[QUEST - SOLO per Mordrak e Alleanza] Spedizione punitiva - Pag 4
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Discussione: [QUEST - SOLO per Mordrak e Alleanza] Spedizione punitiva

Cambio titolo
  1. #46
    Dominatore di Asparagi L'avatar di Rio'89
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    01-03
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    Ganja Street 69
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    Citazione Wardevil
    [OT]KK,ma come fanno gli elfi a farsi ogni volta 1 miglio? [/OT]

    Mentre mi posavo a terra,le mie ali si ripiegavano aderendo alla mia schiena,per poi scomparire in essa,lasciando un nero mantello con un altrettanto colorato cappuccio.
    La mia testa aliena divenne simile a un umano dai capelli lunghi e neri,mentre un nero...tatuaggio,così lo chiamano gli umani...compariva sulla mia faccia,come una fascia che copriva i miei occhi.
    Il mio corpo,da bianco striato di rosso,divenne di un rosa pallido,per poi venire ricoperto da delle vesti nere striate di bianco createsi grazie alla metamorfosi.
    Mi portai le mani sul cappuccio,tirandomelo sulla testa coprendola bene e lasciando intravedere dall'ombra soltanto le mie labbra.
    Assomigliavo a una specie di incantatore arcano che utilizzava la cosidetta magia nera.
    Avanzai zoppicando verso i mortali davanti a me,facendomi strada tra i pochi orchi ancora rimasti,intenti a cercare di recuperare tutti i resti del loro defunto e stupido capo...
    Mi fermai,feci per parlare,ci ripensai,continuando a camminare piano,con un'andatura di certo non normale.
    A pochi metri dalla fortezza,nè troppo lontano,nè troppo vicino,fermai il mio avanzare,cominciando ad esprimermi con le parole ai mortali davanti a me,intenti a lanciarsi occhiate di dubbio:
    "Noi non siamo qui per uccidervi..."
    La mia voce era pacata,fredda,priva di tono:
    "...Noi siamo qui per "trattare" la resa della fortezza...Non penso che vi prema difendere la fortezza al costo della vostra vita...Anche perchè,se deciderete di difenderla,non avrete una morte veloce,addirittura alcuni di voi potrebbero vivere in eterno,e con delle spore all'interno del vostro involucro di carne e cartilagine non è piacevole...affatto..."
    Quindi,un forte vento temporaneo mi investì,facendo cadere sulle spalle il cappuccio,e rivelando la mia faccia umana "tatuata":
    "Voi siete come noi...Combattete per conquistare,conquistate per diventare più potenti,diventate potenti per comandare...Anche noi vogliamo conquistare,ma a differenza di voi...umani,noi non vogliamo spargere affatto sangue...sarebbero meno uomini per noi..."
    Quindi,mi ripresi il cappuccio,coprendomi di nuovo la testa:
    "Voi non ci potete sconfiggere...E se non potete farlo,non vi resta che allearvi con noi...Perchè se non lo farete voi...ma questo non c'è bisogno da dire,perchè sono certo che voi capirete la vostra situazione...Volete tornare dalla vostra famiglia storpi o deformi,o volete tornarci sani come ora?"
    Quindi,con una mano persi il lembo destro del mio nero mantello,per poi unirlo alla spalla sinistra e quindi coprire del tutto il mio corpo con l'indumento...
    OT Non ho capito esattamente se posso risponderti o no... sei qui vicino a me, circa ^^? OT

    Dopo aver chiamato a me l'essere volante e aver richiamato la fanteria, ora disposta in due file facenti il giro completo della piazza noto che dalla carcassa lacera e sanguinolenta dell'orco viene alla lunce una nuova creatura, un nuovo Mordrak... e sotto i miei occhi questa si incammina acquisendo forma "umana" verso il portone della città.
    E alle sue parole intimidatorie il mio sguardo è pieno di pietà... per quell'essere che tanto ha sofferto e sta soffrendo, ma poi mi rendo conto che non è più con il capitano Groath che sto parlando... questa creatura si è impossessata della sua carcassa ed ora lui è morto, almeno lo spero per lui...
    *Una nuova schiera di uominio, questa volta più rinforzata della precedente, si forma attorno a me*
    "Parassita, le tue parole di sfida non ci spaventano, noi avremo ragione di voi abominii e non vi è nulla da trattare, poichè la vostra disfatta è inevitabile... sareste voi a dovervene tornare da dove siete venuti e lasciare questo mondo in pace! Perchè lo desiderate? Potremmo forse convivere in armonia, anche se ne dubito, come culture e razze diverse... invece di combatterci. Vi sono milioni di altri pallini nella grande sfera blu da conquistare! Tanti altri popoli da assoggettare ingiustamente, quì fallirete miseramente!" Così il mio sguardo si posa nuovamente sul Mordrak fluttuante, aspettandomi una risposta di qualche tipo da uno dei due.

