Nio
Mi baso, e traggo spunto, dal risultato di una festa a scopo benefico da me organizzata. Per ricavare il più possibile, ho invitato a partecipare tutta la scuola, e l’affluenza è stata tanta quanto l’acqua nel deserto….solo la mia classe, quella di un mio amico, e qualche altro conoscente sparso qua e là hanno aderito. Gli altri, tutti, hanno scelto la festa in discoteca, che verrà svolta due giorni prima dell’altra(quindi è possibile andare ad entrambe).
Ora, da questo, volevo discutere su un argomento quasi mai menzionato, ma che merita maggior attenzione: il nostro comportamento, la nostra mentalità.
Siamo in una società che ci può dare tutto, nel senso materiale, e per questo viviamo tutti, senza eccezioni, dignitosamente. Quando, però, vediamo davanti a noi la povertà, la sofferenza, tiriamo avanti dritti. Perché? Noi tutti non ci soffermiamo mai a pensare, non sentiamo mai le notizie al telegiornale; crediamo solo che esista un solo mondo, il nostro, fatto di sorrisi e di ricchezze.
In realtà esiste anche, e purtroppo, un secondo mondo, fatto di pianti, di sofferenza, di morte e di povertà. Anzi, nel nostro stesso mondo esiste una zona in cui non tutti possono disporre della stessa perfetta salute, e succede anche che una bambina, di 2^ media, muoia per malattia.
Io questa la chiamo ingiustizia, e voi? Vedo che i problemi degli altri non sono mai presi in considerazione: “sono problemi altrui, non ci riguardano”.
Oltre che è un’affermazione errata in partenza, poiché, essendo in una comunità, i problemi di uno sono di tutti, è anche l’emblema di ciò che la maggioranza pensa. Se solo pensassimo a quanti stanno più male di noi, di quanta sofferenza c’è nel mondo, di come ogni giorno la gente muore per la guerra, per la fame, o per la malattia. Io non ci riesco a sopportare tutto questo peso.
Eppure, tutto ciò viene quotidianamente ignorato, perché “sono problemi altrui, non ci riguardano”, e così i ragazzi se ne vanno in discoteca, a sfogare quell’egoismo che tutti si portano dietro.