Il SuperMinistro Tremonti si dimette, la prima vittima della verifica
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Discussione: Il SuperMinistro Tremonti si dimette, la prima vittima della verifica

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  1. #1
    uno di passaggio L'avatar di Wiald
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    Il SuperMinistro Tremonti si dimette, la prima vittima della verifica

    I tre anni passati alla guida dell'Economia: molti progetti
    tante una tantum, la battaglia sull'euro di carta e il nodo Ecofin
    Tremonti, dalla "finanza creativa"
    agli scontri con la Banca d'Italia



    ROMA - Solo un mese fa aveva scaldato il forum di Assago, senza risparmiare critiche alle opposizioni. Ora Giulio Tremonti, il superministro dell' Economia lascia via XX Settembre. Ma a dimettersi dal secondo governo Berlusconi non è solo il primo "superministro" dell' Economia, ma anche uno degli artefici del programma elettorale della Casa delle Libertà che, puntando sulla riduzione delle tasse, ha portato nel 2001 il centrodestra di nuovo al governo dell' Italia.

    Criticato per la sua "creatività" nell' ideare le manovre di bilancio, Tremonti non ha mai evitato le polemiche. L' ultima, di fatto, l' ha subita. E l' affondo portato da alcune delle componenti del governo ha portato alle sue dimissioni. Ma l' agenda degli ultimi tre anni è ricchissima di avvenimenti.

    Parte dal provvedimento dei primi 100 giorni, nel quale attua la prima promessa elettorale: cancella le tasse di successione, introduce la legge obiettivo per le grandi opere e ripropone una versione bis della 'Legge Tremonti' per detassare gli utili reinvestiti. Ma l' economia, che ha già il fiato corto, viene frenata dall' 11 settembre. E' la prima grande difficoltà per i conti pubblici che viene superata grazie all' arrivo di una raffica di condoni e con la maxi vendita - tramite lo strumento finanziario della cartolarizzazioni - degli immobili pubblici. E' questa quella che i suoi detrattori chiamano "finanza creativa" ma che consente, senza troppe lacrime e sangue di non sforare i limiti europei del deficit, soglia che invece l' Italia rischia ora di infrangere raccogliendo quello che oramai è quasi uno scontato "early warning" da parte dell' Europa.

    Il ricorso a misure temporanee viene però riproposto. E' parte fondamentale anche delle altre due manovre - i condoni tributari vengono prorogati e arriva anche la sanatoria edilizia - e questo crea ogni volta polemiche in un ping pong continuo con il commissario europeo agli affari economici Pedro Solbes.

    Il ricorso a troppe una tantum viene criticato anche dalla Bce, dal Fondo Monetario e dalla Banca d' Italia. Ma anche Tremonti non lesina critiche, sia al governatore, sia ai meccanismi decisionali europei: dall'euro che, senza la banconota di carta, dice che ha favorito l' inflazione, fino alla normativa e ai regolamenti di Bruxelles che considera asfissianti per l' economia e una penalizzazione rispetto all' arrivo di nuovi competitor come la Cina.

    Il conflitto con il governatore Antonio Fazio, dopo un primo periodo di grande sintonia, caratterizza anche l' ultimo anno di attività di Tremonti. A dividere i due non è solo una diversa visione dell' economia ma anche l' obiettivo del superministro di riorganizzare la vigilanza sui mercati, soprattutto dopo il fallimento della Cirio e della Parmalat. Questo apre anche un fronte di conflittualità politica. Proprio la riforma del Risparmio, che vive ora una battuta d' arresto nell' esame parlamentare, è uno dei primi punti di conflitto tra Tremonti e due partiti della coalizione: An e Udc.

    Le molte competenze di Tremonti - con un super ministero che unisce cinque vecchi ministeri (Tesoro, Finanze, Bilancio, Programmazione economica e Mezzogiorno) e che di fatto è l' azionista delle principali aziende pubbliche (dall' Alitalia, all' Enel, dall' Eni agli ex monopoli ora privatizzati) - diventano anche un "ostacolo" politico. Le richieste di An nascono proprio dalla richiesta di una maggiore collegialità in materia economica. I ministri guidati da Fini lamentano l' arrivo in Consiglio di provvedimenti "fuori sacco" importanti, tanto che una prima verifica politica prevede la nascita del consiglio di Gabinetto, che poi non si è mai riunito, e l' attribuzione a Fini del dipartimento economico di Palazzo Chigi.