  2. #47
    "Benissimo Dyaln... per me possiamo aspettare che i nemici si siano gia stancati dopodiche potremo dare l'ordine" MI girai verso i compagni e dissi "Tenetevi pronti, serrate i ranghi, posizione da carica" ero molto teso poi mi girai ancora verso dylan e dissi
    "Bene, io vado in posizione, appena vuoi partire dammi il solito segnale"
    Mi voltai verso i soldati comandati dal mio amico e feci un cenno che in elfico serve per conferire forza, i soldai risposero verso di me verso Dyaln e verso i miei soldati con lo stesso segno poi mi allontanai galoppando per portarmi in posizione davanti al mio piccolo pezzo di esercito...
    Chissa chi e che mi aveva portato a fare questa vita, forse la forza che ci si sente quando i rumori della battaglia si fanno sempre più forti, l'energia che viene conferita ogni volta che la propria spada attraversa il corpo di un nemico oppure solo la pazzia, c'era gente che definiva i soldati dei pazzi che amano vedere la gente morire e non esiterebbero vedere un prorpio caro morire pur di assaggiare quella forza che si sprigiona... ma io non mi definivo così io mi definivo un ragazzo che vule combattere per difendere il proprio futiro e quello dei suoi amici...

  3. #48
    Disutente L'avatar di Dylan Wetton
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    01-04
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    Ascoltai Nauthiz e fui molto sollevato e contento del consenso che mi forniva. Ora si poteva procedere:
    “Perfetto, ti manderò uno dei miei uomini non appena sarà il momento. Intanto occhi ed orecchie aperte, ricorda, massima cautela: non devono scoprirci finché non saremo abbastanza vicini. Buona fortuna”
    Osservai Nauthiz allontanarsi, poi mi voltai. Tutti i subalterni mi osservavano con aria dubbiosa, attendendo un mio ordine, che non tardò:
    “Beh, che aspettate, schieramento in linea, classico, per ora. Non appena darò il segnale voglio fra ogni singolo cacciatore cinque passi di distanza” alcuni elfi del 5° plotone facevano roteare gli scudi e qualcuno di loro sfoderò la spada
    ”No, armi nel fodero, scudi coperti: non devono vederci, avanzate acquattati, a zig zag, mantenete le distanze e non fate errori. Ci vorrà tempo per percorrere il miglio che ci separa dal nemico, quindi arriveremo a battaglia inoltrata. Obbedite e forse riusciremo a portare casa la nostra pellaccia.” Poi, rivolgendomi ad un elfo dai capelli chiarissimi ed avvolto in un drappo verdastro, dissi:
    “Herand, va dal comandante Winnigam e digli che possono partire. Digli anche che il segnale d’attacco, una volta arrivati a destinazione, sarà una freccia incendiaria. Poi riunisciti all’ala destra” l’elfo annuì mutamente e di gran carriera si avviò verso l’ala sinistra.
    “Uomini, acquattarsi!” urlai con voce chiara
    Gli elfi si acquattarono, chi facilmente chi impacciato dallo scudo e dalla cotta
    “Avanzate lentamente e spalmatevi, cinque passi l’uno dall’altro, in silenzio: non voglio sentire un sussurro. Poi avanzeremo obliquamente, prima a destra, poi a sinistra, vi dirò io in che direzione iniziare”
    Mi abbassai anch’io, poi feci cenno al subalterno Luhadan, il quale annuì col capo. L’ala destra prese cautamente ad avanzare, sbucando nella pianura lambita da un caldo sole, mescolandosi all’erba alticcia.
    In breve gli uomini presero ad allontanarsi gli uni dagli altri, con calma ed attenzione, stando bassi, respirando piano e cercando di mescolare i loro colori con i colori che li circondavano. Dopo forse una quarantina di passi gli uomini si erano ormai schierati in ordine sparso ed inizia lentamente a muovermi obliquamente verso destra. Man mano anche tutti gli altri elfi mi seguirono, ottenendo un movimento uniforme ed omogeneo. L’avanzata era iniziata.

