[QUEST - SOLO per Mordrak e Alleanza] Spedizione punitiva
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Discussione: [QUEST - SOLO per Mordrak e Alleanza] Spedizione punitiva

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  1. #1

    Freccia [QUEST - SOLO per Mordrak e Alleanza] Spedizione punitiva

    Spedizione punitiva

    Il Capogruppo Dervaak sibilò il suo disappunto per gli ordini che stava ricevendo ma non vi si oppose: nonostante il contatto mentale con i suoi superiori fosse così tenue da risultare poco più di un sottofondo, milioni di anni di evoluzione selettiva lo costringevano ad obbedire a quegli ordini. Se avesse rifiutato, le spore impiantate nel suo corpo avrebbero inondato i suoi ricettori neurali di sgradevoli sensazioni; se avesse perdurato nel rifiuto, le spiacevoli sensazioni sarebbero state sostituite da atroci dolori e, se ancora si fosse opposto, le spore avrebbe rilasciato nel suo corpo svariati tipi di tossine in grado di ucciderlo in modo lento e doloroso.
    Dervaak avvertì solo un leggero senso di nausea prima di decidersi ad ubbidire agli ordini: prese la sua squadra, un gruppo di larve appena infettate dalle spore e si diresse verso il campo di battaglia. Poco lontano, proprio di fronte a loro, le deboli creature che si opponevano alla loro inevitabile distruzione si stavano organizzando per respingere anche quell'attacco.
    Dervaak non riusciva a comprendere la cieca ostinazione che le guidava: spesso si chiedeva se anche loro non avessero delle spore all'interno del corpo in grado di spronarli ad ubbidire agli ordini dei loro superiori.
    Dovette concludere che non poteva essere: da quello che avevano appreso e che stavano ancora apprendendo su quelle creature, sembrava che nessuna spora germogliasse nei loro corpi. Nemmeno le spore portate dalla sua razza riuscivano a crescere facilmente in quegli organismi flaccidi e deboli: sono una creatura su cinque veniva contagiata dalle spore, mentre un terzo di questi moriva quasi subito a causa delle sostanze che le spore iniettavano nei loro corpi.
    Anche gli umani, che la sua razza ben conosceva avendoli combattuti a lungo su altri mondi, erano refrattari alle spore, anche se meno delle altre subrazze. Questo faceva ritenere che gli umani di quel mondo fossero “speciali”, forse perché cresciuti per generazioni a contatto col campo energetico che avvolgeva quel pianeta.
    Quel mondo era complicato e non sarebbe stato facile conquistarlo, questo i suoi superiori l'avevano sempre temuto: tuttavia, la realtà aveva superato ogni loro pessimistica previsione. Quel mondo era dannatamente difficile da conquistare e le razze che lo abitavano non si sarebbero assoggetate facilmente all'impero Mordrak.
    Uno dei motivi per cui si trovava lì in missione era appunto per dare una lezione alle patetiche creature che abitavano quel mondo: con una rapida avanzata si erano impadroniti di tutta la regione, fatta eccezione per una grande città fortificata che sorgeva alla confluenza di due fiumi. Fosse toccato a Dervaak decidere, avrebbe inondato la città di spore per decimare la popolazione e fiaccarne la resistenza, ma i suoi superiori volevano numerosi schiavi da controllare per le future conquiste e volevano conquistare la città senza danneggiare troppo la popolazione.
    Per questo una delegazione di Mordrak era stata inviata in città per parlamentare con i suoi difensori: i suoi superiori pensavano che se fossero riusciti a convincere i governanti che ogni resistenza era vana e se avessero permesso a loro e le loro famiglie di ritirarsi in un luogo più sicuro, avrebbero ottenuto la vittoria senza combattere.
    L'alternativa era la morte per loro e la maggior parte dei cittadini.
    Vincere senza combattere era un controsenso per Dervaak, ma a lui era stato ordinato di agire in questo modo e non poteva sottrarsi al suo dovere: lui avrebbe accompagnato la delegazione di Mordrak nella città e li avrebbe difesi contro ogni aggressione.
    Assieme a lui vi erano dei giovani Mordrak – alcuni erano appena delle larve! Pensò con disappunto – che lo accompagnavano in quella difficile missione. I giovani erano pieni di entusiasmo e inesperti, quindi avrebbe dovuto tenere d'occhio anche loro in quella già delicata e complicata missione.
    Dervaak espresse il suo disappunto con un grugnito, ma quando fu in vista delle mura della città ripiegò le ali accanto al suo corpo – un bel corpo che una volta era appartenuto ad un dragone e che ora era diventato una colonia di spore – e assunse la forma umanoide che avrebbe mantenuto nella città per tutta la durata delle trattative: così fecero tutti gli altri Mordrak e dopo alcuni minuti si apprestarono ad entrare nella città.