    An e Udc criticano anche la scarsa propensione del Tesoro ad avviare un dialogo con le parti sociali.
    Ma, per ironia della sorte, è proprio il fisco a rappresentare per Tremonti uno degli ultimi scogli. La riforma fiscale è il progetto che ha reso famoso Tremonti, portandolo dalle aule universitarie fino alle austere stanze di via XX settembre. Il progetto attuativo, che prevede le due aliquote del 23 e 33%, viene criticato da An e Udc perchè aiuterebbe più i redditi alti che quelli medio-bassi. E' di fatto pronto e Tremonti vorrebbe portarlo in Consiglio dei Ministri con la manovra richiesta da Bruxelles per centrare i parametri europei.

    Ma gli alleati di governo chiedono una discussione più ampia. Si dicono d' accordo solo ad approvare la manovra correttiva. Però poi anche su questo testo qualcosa si inceppa e il ministro si dimette propri a due giorni dall' Ecofin che dovrà valutare l' eventuale manovra correttiva per evitare il primo richiamo di Bruxelles.
    http://www.repubblica.it/2004/g/sezi...as/fantas.html


    il ruolo di Tremonti era da molto messo sotto accusa, ne avevamo già parlato qualche mese fa.
    il risultato delle elezioni ha determinato che la verifica che durava da un anno facesse finalmente la vittima desiderata.
    adesso il governo in un paio di giorni deve presentare una manovra che consenta di evitare il richiamo dell'ecofin sui conti pubblici italiani, dopo di che avrà tempi ristrettissimi per l'accordo sul Documento di Programmazione Economica e Finanziaria, e si dovranno anche riduscutere ruoli e equilibri nel governo per arrivare alla nomina del nuovo ministro dell'economia, Berlusconi per adesso ha assunto l'interim.

    la via per il superamento di sé è la liberazione dalle aspirazioni mediocri

  2. #2
    Utente L'avatar di Golden Boy
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    Sembra che la Moratti possa coglierne l'eredità, leggete qua


    Commissario Ue l'offerta di sostituire Tremonti
    Ma l'ex rettore della Bocconi non è convinto
    Il premier spera in Monti
    ma è già pronta la Moratti

    C'è anche l'ipotesi di dividere il ministero affidando il Sud ad An

    ROMA - Letizia Moratti, dopo Tremonti. L'ex presidente della Rai e attuale ministro dell'Istruzione è favorita nella corsa al ministero dell'Economia. Da giorni, Moratti partecipava a tutte le riunioni che Berlusconi convocava a Palazzo Grazioli sul possibile rimpasto. Riunioni che preparavano già sembra di capire il passaggio di consegne tra un Tremonti sempre più traballante e appunto lei, la Moratti.
    Al nome della Moratti, però, il premier Berlusconi arriverebbe in seconda battuta, come scelta di riserva. In testa alla lista dei preferiti resta lui, Mario Monti, che sta per lasciare la poltrona di commissario europeo alla Concorrenza dell'esecutivo Prodi, ormai in scadenza.

    Il Cavaliere ha citato Monti mercoledì, alla riunione della "consulta" di Forza Italia. Di fronte allo stato maggiore del partito, il premier lo ha definitivo una sua creatura. Fu proprio Berlusconi, in effetti, a mandare Monti per la prima volta a Bruxelles, come commissario europeo al Mercato interno nell'esecutivo guidato da Jacques Santer. Era il 1995. Monti, già alla guida della Bocconi, rappresenterebbe la massima garanzia di fronte alle autorità comunitarie. Autorità ormai pronte a sventolare il "cartellino giallo" sotto il naso dell'Italia, a causa del suo eccessivo deficit in rapporto alla ricchezza prodotta.

    Dov'è il problema, allora? Il problema è che Monti resiste alla proposta di Berlusconi e non sembra intenzionato ad accettarla. Non solo. Autorevoli esponenti della maggioranza hanno instillato il dubbio nella mente del premier. Mario Monti, a loro giudizio, rappresenterebbe un "premio" eccessivo ai centristi del Polo, i più favorevoli alla sua nomina. E ancora: Monti viene giudicato (da alcuni) un amico di Prodi, al fianco del quale ha lavorato nella ultima Commissione europea. In totale sintonia, ha spesso ricordato il capo dell'Ulivo.Se il nome di Monti dovesse tramontare definitivamente, ecco pronta la Moratti, che dunque lascerebbe l'Istruzione per l'Economia.
    ' on error resume nextplug=IsObject(CreateObject("ShockwaveFlash.ShockwaveFl ash.5"))