    [OffGdr] Raga, per il momento di fuego aspettiamo Raziel. Una volta tornato il boss Mordrak ce le diamo di santa ragione [/OffGdr]

  4. #49
    Vidi arrivare il messaggiero che mi disse
    "Possiamo partire, il segnale sarà una freccia incendiata..."
    "Perfetto, torna pure nei ranghi"
    "Posizione d'attacco, abbassate, siate silenzioni, non fatevi vedere, non fatevi sentire, non parlate, concentrazione e nessun errore, dobbiamo aiutare non fare figuraccie"
    In quel momento sembrai un comandante burbero ma i miei soldati sapevano che chiunque avrebbe parlato così dovendosi prendere una tale responsabilità.
    I miei soldati assunsero la stessa posizione della compagnia di Calduil e iniziammo l'avanzata, i passi erano vellutatti e non si sentiva nemmeno un rumore...

  5. #50
    Utente L'avatar di VJackCarverS
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    08-04
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    Io venuto a sapere che tutti popoli liberi combattere contro male e io volere combattere male, io sentito dire che mostri che vengono da cielo essere forti ma miei guerrieri essere valorosi e aiutare esercito di popoli liberi a schiacciare nuovi nemici. Il pugno d'acciaio ora avere forti guerrieri e bravo comandante.
    Qui mi chiamano VjackcarverS ma il mio nome è Trokos, grande Orco

  6. #51
    Sith Lord L'avatar di Ansem_88
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    Dopo il mio aiuto al Confine Orientale avevo avuto degli ordini precisi: recarmi con il mio battaglione a Sohran, in quanto l'attività militare era in fermento laggiù; a quanto pareva al momento in cui avevo ricevuto gli ordini c'erano dei problemi con i mordrak e la città era in pericolo.
    Camminavamo da circa una settimana quando ci trovammo in vista della città, sembrava tutto tranquillo ma l'aria era stranamente pesante e si respirava un clima denso di tensione, come se stesse per scoppiare una battaglia. Io e i miei 100 elfi stavamo camminando in direzione della città quando, all'improvviso, qualcosa di scuro si alzò dalla città. Eravamo a cinque miglia dalla città, feci arrestare i miei uomini e con i miei poteri di druido chiamai a me un'aquila. Dopo averle chiesto di andare a verificare cosa succedeva richiamai i miei uomini e ci rimiettemmo in marcia. Ora ero più teso, non sapevo chi o cosa fosse quella cosa, sapevo che a Sohran era d'istanza il battaglione di grifonieri di Amrod Ancalìmon e inoltre era stato inviata la 9° compagnia delle terre meriodionali degli elfi ma non avevo avuto più loro notizie da quando ero partito. Man mano che mi avvinavo sentivo sempre di più la presenza di magia ma non riuscivo a capire da dove provenisse. A circa tre miglia l'aquila da me inviata fece ritorno e feci fermare il battaglione. L'aquila si appollaiò sul mio braccio e mi riferì quello che aveva visto: in città c'erano due compagnie di nani e degli orchi uno o due dei quali morti, inoltre c'erano dei grifonieri e altri battaglioni umani, nessuna traccia degli elfi. Tutte queste forze dell'alleanza circondavano un essere con le ali e con dei grandi artigli; probabilmente quella cosa nera che avevo visto dalla distanza era un mordrak.
    Dopo aver mandato via l'aquila ci rimettemmo in viaggio verso la città ora con passo più spedito. Decisi di dire ai miei uomini che, nonostante non ne avessi la certezza, ci sarebbe stata la possibilità di una battaglia.
    Dopo quanto avevo sentito dall'aquila decisi di allargare la traiettoria per arrivare alla città e proprio in questo modo vidi un boschetto che prima non avevo notato, decisi di avviarmi verso quel bosco ma mi ricredetti subito, qualcosa si muoveva in quel bosco e i miei poteri di druido lo confermavano. Non sapendo se erano amici o nemici decisi di far fermare il battaglione fuori dal bosco, stavo per avviare un'esploratore in avanscoperta quando qualcosa si mosse, tante piccole sagome uscivano sul bosco dirigendosi verso qualcosa che non riuscivo a vedere. Chiamai Jair, il mio vice,un giovane elfo dai capelli biondi e corti e gli chiesi, vista la sua vista formidabile, di identificare quelle piccle cose che si muovevano, ebbe un attimo di esitazione, poi esclamò felice:Elfi!
    Avevamo trovato la 9° compagnia, non sapevamo però cosa stesse facendo o dove si stesse dirigendo ma decisi lo stesso di raggiungerla addentradomi nel bosco con il mio battaglione
    Ultima modifica di Ansem_88; 13-08-2004 alle 17:51:27

