Non la pazzia clinica, non parlo delle patologie mentali ma della follia intesa come suprema elevazione dell'annulamento di logica e ragione.
Cosa è per voi la follia ?
che possa essere definita come la disfunzione della mente, una cancrena estesa e inarrestabile ? la follia, questa totale alienazione dalla realtà materiale è forse la trascendenza empirica della carne ? colei che ci fà vivere finalmente nel nostro pensiero non più legati alla materia ? colei che ci dona la possibilità di non avere confini e di non essere imprigionati ai nostri arti ?
Una distruzione del tessuto del reale, una frantumazione di uno specchio in miriadi di prismi variopinti ed estinti, forse in questo abisso di surreale irrealtà, d'impronunciabile e soggettiva verità quello che noi chiamiamo reale diventa fittizio ? se vivo nella mia mente, disperso in incubi e sogni, la mia realtà diventa questo infinito di astri e buchi neri.
Vedere il mondo, le cose, le persone, al di fuori della prigione della ragione, privi della gabbia di pregiudizi, logica e pensieri, ma osservarli come puro pensiero, come puro spirito di osservazione ci permetterà di vedere finalmente il tessuto del reale, ma con questa nostra follia potremmo forse rendercene conto ? non credo, il paradosso del vero ha le sue catene nei due estremi, il primo è la ragione e il secondo è la follia, la ragione ci permette di elaborare ma con essa non possiamo vedere, la follia di vedere ma non di elaborare, dunque l'insostenibile peso della materia, del pensiero, dei ricordi e del rimpianto, quest'inesauribile fonte di rimorso graverà ancora e per sempre sulle spalle dei viventi, degli uomini, con la follia potremmo liberarci dai vincoli delle possibilità e del dolore, ma potremo, poi, provare ancora gioia ?