive è il film, perchè lynch ci parla di sè stesso usando il linguaggio cinematografico, abitudine quasi scomparsa nel cinema contemporaneo, e contemporaneamente superando e destrutturando il linguaggio stesso, in fondo si tratta di un'operazione molto simile a quella effettuata da tarantino con kill bill
    Dice che c'è rimasto sulo 'o mare | Io sono la gomma, tu la colla

  15. #15
    Bannato L'avatar di semio
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    Citazione pity
    allora, siamo di fonte a un capolavoro assololuto. un'interpretazione frequente, per qualche strano motivi, vuole vedere in mulholland drive una presa in giro nei confronti dello spettatore; stupidaggine più grossa non può essere detta. basta sentire le interviste a lynch di quel periodo, qualcuna è presente anche sulla versione in dvd. lynch parte da un assunto inconfutabile: chi ha detto che cinema è aderenza alla realtà? chi ha detto che il cinema deve avere a tutti i costi una storia che abbia un inizio e una fine? ma soprattutto chi ha detto che il cinema debba essere per forza interpretato? se ci si approccia a mulholland drive con lo stesso spirito con cui si guarderebbe il gladiatore è più che giustificato non capirci nulla.
    pensateci bene, per buona parte della sua durata il film sembrerebbe avere un senso, sembrerebbe raccontare il più classico dei gialli, con le due signorine impegnate a scoprire qualcosa di più sull'incidente e sull'identità della bruna. quando è che il film cambia rotta? non c'è dubbio che la scena del teatro sia fondamentale. a quel punto lynch ti dà la chiave di volta per una fruizione totalmente diversa del cinema. la realtà non è ciò che sembra come dimostra il capocomico, in grado di far suonare addirittura un'orchestra in playback. dalla scena del teatro lynch ci introduce, e lo fa nel modo più seduttivo possibile, nel suo mondo più intimo, che poi in definitiva è anche il nostro mondo. sogno o realtà? questo è il dilemma, su questa tensione si gioca tutto il film, tensione espressa in maniera sublime nella scena in cui la cantante (che non cantava davvero) sviene sul palco. ecco quindi dipanarsi un flusso di coscienza totalmente spiazzante che comprende tutte le ossessioni e le paure più recondite del regista. di spunti ce ne sono infiniti, a cominciare dallo scambio di personalità delle due protagoniste che invertono completamente i loro ruoli o della forzatissima allegria dei due vecchietti, oppure del misterioso cadavere trovato in casa che poi non è altro che una metafora di noi stessi.
    è un film che va visto per quello che, va guardato e basta. sforzarsi di trovarci una trama è una fatica di sisifo, la trama non c'è e va benissimo così, mulholland drive è il film, perchè lynch ci parla di sè stesso usando il linguaggio cinematografico, abitudine quasi scomparsa nel cinema contemporaneo, e contemporaneamente superando e destrutturando il linguaggio stesso, in fondo si tratta di un'operazione molto simile a quella effettuata da tarantino con kill bill
    Mi è piaciuta questa tua interpretazione.

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