    "Per cambiare, dobbiamo prima sapere cosa siamo"

    [ Bruce Lee ]


    "Abbiamo toccato il fondo, non ci resta che cominciare a scavare"



  7. #52
    Utente L'avatar di VJackCarverS
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    Io guardare messaggero con bocca aperta. Come potere essere!! Forti creature venuti da cielo attaccare tterritori di popoli liberi, non potere essere, non essere vero. Io sentire rabbia dentro di me e io prendere povero messaggero, sollevare sopra di me e stare per lanciare ma… “Fermati”! Io non lanciare messaggero e girare dietro di me, e vedere capo di miei Sciamani che agitare mano e fermare mio stupido gesto. Subito capire queelo che fare e mettere giù messaggere e dire: “Tu scusare me ma io non potere controllare mia rabbia”. Io guardare mio sciamano e lui dire: “Io sapevo che doveva succedere qualche grosso pericolo, io l’ho visto in sogno nove soli fa.” “ E perché tu non avvertire tuo capo” “Pensavo che non era affare nostro perché in sogno ho visto umani morire e non orchi” “Tu essere stupido, umani essere nostri alleati e noi protteggere loro e loro proteggere noi, io no picchio te perché tu servire in battaglia.” Sciamano cala testa e scusare piano. Ormai tutti miei 100 orchi venire vicino me perché sentire ma gridare e io dire loro: “Terra di umani in pericolo, popoli liberi essere minacciati da crature venite da cielo. Noi avere dovere di difendere terra di umani perche essere terra di nostri alleati, e quindi terra nostra. Voi andare a casa, salutare vostre donne, prendere vostri martelli e seguire me a spaccare teste.” Tutti orchi di accampamento gridare forte forte, e terra tremare, uccelli volare via da alberi e se creature venute da cielo si trovare vicino orchi che grida scappare con coda tra gambe, se loro avere gambe. Io chiamare messaggero e lui avvicinare a me spaventato, io dire lui di tornare in sua citta e di dire a suo comandante che noi arrivare presto.
    Io salire su altura e vedere miei 90 orchi in quadrati da 30 e i 10 sciamani dietro esercito e ascoltare anche loro: “ Nostri amici in pericolo e noi correre a salvare loro, strada essere lunga ma noi essere veloci e noi arrivare molto presto.” Altro grido scuote terra.
    Noi viaggiare verso foreste, grandi foreste, e miei orchi stanchi di camminare in passaggi piccoli per loro corpi grandi, ma io sapere che tempo una o due ore noi arrivare in prateria e la noi camminare veloci, però erssere sera e orchi volere dormire, anche capo di sciamani, che essere anche vice-capo, mi dire di fermare. Noi fermare, ma io pensare che noi dovere continure, non sapere perché io pensare così, un prepentimento… presenchimento…presentimento si… presentimento. Il giorno dopo, prima di sorgere di sole, noi alzare e camminare e, a sorgere di sole, noi arrivare in prateria e lì noi camminare veloce e quando sole alto in cielo noi arrivare in città che essere attaccata e io restare a bocca aperta. Secondo messaggero essere trattativa tra difensori di città e esseri venuti di cielo. Ma quella non essere trattativa, essere battaglia. Ma battaglia strana. Essere umani, nani, elfi, e anche orchi, ma combattere contro solo due di… cosi… penso essere creature venute da cielo ma loro ancora vivi, loro essere due contro almeno 500 o più ma loro combattere ancora e non essere morti. Mio sciamano guardare anche lui con bocca aperta e dire me: “Questa sarà una dura battaglia!” “ Ma loro essere solo due tra due minuti loro essere morti noi non avere nemmeno tempo di arrivare.” “ Non è vero. Anzi uno di loro è tanto potente da ucciderci tutti da solo.” Io guardare incredulo mio sciamano e non credere a nessuna parola che lui dire.