    Il Capitano Welyn lasciò partire un fischio quando vide la lunga fila di Mordrak che stava entrando in città.
    “Eccoli lì, i mostri di cui tanto si parla. Visti da qui non sembrano pericolosi”.
    Da lontano non avevano un aspetto così minaccioso: sembravano per lo più umani ed elfi misti a qualche nano, tutti però mantenevano un'andatura strana, come se avessero difficoltà a camminare o se avessero imparato da poco.
    “Non lasciarti ingannare dal loro aspetto innocuo” gli disse il Colonnello Gardick. “Li ho visti io stesso combattere e sono avversari temibili: uno di loro fece a pezzi tremila dei nostri prima di essere ucciso”.
    Welyn non riusciva ad immaginare cosa potesse fare a pezzi tremila Lame d'Argento, ma se lo diceva il Colonnello Gardick c'era da scommetterci che le cose erano andate esattamente in quel modo. Il suo anziano superiore ne aveva viste tante di battaglie stando a quel che si raccontava su di lui: sembrava che si fosse distinto nelle ultime due guerre contro i Mezzorchi e gli Elfi, tanto da essere decorato più volte come eroe di guerra.
    In quel momento, però, la sua missione consisteva nell'impedire in tutti i modi che quella città cadesse nelle mani degli invasori scesi dal cielo. Se questo fosse accaduto, l'intera regione sarebbe caduta in mano a quei mostri.
    L'esercito dell'Alleanza resisteva eroicamente su tutti i fronti di quella guerra, ma la situazione peggiorava di giorno in giorno. Prima c'era stato l'attacco di quelle creature: il cielo si era oscurato per settimane e ancora adesso era coperto da spesse nuvole nere, poi le principali città degli umani e alcune degli elfi erano state distrutte dai macigni infuocati che cadevano dal cielo, uccidendo la maggior parte dei soldati che avrebbero potuto combattere in quella guerra. Solo i nani non avevano riportato grosse perdite grazie al fatto che costruivano le loro città nelle montagne, ma anche loro erano in difficoltà contro gli invasori che, ironia della sorte, sembravano apprezzare molto i cunicoli e le caverne scavate dai nani e ne facevano le loro tane.
    Gli invasori stavano ora avanzando in quella regione e avevano intenzione di occupare la città di Sorhan e farne la loro base per le future conquiste: l'intento era abbastanza chiaro, ma stranamente la città non era stata attaccata direttamente né posta sotto assedio. Gli invasori volevano conquistarla intatta e senza versare né il loro sangue né quello dei nemici. O almeno non volevano versare troppo sangue nemico.
    Volevano la popolazione, pensò con raccapriccio Welyn. Ormai quasi tutti sapevano che quelle creature emettevano delle spore che, se respirate a lungo, potevano uccidere un uomo, oppure trasformarlo in un loro servo. Girava voce che interi eserciti fossero stati sterminati e asserviti in quel modo e tutti i comandanti erano riluttanti a battersi contro qui mostri. In ogni caso lì non si sarebbe combattuto, almeno non subito.
    I comandanti dell'Alleanza erano concordi nel voler tentare la via diplomatica con le autorità di Sorhan: speravano che esse non si sarebbero arrese agli invasori e che avrebbero resistito, impedendo loro di conquistare la città. Era una speranza tenue, che era a sua volta legata ad un filo sottile come i capelli di una fanciulla elfica, ma bisognava almeno tentare. Se non avessero avuto successo, le conseguenze sarebbero potute essere disastrose.
    I comandanti dell'Alleanza agli ordini di Gardick si avviarono, chi a piedi, chi sulla sua cavalcatura, verso la città: li attendeva un duro negoziato da condurre fianco a fianco agli invasori e, comunque andasse, sapevano che avrebbero dovuto combattere una battaglia disperata...

  2. #2
    Wardevil
    Ospite
    Io vede finalmente creature scese dal cielo,ma loro simili a mio amici:
    "Gar...Nar...hmmm....Colonnello,loro simili a noi...Noi anche trasformare esseri scesi dal cielo?Loro no terribili come io prima pensa,e io sicuro che loro no sconfigge tremila soldati ben addestrati...Mio compagni orchi basta per distrugge molti di loro,io scommetto mia testa che mio soldati uccide loro in pochi minuti..."
    Poi,io gratta torace con mano pelosa,e io rutta forte e segue ancora Gar...colonnello.
    "Hmmm...Noi no cedere fortezza...Se noi cede,loro uccide noi ugualmente,oppure noi schiavi...Io no schiavo,io gia schiavo di umani maghi tempo addietro...Io no ritorna a quei tempi...Io preferisce morire combattendo contro mostri scesi dal cielo..."
    Io nota che vento cala,poi riprende più forte sua corsa in cielo,poi cala ancora...Cosa strana,io pensa...
    "Hmmm...Si,Gardick..."
    Io annuisce con aria soddisfatta al ricordo di nome di colonello:
    "Dove è nostro esercito?Io no voglia di parlare con mostri scesi dal cielo,io spacca loro ossa e storia finisce..."

  3. #3
    Angelo Innamorato Pazzo! L'avatar di madc
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    04-03
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    Torre del greco (NA)
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    Seguii i discorsi del colonello con un soldato e sembrava davvero spaventoso quello che diceva Gardick. Avevo saputo che c'era la possibilità che la diplomazia vincesse sulle armi, almeno per una volta. Ma c'era il rischio che la situazione degenerasse e che fosse necessario difendere la città con quanti più uomini possibili. Ad ogni modo spiegai la mia bandiera alla luce dell'alba, salii in groppa a Sisar, il mio Grifone, e suonai il corno. tutti furono pronti pochi minuti dopo e ci alzammo in volo silenziosamente, ognuno assorto nei propri pensieri. La mia bandiera che io stesso tenevo in mano sventolava allegramente e mi teneva su di morale anche perchè mi ricordava il giorno in cui venni fatto centurione.



    "In ogni caso la città avrà bisogno di me", dissi a bassa voce in modo che solo il mio grifone mi sentisse.......avevo l'impressione che Sisar capisse tutto ciò io gli dicessi. "Metterò al servizio dell'Alleanza la mia arte oratoria, se si andrà avanti con la diplomazia oppure il mio esercito, se ci sarà la guerra". Mi voltai e vidi di sfuggita i volti dei miei Uomini....alcuni erano sereni altri avevano un espressione cupa e timorosa. Allora cercai di caricarli di grinta e orgoglio.....due qualità che non devono mancare, ma che non devono eccedere:" Uomini! Amici! presto giungeremo alla nostra meta e li dimostrerete il vostro valore, se ce ne sarà bisogno.....o la vostra pazienza se dovrete attendere interminabili ore fuori un palazzo sperando che tutto vada bene! Avanti Compagnia ce la faremo". Così giunsi alla città e mi misi ad ascoltare il discorso del colonello...come già detto. Poi, dopo Groath dissi:" Colonello sono a vostra disposizione. Potrei esservi utile anche con la diplomazia, alrimenti...... i miei Uomini sono pronti" feci un sorriso mi scostai e i miei Uomini salutarono alla maniera militare il Colonello. Aspettai......