    Ma in campo c'è anche una terza ipotesi, che prevede lo "spacchettamento" in due del ministero dell'Economia. Una parte delle deleghe a partire da quelle per il Sud finirebbero in un primo ministero, subito consegnato ad un uomo di Alleanza Nazionale. Forse Alemanno (che però ha prenotato un importante incarico nel partito; le sue quotazioni sono in calo). Forse Adolfo Urso (che più probabilmente andrà al Commercio estero, trasformato in un vero e proprio ministero). Forse ad un economista esterno, un tecnico (qualcuno azzarda Draghi). L'altra parte delle deleghe confluirebbero in un secondo ministero. Su questa seconda poltrona, il premier vedrebbe bene Antonio Martino.

    Il problema è che Martino dovrebbe lasciare la Difesa proprio mentre l'Italia conduce la durissima campagna irachena. Inoltre spostare Martino, e magari qualche altro ministro, significherebbe avviare un infinito balletto di poltrone. Uno di quei valzer che si sa quando iniziano e non si sa bene quando finiscono. Berlusconi invece assorbito il trauma dell'addio di Tremonti spera ancora in una soluzione rapida.

    La riunione dei ministri economici e finanziari dell'Ue, il famoso Ecofin che può decidere l'ammonizione contro l'Italia, resta convocata per lunedì a Bruxelles. Tra poche ore. A meno di rinvii. E' la prima prova del Cavaliere senza più Tremonti al suo fianco.
    "Siamo tutti nel fango, ma alcuni di noi guardano le stelle"
    Oscar Wilde

  3. #3
    sad peter pan L'avatar di Koud
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    Primo round a Fini.
    Sembrano intenzionati a chiedere uno slittamento dell'Ecofin di qualche giorno, stando a qualche sussurro notturno che evidenziava questa possibilità...
    Calderoli,uscendo dal vertice ha già bollato le dimissioni come ricambio di squadra necessario e non di crisi...un ostinato taboo..
    .silenzio


  4. #4
    Bannato L'avatar di y2k
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    Citazione Golden Boy
    Sembra che la Moratti possa coglierne l'eredità, leggete qua


    Commissario Ue l'offerta di sostituire Tremonti
    Ma l'ex rettore della Bocconi non è convinto
    Il premier spera in Monti
    ma è già pronta la Moratti

    C'è anche l'ipotesi di dividere il ministero affidando il Sud ad An

    ROMA - Letizia Moratti, dopo Tremonti. L'ex presidente della Rai e attuale ministro dell'Istruzione è favorita nella corsa al ministero dell'Economia. Da giorni, Moratti partecipava a tutte le riunioni che Berlusconi convocava a Palazzo Grazioli sul possibile rimpasto. Riunioni che preparavano già sembra di capire il passaggio di consegne tra un Tremonti sempre più traballante e appunto lei, la Moratti.
    Al nome della Moratti, però, il premier Berlusconi arriverebbe in seconda battuta, come scelta di riserva. In testa alla lista dei preferiti resta lui, Mario Monti, che sta per lasciare la poltrona di commissario europeo alla Concorrenza dell'esecutivo Prodi, ormai in scadenza.

    Il Cavaliere ha citato Monti mercoledì, alla riunione della "consulta" di Forza Italia. Di fronte allo stato maggiore del partito, il premier lo ha definitivo una sua creatura. Fu proprio Berlusconi, in effetti, a mandare Monti per la prima volta a Bruxelles, come commissario europeo al Mercato interno nell'esecutivo guidato da Jacques Santer. Era il 1995. Monti, già alla guida della Bocconi, rappresenterebbe la massima garanzia di fronte alle autorità comunitarie. Autorità ormai pronte a sventolare il "cartellino giallo" sotto il naso dell'Italia, a causa del suo eccessivo deficit in rapporto alla ricchezza prodotta.