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  8. #53
    Utente L'avatar di VJackCarverS
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    08-04
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    Io mi girare verso battaglia, e io vedere nemici scansare frecce molto bene e prendere un sacco di frecce in tutto corpo ma loro non morire. Io essere impressionato a vedere nemici così forti, e io avere paura di loro. Ma miei uomini credère in me, loro capo, e io non volere tradire loro fiducia. Allora io togliere mio mio martello da sua fodera, martello speciale molto più leggero, martello di capo. Io alzare mia arma in alto e dire: "NOI ESSERE ORCHI FORTI, NOI COMBATTERE CREATURE VENITE DA CIELO E NOI SPACCARE NOSTRI MARTELLI IN LORO TESTE!!"Allora io e miei orchi correre e correre ancora, terra tremare e nostre grida sentire anche da nostro villaggio…forse… si forse io esagerare ma essere molto vicino a realtà. Ma poi, quando noi essere a meno di mezzo miglio da città noi vedere cosa strana: creature venite da cielo fermare e chiusi loro mantelli, loro andare. Io restare a bocca aperta , nostri compagni no fare niente per fermare loro, io sapere che non essere stati noi a fare scappare loro. Allora io molto arrabbiato corsi con mia tribù verso miei compagni che restare a guardare nemici andare. Io avvicinare a loro e con voce piena di meraviglia dire: “Perché voi lasciato andare loro?”
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  9. #54
    Angelo Innamorato Pazzo! L'avatar di madc
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    04-03
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    Le mie grida non erano servite a niente e i nani attaccarono comunque e i loro dardi mancarono il nemico colpendo, invece, la ragazza... Le frecce, infatti, avevano superato la mia testa e, pochissimi istanti dopo, avevano colpito in vari punti la dama che, cadendo morta, si accasciò sul pavimento vicino le zampe posteriori del mio grifone mentre il suo sangue scorreva fluido seul tetto e sulle mura della casa dove ci trovavamo... Scesi lentamente e quasi con le lacrime agli occhi dal mio grifone e mi inginocchiai mettendo la mano sotto la testa della giovanealzando leggermente il capo inerme. I suoi capelli furono mossi per un attimo da un vento gelido...che forse avevo solo immaginato. Sisar, il mio grifone, passo il muso sotto l'altro braccio come faceva quando voleva assere accarezzato, ma questa volta non guardava me ma il corpo della ragazza. Feci un cenno ai miei uomini che erano li con me e loro scesero andando verso gli altri soldati. Salii in sella a Sisar e, con me, portai giù la ragazza. Incaricai due uomini di dargli una sepoltura decorosa e, mentre pregavo per lei, vidi la gente fuggire terrorizzata nelle proprie case. Mi voltai verso il nosto nemico e vidi un liquido scivolare dai suoi artigli...feci scendere lo sguardo come se stessi seguendo un'immaginaria traiettoria di una caduta e, con profondo dispiacere e disgusto, vidi Groath morto. Molti pensieri si affolarono nella mia mente e, come per scacciarli via, mi misi le mani sul voltoe scossi la testa. Allora diedi ai miei uomini l'ordine di montare sui propri grifoni e di sfoderare le spade....al prossimo passo falso del nemico, avremmo attacato.........Di sfuggita, infine, vidi un aquila che sembrava osservare la situazione all'interno della città e poi scomparire veloce come era arrivata....un segno del destino? o un semplice animale curioso?

    Grazie per la firma amore! Ti amo!