    Grazie per la firma amore! Ti amo!

  4. #4
    Disutente L'avatar di Dylan Wetton
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    01-04
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    Nemmeno un alito di vento penetrava all’interno della fitta coltre di alberi. Il sole mattutino ardeva alto nel cielo terso, ma l’atmosfera era tutt’altro che tranquilla. Mi guardai attorno, osservando con cura il campo che avevo fatto predisporre. Tutt’attorno i cacciatori stavano accovacciato, o seduti. Un sentimento di tensione, quasi di timore, serpeggiava fra quegli alti elfi. Non potevo biasimarli, anche la mia mente iniziava lentamente ma inesorabilmente ad essere intaccata da quella snervante attesa. Li osservai un attimo, poi feci chiamare il Capitano Icruil. Questi arrivò, esibì il solito saluto militare, in gesto della mano che imitava lo sfilarsi dell’elmo, poi attese
    “Capitano Icruil, convochi il consiglio per gli ufficiali, presto” gli dissi, con voce ferma
    “Certo signore, eseguo.” Rispose questi con altrettanta fermezza. Attesi un attimo, poi chiamai il portaordini Herand, che caracollò e mi si affiancò. Aveva intuito quel che stava per accadere.
    Pina piano tutti i Subalterni dei nove plotoni si avvicinarono: Luhadan, Ferand, Finohor e gli altri mi si avvicinarono, ognuno sfoggiando un perfetto saluto militare, ognuno con espressione smarrita negli occhi. Li guardai avvilito, poi li feci sedere su di uno spiazzo erboso e presi parola:
    “Bene, Subalterni tutti, Capitano Icruil” il Capitano Icruil fece un cenno con il capo “Dapprima voglio un resoconto completo della situazione del campo. Parlate uno alla volta” ci fu un attimo di pausa, poi il Capitano Icruil perse parola:
    “Allora, Comandante, tutti gli uomini sono accampati in questo boschetto” il Capitano si guardò un po’ attorno, raccolse da terra un bastoncino di legno rinsecchito e prese a tracciare su di una chiazza di terreno polveroso delle righe. Sottili nuvolette di terra si alzarono “Allora, questo è il boschetto in cui ci troviamo” disse, accennando ad un forma allungata che aveva tracciato “mentre questa è la strada su cui i Mordrak stanno arrivando” continuò accennando ad una linea serpeggiante leggermente scosta dal boschetto “Ora, come vedete in questo punto la strada passa molto vicino al boschetto, abbiamo calcolato un duecento passi di distanza” continuò facendo scorrere il rametto sul terreno “e quindi abbiamo posizionato il 1° drappello rosso, il 1° drappello blu e il 1° drappello verde in tre punti differenti, a cinquanta passi l’uno dall’altro per controllare la zona”
    Annuii col capo, poi chiesi
    “I rifornimenti?”
    “Sono dalla parte opposta del boschetto, il più lontano possibile dalla strada. I cacciatori Luidan e Varhenim li sorvegliano.” A parlare fu il Subalterno Inglorion, del 4° plotone
    “Bene. Il campo è pronto, gli uomini sono pronti, attendiamo ordini.” dissi
    “Signore” a parlare fu il Subalterno Lomrhan, del 3° plotone “Perché non predisponiamo gli arcieri e non colpiamo quella colonna di bestie non appena si avvicinano? Dopotutto potremmo ritirarci o nel boschetto, o nelle prateria alle nostre spalle. Attendo solo…” lo zittii con un cenno, e gli risposi
    “Subalterno Lomrhan, capisco il vostro ardore, ma da Sorhan non ancora giungono ordini. Ho appena mandato un messo per chiedere spiegazioni. E comunque, non si dimentichi che le praterie di cui parla sono di poche miglia. A sbarrarci il passo ci sarà il fiume. No, semmai dovremmo intervenire sarà ad assedio iniziato. Per me sarebbe meglio attaccare i Mordarak quando questi si schiereranno di fronte alle porte della città, per sorprenderli alle spalle, magari mandarli contro le mura, ma almeno così alle nostre spalle il passo sarà libero. Comunque si, la prudenza non è mai troppa. Non appena questo consiglio di ufficiali si chiuderà avvertirò anche l’8° plotone, ed anche il 7° e il 4°. Meglio tenerli sott’occhio, questi Mordrak. Non li ho mai incontrati, ma dalle nostre fonti sembrerebbero essere creature terribili. Comunque, occhi aperti, mi raccomando. E ricordate, questa non è terra d’elfi. Combatteremo solo se ce ne sarà bisogno. Non ingaggiate battaglia se non ve lo ordinerò, non attirate l’attenzione. Se quelli ci scoprono siamo fuori dalle mura, in schiacciante inferiorità numerica. In una parola, o siamo morti o peggio che morti chiaro?”
    “Si signore” risposero i Subalterni.
    “Bene” continuai “Capitano Icruil, chiami a raccolta il 3°, il 4°, il 7° e l’8° plotone. Li voglio schierati in assetto da guerra esattamente alle spalle del 1° drappello rosso. Mi affido alle sue capacità. A tutti gli altri Subalterni: voglio un controllo generale dei singoli drappelli: tutto deve essere perfetto: armi, corazze, frecce. E li voglio pronti. Non in assetto da guerra ma pronti. Bene, il consiglio è sciolto. Non appena il messo arriverà vi farò sapere.”
    “Quanto potrebbe impiegarci, Calduil?” il Capitano Icruil lo stava fissando con apprensione
    “Non so. La città dista un miglio e mezzo, Leptines è un attimo marciatore. Fra una mezz’ora la massimo sarà qui, purché il Colonnello Gardick non lo trattenga. Ora andate, è ora di prepararsi per una dura giornata.” conclusi con tono amareggiato. Non mi è mai piaciuto combattere. Ma sono stato costretto a farlo.
    Lungo la strada principale di Sorhan, fra le alte case di mattoni grigiastri, il Colonnello Gardick, che si stava dirigendo verso le autorità della città, fu raggiunto da un messo trafelato, un elfo molto alto, dal volto affaticato e madido di sudore. Questi fece il solito saluto militare, poi, consegnò nelle mani del Colonnello una lettera con un sigillo di cera brunastra, dicendo:
    “Dal Comandante Calduil Wetton, 9° Compagnia delle Terre Meridionali, per lei, Colonnello Gardick.”
    La busta conteneva il seguente messaggio:
    “Calduil Wetton al Colonnello Gardick: salve!
    La mia Compagnia, centocinquanta elfi, è accampata ad un miglio e mezzo dalla porta cittadina di Sorhan, in un piccolo ed isolato boschetto alla destra della porta. I nostri esploratori ci hanno riferito della colonna di Mordrak in arrivo. I miei uomini sono pronti. Attendiamo solo una sua direttiva, Colonnello. Con il presente messaggio desidero informarla anche che la Compagnia, per mie disposizioni, non effettuerà operazioni con un elevato rischio di annientamento del reparto e che fra un mese sarà costretta a ritornare in Patria per svolgere i consueti doveri di pattugliamento della frontiera meridionale. Aspettiamo sue direttive per mezzo dello stesso messo che le ha consegnato questo messaggio. Sperando in una vittoria, distintamente, il Comandante Wetton”
    Sapevo che in questo messaggio rasentavo l’insubordinazione, perché scrivevo di rifiutare espressamente di mettere a repentaglio la vita dei miei uomini, ma sapevo anche che la situazione era critica e che difficilmente il Colonnello avesse rifiutato centocinquanta cacciatori.
    In situazioni normali sarei stato condotto in giudizio, ma la contingenza attuale mi permetteva di prendere alcune libertà.
    Il messo continuò ad osservare il Colonnello, porgendogli poi un foglietto immacolato di pergamena su cui scrivere una risposta per il Comandante Wetton.

