Allawi: "Molto presto l'ex dittatore sarà giudicato
da un tribunale giusto. Potrà scegliersi un avvocato"
Saddam agli iracheni
E il processo sarà pubblico
Con lui 11 fedelissimi, anche l'ex vice Aziz e "Alì il chimico"
Saddam Hussein
dopo l'arresto
BAGDAD - "Prenderemo in consegna Saddam Hussein e undici dei suoi collaboratori iracheni", ha annunciato il neo premier iracheno Iyad Allawi nel corso della conferenza stampa tenuta a Bagdad. "Si tratta di una nuova era per l'Iraq", ha aggiunto. "Ora abbiamo il potere del paese e da oggi Saddam e il suo regime potranno essere giudicati da un tribunale giusto. L'ex dittatore iracheno avrà anche il diritto di avere legali che lo difendano".
Il premier ha quindi confermato che la custodia fisica di Saddam e degli undici collaboratori resterà nelle mani della coalizione e che le truppe straniere rimarranno nel paese fino a quando la polizia irachena non sarà in grado di prendere il totale controllo della situazione.
"Il processo a Saddam Hussein sarà pubblico - ha detto Allawi - ma ci vorranno mesi. Successivamente Saddam potrà nominare un difensore o rappresentarsi da solo. Ha diritto a un processo giusto, ma senza nessun privilegio".
Il ministro della giustizia Malek Dohan, che ha tenuto la conferenza stampa con Allawi, ha spiegato che Saddam può indicare anche un legale straniero, ma la scelta dovrà essere approvata dall'ordine degli avvocati iracheni. Saddam verrà giudicato per i suoi crimini contro gli iracheni e non come prigioniero di guerra. Anche degli osservatori stranieri potranno seguire il processo.
Il primo ministro ha poi chiarito che, in assenza di prove schiaccianti contro l'ex dittatore, quest'ultimo potrebbe anche essere liberato. Alla conferenza stampa ha preso parte anche il ministro della Giustizia Malek Dohan Al Hassan, intervenuto sulle modalità del processo a Saddam e ai membri del suo regime.
Questi i nomi degli undici ex fedelissimi di Saddam che domani saranno consegnati al governo iracheno: Abed Hamid Mahmud, segretario del presidente, arrestato il 16 giugno 2003; Ali Hassan al-Majid, 'Ali il Chimico', consigliere presidenziale e cugino di Saddam Hussein, arrestato il 21 agosto 2003; Aziz Saleh al-Noaman, capo del partito Baath per la parte occidentale di Baghdad, arrestato il 22 maggio 2003; Mohammad Hamza Zubeidi, ex membro del Consiglio del Comando della Rivoluzione, arrestato il 20 aprile 2003; Kamal Mustafa Abdallah, comandante della Guardia Repubblicana, arrestato il 17 maggio 2003; Taha Yassin Ramadan, vicepresidente, arrestato il 18 agosto 2003; Tareq Aziz, vicepreimo ministro, arrestato il 25 aprile 2003; Sultan Hachem Ahmad, ministro della Difesa, costituitosi il 19 settembre 2003; Watban Ibrahim Hassan al-Tikriti, consigliere presidenziale e fratellastro di Saddam Hussein, arrestato il 13 aprile 2003; Barzan Ibrahim Hassan al-Tikriti, consigliere presidenziale e fratellastro di Saddam, arrestato il 16 aprile 2003; Saber Abdel Aziz al Douri, ex capo dei servizi informazioni militari e sindaco di Baghdad, l'unico degli undici a non essere stato incluso nella lista dei 55 "most wanted".