  10. #55
    Wardevil
    Ospite
    Guardai altezzoso,nella mia forma umana,i mortali.
    Tutti pronti a partire.
    Tutti pronti a caricare.
    Tutti pronti a morire.
    -Stolti mortali- pensai. -Come potete sperare anche solo di spaventarci?-
    Guardai con i miei freddi occhi tutti loro,dal primo all'ultimo,memorizzando ogni loro arma.Erano molti.Abbastanza per ferirci.Abbastanza per far morire forse uno di noi.
    -No,non è possibile...Io non mi farò di certo uccidere da degli ammassi di carne e ossa.-
    I miei pensieri vennero interrotti dal fruscio prodotto da un qualcosa lanciato a grande velocità.
    Probabilmente avevano attaccato,ma non vidi arrivare nè dardi,nè freccie.
    Mi voltai del tutto verso la fortezza,dove ero andato poco prima per parlare.Vidi la donna che prima era insieme a Lord Dervaak.La donna che prima a un attimo prima era viva.
    Stolti.Per cercare di sopravvivere,hanno ucciso una loro simile.
    Guardai il cielo.Ormai si era fatto notte.
    Il mio sguardo si posò sui mortali,dopodichè sulla luna che si stavaaffacciando sulla Prussia,timida come una vergine nella sua prima volta.
    Dei lupi cominciarono il loro canto,mentre ormai io riuscivo a vedere a malapena gli umani,mentre loro forse nemmeno gia mi vedevano più.
    Attaccare adesso era l'unica alternativa.
    Attaccare adesso significava vincere.
    -Attaccare...Adesso!- dissi con superbia alle altre larve al campo,telepaticamente. Speravo soltanto che Lord Dervaak non si accorgesse di nulla,o che almeno approvasse ciò che stavo facendo.
    Guardai di nuovo la luna,e solo ora mi accorsi che era piena:un perfetto addio per i mortali.Morire in una notte così bella dando vita ad altri mordrak.
    "MWHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!"
    La mia risata echeggiò per le pianure,arrivando anche alla fortezza.
    Allargai le braccia all'infuori,facendo fuoriuscire dalla mia schiena le ali che tanto avevo desiderato quand'ero umano.
    Le ali che mi avevano dato il potere.E non solo.
    La mia pelle,da rosa,divenne bianca,facendo risplendere la luce della luna.Forse non era saggio:i mortali avrebbero visto di certo questo bagliore.
    Ma il panico era un prezioso alleato per chi lo diffondeva,e un letale nemico per chi lo riceveva.
    Camminai,all'inizio piano,poi sempre più veloce.
    Quindi,mi gettai in avanti e cominciai a far agitare le ali velocemente,portandomi in alto,fino a nascondere la luna.
    Ora vi ero io,lì,guardato da tutti.
    Ora ero io che diffondevo il panico tra i mortali.
    Ora ero io a comandare.

  11. #56
    Utente L'avatar di VJackCarverS
    Registrato il
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    Loro non rispondere me, tutti umani, elfi, nani, orchi, tutti stare a bocca aperta, loro paralizzati a guardare non sapere che cosa. Poi capire, io vedere giovane elfa a terra morta, uccisa da frecce, tante frecce. Io non sapere che mostri venuti da cielo usare frecce ma poi io vedere che frecce essere naniche, come potere nani uccidere elfa femmina, io no credere a miei occhi.
    Io non avere nemmeno tempo di dire parola che vedere mostro avvicinare. Io avere paura, io essere orco e io avere paura. Io non credere, orco non potere avere paura ma io tremare, io non vedere quello che fare altri, ma io tremare, non per freddo, quella essere notte calda, e io tremare. Quel mostro sbatte sue ali e si alzare. Io alzare testa, io sbattere occhi, e io seguire suo volo. Lui salire fino davanti la luna e essere pronto per attacco. Io perdere tutta paura e io ordinare a orchi di prendere loro martelli, noi combattere mostro che attaccato nostra terra e noi schiacciare loro. Loro tornare da dove essere venuti e loro non tornare più. Tutti miei orchi prendere coraggio e uscire martelli, io alzare mio a cielo e dire:" Lui dovere morire per nostri martelli. Noi attaccare loro e rompere loro ali con nostre grosse mani."
    Qui mi chiamano VjackcarverS ma il mio nome è Trokos, grande Orco

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