  5. #5
    Cacciatore di streghe L'avatar di lord Raziel
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    05-03
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    }:|

    la camminata era stata breve, e le larve non mostravano segni di affaticamento. una nota di disappunto divampò sul piano emozionale, nota generata dal fatto che l'atmosfera di quel pianeta era veleno per me e che avevo bisogno di usare dei polmoni umani per sopravvivere. e i polmoni umani sono troppo deboli e inefficienti per apportarmi ossigeno.
    Comunicai a Dervaak che ci saremmo fermati a mezza unità di spazio base dal nostro obiettivo per motivi di sicurezza(una unità di spazio base è circa 300 metri). nel mio braccio avevano preso posto una quarantina di Costruttori che avrebbero stabilito un nido provvisorio per tutto il tempo in cui ci saremmo fermati. quest'ordine di cercare una trattativa non andava giù all'inesperta mente di Dervaak, ma stava dimenticando l'Obiettivo 2 Della Conquista; "asservire e unire allo sciame quanti più elementi possibili di ogni razza osservata".
    e questa è un'ottima occasione. ho già alcuni piani di conquista per quella città in caso di fallimento delle trattative, ma prima voglio sentire le condizioni che ci vogliono imporre quegli sciocchi. il piano emozionale è animato da sete di conquista e gioia per lo scontro, emozioni che vorrei condividere con la Mente Comune, ma che devo tenermi dentro a causa della barriera. e non posso nemmeno unire la mia mente a quelle delle larve presenti, non reggerebbero alla menteformazione. sono isolato, ed è una cosa che non amo. solo su Solaria mi ero trovato in una situazione simile, quando il comandante dei solariani Fallom aveva creato una barriera termopsichica e aveva distrutto il mio sciame.
    li avverto chiaramente, umanoidi di tipo 3 sono nascosti sul nostro percorso. queste forme sono interessanti, con le loro orecchie lunghe e i loro esili corpi. questo tipo di esistenza ha una tale affinità con il campo energetico che riesce a piegarlo e modificarlo, trasformando l'energia in materia in modo simile ai convertitori Gofaan. li lo chiamavano "magia" questo procedimento, che termine assurdo... mi sto deconcentrando. devo far leva sul terrore che lo sciame instilla nelle loro menti per tenerli a bada. influenzandoli minimamente non dovremmo avere problemi fino alla città,e devo tenere le loro menti intatte per assicurarmi delle larve, o al massimo delle banche cerebrali. i neuroni addestrati scarseggiano su questo pianeta...
    la vedo. una fortificazione in pietra sedimentaria, con uno schema geometrico, ospitante umanoidi di tipo 1,2,3,4, esemplari a quattro arti di varie specie e la quota batteriologica standard. principalmente ci sono riproduttori sessuati alfa(come li chiamano? ah, si, maschi), equipaggiati con strumenti da offesa bianca di... acciaio, e altri metalli che non distinguo... la barriera rende tutto più difficile.
    è bene che ci fermiamo comunico a Dervaak, e rilascio i Costruttori. queste bestioline, ragni le cui zampe terminano in altri esseri a 8 zampe, si sono dimostrati efficaci nello scavare il suolo, grazie ai loro succhi gastrici. in quarto d'ora hanno scavato il fossato e alzato un terrapieno in cui stabiliranno un nido con camera rigenerante(non possiamo generare un'incubatrice qui, è troppo esposta). mentre le larve si insediano, io ho altro da fare.


    il viaggio fino alla città è breve, ed eccomi alla porte. Ora non devo far altro che aspettare due cose; il rapporto di Dervaak e una risposta degli umanoidi...
    L'unica differenza tra me e ciò che caccio è che io sto dalla parte giusta della spada
    Exendia. Heroes of Exendia. Risk 2360. XvsZ. Fall City. Cult Slayer.