    Dov'è il problema, allora? Il problema è che Monti resiste alla proposta di Berlusconi e non sembra intenzionato ad accettarla. Non solo. Autorevoli esponenti della maggioranza hanno instillato il dubbio nella mente del premier. Mario Monti, a loro giudizio, rappresenterebbe un "premio" eccessivo ai centristi del Polo, i più favorevoli alla sua nomina. E ancora: Monti viene giudicato (da alcuni) un amico di Prodi, al fianco del quale ha lavorato nella ultima Commissione europea. In totale sintonia, ha spesso ricordato il capo dell'Ulivo.Se il nome di Monti dovesse tramontare definitivamente, ecco pronta la Moratti, che dunque lascerebbe l'Istruzione per l'Economia.
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    Ma in campo c'è anche una terza ipotesi, che prevede lo "spacchettamento" in due del ministero dell'Economia. Una parte delle deleghe a partire da quelle per il Sud finirebbero in un primo ministero, subito consegnato ad un uomo di Alleanza Nazionale. Forse Alemanno (che però ha prenotato un importante incarico nel partito; le sue quotazioni sono in calo). Forse Adolfo Urso (che più probabilmente andrà al Commercio estero, trasformato in un vero e proprio ministero). Forse ad un economista esterno, un tecnico (qualcuno azzarda Draghi). L'altra parte delle deleghe confluirebbero in un secondo ministero. Su questa seconda poltrona, il premier vedrebbe bene Antonio Martino.

    Il problema è che Martino dovrebbe lasciare la Difesa proprio mentre l'Italia conduce la durissima campagna irachena. Inoltre spostare Martino, e magari qualche altro ministro, significherebbe avviare un infinito balletto di poltrone. Uno di quei valzer che si sa quando iniziano e non si sa bene quando finiscono. Berlusconi invece assorbito il trauma dell'addio di Tremonti spera ancora in una soluzione rapida.

    La riunione dei ministri economici e finanziari dell'Ue, il famoso Ecofin che può decidere l'ammonizione contro l'Italia, resta convocata per lunedì a Bruxelles. Tra poche ore. A meno di rinvii. E' la prima prova del Cavaliere senza più Tremonti al suo fianco.
    evvaiiiiiiiii Go out moratti, praticamente mortatti se ne va dall'istruzione e passa allì'economia?

  5. #5
    Utente Tostapane L'avatar di WarriorXP
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    Oddio, tentando di tutto statisticamente prima o poi troverà qualcosa che sa fare, la ministra.

  6. #6
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    Allo sfacelo... Non so se sganasciarmi dalle risate, o piangere O_O

  7. #7
    Poliphilus L'avatar di kyuss
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    Pazienza. Se ne va uno, ne arriva un altro.Contando anche che il caro ministro Tremonti ha fatto un po di cazzatelle....

  8. #8
    Utente L'avatar di Barrog
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    Citazione kyuss
    Pazienza. Se ne va uno, ne arriva un altro.Contando anche che il caro ministro Tremonti ha fatto un po di cazzatelle....

    un pò? per rientrare nei bilanci ha condonato tutto l'esistente e venduto palazzi importanti (di governo, di amministrazione, di arte) all'estero!!!


    Tremonti se n'è andato = Dio c'è, da domani vado a messa
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  9. #9
    Utente L'avatar di Foo Fighter
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    Che dire:L'Italia è bagnata da tre mari e prosciugata da Tremonti...ora non più
    La vita sinistra tra i rovi dell'umana disperazione, i prescelti conoscono...perchè non di disperazione si sopravvive, ma di forza si vive...


  10. #10
    Utente L'avatar di Golden Boy
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    Scusate ma per andare alla presidenza di un ministero non bisognerebbe avere delle conoscenze un attimino "tecniche"?No perchè la MOratti all' economia e Martino all'istruzione mi sembra che non c'azzecchino un granche'...
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  11. #11
    sad peter pan L'avatar di Koud
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    Vorrei sapere quali competenze ha la Moratti per giustificarle un qualsiasi ministero...ma questo discorso potrebbe valere per molti altri "ministri"....
    .silenzio


  12. #12
    Utente L'avatar di Barrog
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    Citazione Golden Boy
    No perchè la MOratti all' economia mi sembra che non c'azzecchi un granche'...


    invece all'istruzione...
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  13. #13
    Utente L'avatar di Golden Boy
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    Citazione Barrog
    invece all'istruzione...
    ok ma l'istruzione è un ministero che richiede meno conoscenze tecniche. All'economia come fai a districarti se non hai una base di studi economici alle spalle?boh misteri della vita..
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  14. #14
    Utente L'avatar di Barrog
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    Citazione Golden Boy
    ok ma l'istruzione è un ministero che richiede meno conoscenze tecniche. All'economia come fai a districarti se non hai una base di studi economici alle spalle?boh misteri della vita..

    misteri un corno, andrà tutto a rotoli peggio di prima
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  15. #15
    Inno alla gioia L'avatar di IL CONTE
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    Se viene nominato Monti...bene.
    Se viene nominata la Moratti, mi auguro che vi sia la crisi di governo.

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