  6. #6
    stregone della zanna L'avatar di bellocix89
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    01-04
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    Busto Arsizio (VA)
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    Nessuno aveva pensato alla sicurezza della città.
    Molte delle nostre forze erano già schierate, mancavano ancora le mie e mandai una guardia a chiamare i miei due ufficili, Elvoth capo degli arcieri e Macho capo dei felini, e i 3 druidi, Calik Tomyd e Sfer.
    Ci incontrammo al portone di entrata alla città e decidemmo il nostro piano di intervento: eravamo d'accordo su una cosa eravamo pronti a tutto per difendere la città!!!
    Dopo un lungo dibattito decidemmo come ci saremmo disposti per accogliere gli invasori
    Elvoth con i suoi 100 arcieri e con Sfer e Calik si sarebbero appostati sulle torri a difesa del portone di entrata alla città respingendo i nemici con le loro freccie.
    Macho con Tomyd e me ci saremmo schierati appena fuori dalla città lungo la strada principale con i 100 felinieri per fermare i nostri nemici e dare la possibilità a Dylan con i suoi cacciatori di rifugiarsi in città e ad Amrod di ritornare di aiutarmi a fermarli con i suoi grifonieri.
    Sembrava essere un ottimo piano di battaglia e in casi disperati potevano intervenire i miei druidi con le loro arti magiche.
    "Andate veloci!!!" gli ufficiali e i druidi con le loro truppe si andarono a disporsi sulle mura e lungo la strada principale pronti a scontrarsi.
    Alzarono al cielo gli stendardi chiedendo agli dei di proteggerli in questo giorno di battaglia e dolore.
    Mandai subito un messagero dal capitano per informarlo del nostro piano di battaglia e che eravamo pronti a scontrarci se ce ne fosse stato il bisogno.
    Ultima modifica di bellocix89; 7-07-2004 alle 17:51:46

  7. #7
    Utente L'avatar di L D'A
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    Udii le parole dei due comandanti umani, fregandomi di tanto in tanto la barba all’udire delle loro spaventose gesta. Sentendo il nome della nostra nobile stirpe la mano si strinse involontaria attorno all’impugnatura rigida dell’ascia.
    Com’era possibile, sterminare tremila umani? Io stesso, trovatomi contro di loro in battaglia, riuscivo a salvare l’onore solo affogandolo nella birra scura, quella fragrante. Ed ora queste creature scese dal cielo, a portare solo morte e distruzione. Molte delle nostre dimore barbaramente conquistate e rase al suolo… Pare proprio che abbiano copiato ai draghi l’abitudine di scavarsi le tane nelle montagne. Alcuni affermano che assumono addirittura l’aspetto di draghi in battaglia, ma è comune parere ritenere che le loro menti siano state provate dalla morte, mentre gli umani li definiscono in quel modo buffo e sgraziato… “beoni” se nn mi sbaglio. Abbassai gravemente il capo, tanto che le ciocche castane dei capelli formarono un tutt’uno con quelle altrettanto brune della barba; troppi fratelli erano stati trucidati e gli sporchi assassini vagano ancora impuniti con gli abiti sporchi del loro sangue. Udii le ultime parole dei due comandanti umani, restai alcuni attimi in silenzio, cercando di cogliere ogni particolare da quegli indefiniti figuri che si avvicinavano; puah, anche i pelle pallida erano con loro, e anche… nani? Perché camminano al fianco di coloro che ne hanno ucciso le famiglie, anche la razza nobile assoggettata da quei poteri illusori? No, noi nani siamo diversi, dev’essere la vista che m’inganna. Dissi agli umani ed a coloro raccolti dintorno:
    “Le nostre barbe e le nostre asce intrise del loro sangue meschino saranno le loro ultime visioni prima che il buio gli ingoi. Anche se non mi stupirei fossero risputati dall’Abisso stesso”
    Poi mi voltai verso i Rinnegati, alcuni di loro sembravano tremare e vacillare, e su alcuni dei loro volti si leggevano chiaramente sgomento, ma sui più dominava l’impazienza:
    “Nani, figli della roccia, si appresta dinanzi a noi una grande sfida, questi maledetti bastardi hanno distrutto le nostre dimore e scialacquato nel nostro alcool. Non lasciatevi ingannare da stolti vedendo fratelli tra di loro, è solo uno stupido trucco che utilizzano per ingannare gli avversari. Stringete asce, martelli e balestre e sporcatevi del loro sangue, finché le barbe grondanti e appiccicose vi impediranno di camminare. Pronti alla battaglia!”
    Poi, eccitato dal discorso stesso, guardai speranzoso i comandanti umani, e ogni mio muscolo si contrasse lieto e speranzoso. La battaglia era nell’aria.
    Ipse dixit

  8. #8
    Uhm, devo dire che il livello di questi messaggi è davvero alto: bene, bravi

    Dunque, fatemi dire due cose prima di andare avanti: la quest è aperta a tutti quelli che vogliono partecipare.

    Ci sono solo 2 regolette da rispettare:
    1) cercate di ricollegarvi a quello che è stato scritto prima di voi (se non ci riuscite, cercate almeno di non sconvolgere totalmente il filo della narrazione)

    2) lasciate sempre qualche aggancio narrativo a quelli che scriveranno dopo (magari lasciando in sospeso una situazione o facendo presagire ciò che avverrà dopo e così via...)


    Come potete vedere, la storia sostanzialmente la decidete voi: io mi limiterò ad intervenire quando ce ne sarà bisogno.
    Per ora, seguiremo questo schema: io faccio un post ogni 2-3 giorni per aggiornare la quest e magari proporre qualche situazione nuova (o sbrogliarne altre). Potrei anche intervenire più spesso se ce ne fosse bisogno o potrei lasciarvi una certa libertà se noto che la quest procede spedita sui giusti binari.
    SE sarà necessario sbrogliare una situazione ricorrendo ad una battaglia, scriverò un messaggio che inizierà con BATTAGLIA, in modo che sia chairo a tutti che si sta combattendo e che quindi si possono usare magie, abilità e tecniche varie.
    In ogni caso cercate di ricorrere alla forza solo se vi sono le motivazioni GDR (sarebbe inconcepibile ad esempio sfidarsi solo per misurare le proprie forze mentre sono in corso dei colloqui diplomatici!)
    Domani ricontrollerò la quest e la aggiornerò con un nuovo pezzo e una nuova situazione (ma può anche darsi di no, perchè molto dipenderà da come voi svilupperete la trama )
    Insomma, la quest la mandiamo avanti tutti, DM e giocatori


    PS: menzione speciale per Lord Raziel e per le sue oscure citazioni che - purtroppo - siamo in pochi a poter interpretare...

  9. #9
    Wardevil
    Ospite
    Io batte mio grosso martello di guerra su roccia di castello,formando fessure piccole piccole,dove io vede solo buio.
    Mia tribù arriva,sperando in battaglia contro mostri,ma loro vede mio viso,e capisce subito.POi io mette mano delicatamente su spalla di nano,e dice:
    "No...sangue gia versato,molto...Vendicare i morti,ma non andare incontro a morte noi stessi...Noi parla con mostri scesi dal cielo.LOro lascia in pace,forse.Se loro attacca,allora noi uguale...Attacca,e difende castello con sangue...
    Io fa due gesti,e guerrieri orchi scende rimane con me,sotto vicino a grande portone di castello aperto,mentre grandi miei sciamani và sopra,su mura,per preparare incantesimi.
    Io sente che sangue ribolle in mie vene a vistas di mostri...loro come noi,e io rinuncia tempo prima a combattere umani...Loro mostri,ma da sembianze no,e mio cervello impedisce a mio martello di agire...
    Io no può attaccare mostri..no può...
    Assicuro martello su mia schiena,batte forte pugni contro mio stomaco e io urla...Io no vuole fare vedere debolezza...Io forte,no debole...Io capo di tribù...
    Mostri sempre più vicini,io sempre più debole...

  10. #10
    Cacciatore di streghe L'avatar di lord Raziel
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    -sapevo che le avresti notate. il maestro ruleggia!-

    la stazione provvisoria è pronta. non abbiamo trovato molta materia organica ma comunque in quota sopravvivenza standard. le larve attendono ordini, sophier
    il flebile sussurro di dervaak arrivò ai miei centri nervosi disturbato e quasi incoerente a causa della barriera, ma una mente antica come la mia capta ben altro. ora che sapevo che le larve erano al sicuro, potei dare inizio alla fase uno di questa operazione; entrare in contatto mentale con i nativi e stabilire delle trattative. avvertivo parecchia concitazione sulle mura, specialmente da parte degli umanoidi 4, quelli con l'epidermide verde e una predisposizione alla battaglia all'arma bianca alquanto interessante. ottima fanteria primaria in caso di colonizzazione.
    pensai a un modo di poter entrare senza correre il rischio di reazioni inaspettate da parte di questa massa di codici genetici malsfruttati. il loro accesso in legno sarebbe stata una bazzecola da abbattere, ma avrei fatto una cattiva impressione. e di certo non potevo librarmi in volo, perchè nelle menti dei colonizzati si legge un comune terrore per le forme umanoid volanti. bizzaro...
    scelsi una via più classica. focalizzai l'attenzione delle guardie della porta su di me, poi mi avvicinai di qualche passo al massiccio pezzo di legno e vi battei sopra tre volte il pugno destro.

    *aprite, umanoidi! Sophier desidera parlare con il vostro signore!*
    L'unica differenza tra me e ciò che caccio è che io sto dalla parte giusta della spada
    Exendia. Heroes of Exendia. Risk 2360. XvsZ. Fall City. Cult Slayer.

  11. #11
    Wardevil
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    Citazione lord Raziel
    -sapevo che le avresti notate. il maestro ruleggia!-

    la stazione provvisoria è pronta. non abbiamo trovato molta materia organica ma comunque in quota sopravvivenza standard. le larve attendono ordini, sophier
    il flebile sussurro di dervaak arrivò ai miei centri nervosi disturbato e quasi incoerente a causa della barriera, ma una mente antica come la mia capta ben altro. ora che sapevo che le larve erano al sicuro, potei dare inizio alla fase uno di questa operazione; entrare in contatto mentale con i nativi e stabilire delle trattative. avvertivo parecchia concitazione sulle mura, specialmente da parte degli umanoidi 4, quelli con l'epidermide verde e una predisposizione alla battaglia all'arma bianca alquanto interessante. ottima fanteria primaria in caso di colonizzazione.
    pensai a un modo di poter entrare senza correre il rischio di reazioni inaspettate da parte di questa massa di codici genetici malsfruttati. il loro accesso in legno sarebbe stata una bazzecola da abbattere, ma avrei fatto una cattiva impressione. e di certo non potevo librarmi in volo, perchè nelle menti dei colonizzati si legge un comune terrore per le forme umanoid volanti. bizzaro...
    scelsi una via più classica. focalizzai l'attenzione delle guardie della porta su di me, poi mi avvicinai di qualche passo al massiccio pezzo di legno e vi battei sopra tre volte il pugno destro.

    *aprite, umanoidi! Sophier desidera parlare con il vostro signore!*

    Welyn
    Ero agitato,con sudore che scendeva dalla mia fronte sfiorando le mie guance,alternandosi a momenti di caldo e di freddo.Una situazione che poteva mettere agitazione perfino al più fermo dei cavalieri.Guardai la mia spada,dandogli un colpetto con la mano,vedendo che era lì dove l'avevo assicurata prima,alla vita.Il mio scudo invece era assicurato alla schiena.
    Tesi la mano verso il portone,con l'intenzione di aprirlo...
    Ci siamo...vinceremo con le parole,oppure moriremo con le armi...
    Spalancai il portone,mettendoci tutta la forza che avevo e facendomi aiutare dalle guardie del castello e dai quei volenterosi cavalieri al mio fianco.
    "Gardick...mantieni il sangue caldo..."
    Più che una rassicurazione al colonnello,era una rassicurazione diretta unicamente a me.
    Le mani mi tremavano.



    Groath
    Io sente voce che viene da cancelli...io sogna ad occhi aperti prima,immaginando portone aperto e magici mostri grigi che attaccano noi e castello,divorando nostre carni e iniettando in nostri corpi cose bianche...
    "Soph...hmmm...SGRUUUUNT...Chi è questo Gophiar?Io no sentito,e questa trappola forse...Tu conviene che parla...Io no casco in trappole...Io intelligente,scaltro e furbo...Io no casco-in-tra-PPOLE!"
    Poi,io riprende calma,e aiuta capitano a spalancare portone di castello,e vede loro...
    Sudore imperlava mia fronte,e io sente mio puzzo e io annuisce:
    "Buon odore sudore...io ripreso calma ora,e no commette cose stupide..io intelligente...ZI,io intelligente..."

  12. #12
    Angelo Innamorato Pazzo! L'avatar di madc
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    Stavo ancora pensando a cosa avrei dovuto fare se la battaglia avrebbe avuto inizio quando sentii una voce strana e cupa chiedere di aprire il cancello molta gente si affollava sulle mura e ai cancelli per vedere come erano fatti questi nemici così orribilmente barbarici. Avevano ucciso e distrutto tutto quello che avevano incontrato sul loro cammino e la mia mente, di conseguenza, li immaginava mostri dalla pelle ruvida e squamosa, dalla faccia contorta e brutta, dagli occhi iniettati di sangue e dalla muscolatura enorme. Feci un cenno al mio vice, Elroath, di portare i soldati in un luogo poco visibile per impedire che questo "mostro" li vedesse...speravo nell'effetto sorpresa nel caso ce ne fosse stato bisogno...
    Salii in groppa al mio fido Sisar il quale fremeva come me per vedere questo estraneo venuto dal cielo. Con un colpo d'ali si alzò dal terreno di circa 50 cm e con un altro iniziò ad avanzare. Tirai le redini d'improvviso credendo, per un attimo, di aver fatto male a Sisar... ma lo strattone involontariamente violento era dovuta a una grande sorpresa. Il mostro era.... un UMANO!!!
    Non era possibile...mi sfregai gli ochhi, li riaprii e li socchiusi...ma era un Uomo... nella mia mente si formularono varie ipotesi, una più improbabile dell'altra, finchè non cedetti e scesi vicino a Groath:" Hai visto? è un Uomo! com'e? possibile? forse è uno dei tanti assoggettati dal loro potere? ho è solo magia?" questa domanda fatta a Groath speravo la sentisse anche qualcun'altro sperando di avere più possibilità di una risposta certa.....stavo sudando ormai da molto, ma solo ora me ne ero accorto!

    Grazie per la firma amore! Ti amo!

  13. #13
    Dominatore di Asparagi L'avatar di Rio'89
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    Riuscivo a sporgermi di pochi centimetri sopra i merli, in modo sufficiente da poter vedere oltre, il vento spirava sulle mura ed io osservo il campo di fronte ad esse... una pianura lunga e rada, pochissimi alberi e qualche arbusto vi verdeggiano. L'aria è pesante, vi sono polveri un po' ovunque ed il cielo è leggermente oscurato. Dietro di me, nello spiazzo al di sotto dei bastioni vi sono i miei amati fratelli intenti nel raccontarsi storie, discutere attorno ai bassi fuochi che ardono e qualcuno sta ancora finendo la propria amata scorta di birra, portata per chilometri e chilometri combattendo con la propria razionalità per non avventarsi su di essa. Poi vido avvicinarsi strani esseri all'orizzonte, credo di essere stato uno dei primi ad avvistarli al loro avvento ed ora li vedo valicare le mura della città... il sangue mi ribolle "Come osano entrare qui! Mi è giunta notizia che ci scacciano dalle nostre case e ne fanno asili nido per le loro schifose larve, termitai di malvagità pronti a scoppiare. Guardandoli giungere, nelle loro sembianze "umane" li odio ancora di più! Parassiti schifosi che si impossessano di ciò che vogliono! Ma questa volta non andrà così! Darei la mia vita se il mondo potesse rigettarli nel cielo da dove sono venuti... ma so che questo non accadrà... immagino già i punti delle loro "trattative", vorrebbero che noi cedessimo per poterci far diventare loro schiavi... e se i padroni della città accettassero io ed i miei uomini andremo felici verso la morte... preferiamo morire infatti piuttosto che essere assoggettati e dire addio alla nostra amata birra, ai nostri schintillanti saloni, alla libertà"
    Ultima modifica di Rio'89; 8-07-2004 alle 14:34:35

  14. #14
    stregone della zanna L'avatar di bellocix89
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    la colonna di invasori ci aveva superato e stava entrando in città.
    non avevamo fatto niente, quella visione ci aveva lasciato sgomenti, pietrificati: come poteve essere che quegli esseri fossero umani elfi e nani, non aveva senso , non poteve esere vero.
    mi girai verso i miei uomini appostati ai lati della strada principale e li divi spaventati mentre cercavano di tenere calmi i loro compagni animali.
    mentre il portone si apriva e ordinai ai miei uomini di muoversi per rientrare in città.
    il mio sguardo per un attimo fu attirato dalle faccie dei miei arcieri sulle mura: anche loro erano spaventati come tutti gli altri e elvoth cercava il mio sguardo per saperte cosa fare.
    quei mostri ci avevano presi di sorpresa il loro aspetto ci aveva lasciato senza parole, ma adesso c'era la parte più difficile da fare: trattare con loro!!!
    andai subito con Letoj verso il portone mentre i miei felinieri mi segiuvano ancora scossi.
    superammo la colonna di invasori passandoci ai lati e rientrati in città feci posozionare i miei uomini ai lati dell'entrata mentre io raggiungevo Welyn e Groath che stavano accoglindo gli invasori:
    "capitano, saggio capo orco, i miei uomini sono disposti e io sono qua per darvi una mano ad accogliere i nostri "amici" "

  15. #15
    Cacciatore di streghe L'avatar di lord Raziel
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    -vogliamo fare qualcosa di serio o restiamo con le mani in mano?-

    tensione. ne avvertivo una quantità incredibile, quasi fosse tangibile. i piani emozionali di queste creature stavano vibrando di terrore, avvertii l'odore di adrenalina che si spandeva nell'aria. tutti gli occhi si puntarono su di me e sulla mia scorta ( una decina di larve di tipo mammifero e un colonia), guardandoci sgomenti. probabilmente a causa del nostro aspetto perfettamente uguale al loro. sciocchi, non esiste nulla di più diverso di un Mordrak, una lezione che impareranno presto se oseranno attaccarmi. iniziai a percorrere la via prinicipale della fortificazione, avvertendo le tracce psichiche dei loro tiratori di frecce lungo tutto il percorso. credevano davvero che bastasse una commistione di cellulosa e acciaio lanciata per fermare un Condottiero Mordrak? ma non hanno ancora capito che non hanno speranze di vittoria, esclusa la barriera energetica di cui probabilmente non sono nemmeno a conoscenza? davvero incredibile questo pianeta...
    la distanza tra le pareti delle costruzioni si ampliò. ero arrivato in quello che sembrava un'area non destinata a nessuno scopo preciso. non vi erano abitazioni, ne creature, nè altro. solo una massa di pietra lavorata in modo da rassomigliare a un umano era presente, grosso modo in centro a questo spiazzo. la figura è eretta e punta una barra d'acciaio sottile e appuntita verso il cielo. chissà, forse è un ripetitore, forse un centro energetico. Oppure è una di quelle costruzioni... qual'è il termine... votive, che gli isolati usano per venerare ipotetici esseri superiori per ricevere favori o protezioni. ho sempre ritenuto sciocco questo concetto, oltre questo cielo non c'è altro che lo spazio e le nostre navi pronte a colonizzare questo masso di materia.

    è tempo di cercare qualche rappresentante di queste creature, pensai, e ad un ordine mentale le larve della scorta cominciarono ad arrancare verso l'accampamento fuori dalla città. preferivo non rischiare di sacrificare unità per delle trattative. mentre aspettavo seduto sul piedistallo che sorreggeva la figura in pietra, notai che un umanoide ibrida, un incrocio tra un umano e un tipo 3 stava cercando di attraversare lo spiazzo per raggiungere una via laterale. inganniamo l'attesa, pensai, e ubbidendo all'Obiettivo 2 usai un Lampo Mentale di scarsa potenza per paralizzare i centri nervosi delle gambe della creatura. poi mi alzai, e a passi lenti mi avvicinai all'umanoide. era un riproduttore beta(che una di queste forme vitali chiamerebbe "donna", assurdo), dalla carnagione chiara e di colorazione bionda. notai la forma delle orecchie tipica del tipo 3, ma la tondezza del volto tradiva il DNA umano. come me indossava dei drappi di tessuto animale dalla vita in giù, ma a differenza di me che non copro busto e braccia, questa portava un altro drappo intessuto in modo tale da fasciare il petto, le braccia e una parte di collo. sotto il drappo potei notare i seni prominenti(non avendo potuto Osservare ancora dei riproduttori sessuati non potevo sapere se anche qui i piccoli venivano nutriti tramite le mammelle o no), e osservando sopra potei notare il volto giovanile stravolto dal terrore instillato dalla mia presenza. lei sapeva che ero io a bloccarla, e sapeva che quindi non ero un umano come apparivo.tremava da capo a piedi, e piagnucolò qualche tremante parola quando le fui vicino
    *N-no... T-ti prego...non...farmi...del male...*

    *E come potrei? sei più utile attiva che morta. ti sarà salva la vita se non opporrai resistenza*
    Quella annuì, e la afferrai per il lembo superiore del drappo. la trascinai fino al piedestallo, poi la feci alzare. aumentai la durezza delle unghie e le staccai quei drappi di dosso, iniziando l'analisi di Osservazione. le posai una mano sul collo per poter ricevere il codice genetico, mentre la osservavo per registrare l'immagine e sondavo la sua mente per cogliere il suo schema mentale. l'operazione durò circa un centesimo di unità di tempo standard ( due minuti), poi allentai la stretta dal collo.la creatura si accasciò, spossata dalla sonda psichica. si raggomitolò intorno alle mie gambe, cercando di coprirsi e piangendo sommessamente, mentre tornavo a sedermi attendendo di ricevere visite dai capi di questi esseri.
    L'unica differenza tra me e ciò che caccio è che io sto dalla parte giusta della spada
    Exendia. Heroes of Exendia. Risk 2360. XvsZ. Fall City. Cult Slayer.

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