Vulcan Raven
Recensione: WWF SMACKDOWN! 2 Know your role
Fin dai tempi più antichi della propria storia, l’uomo ha sempre subito il fascino del combattimento corpo a corpo. Si pensi ai greci e alle loro olimpiadi, ai romani coi loro leggendari gladiatori…e agli americani coi loro wrestler. Si, esatto, proprio quegli omaccioni ingellati ed unti d’oli vari dalla testa ai piedi, con le loro “tutine” attillate che riempiono da qualche mese a questa parte anche i fine settimana nostrani. A loro è dedicato il prodotto THQ “WWF: Smackdon!2, know your role”, sbarcato sul pianeta playstation nel 2002. Il gioco, come si evince facilmente dal nome stesso, permette al giocatore di impersonare uno qualunque degli atleti della WWF (e ne sono davvero tanti ) e di cimentarsi in molteplici sfide, dal banale 1VS1, ad una vera e propria Royal Rumble. Ma delle modalità di gioco parleremo più avanti. Uno degli aspetti migliori del prodotto è senz’altro la capacità di coinvolgere da subito, e per subito si intendono una manciata di secondi dall’inserimento del Cd nella console. Terminati infatti i rituali titoli d’apertura, partirà un filmato che definire spettacolare è poco, il tutto condito dalle tipiche e caratteristiche voci degli speaker americani. Si viene così accolti nel migliore dei modi in questo mondo fatto di muscoli, sudore e sceneggiate varie. Le modalità di gioco, cui si è accennato poco fa, sono moltissime e mai noiose o ripetitive. Si va dalla classica amichevole ai più spettacolari incontri 3VS1 o alle Fatal4Way. Alcune di queste modalità vanno sbloccate vincendo determinati incontri speciali durante la stagione vera e propria. Questa modalità, che è ovviamente la principale, permette agli utenti di osservare ciò che realmente succede nei retroscena del ring per pianificare gli incontri o per stringere determinate alleanze che si potrebbero rivelare davvero utili in futuro. Scalare la classifica ed arrivare alla vetta della lega non è impresa facile, ma nemmeno impossibile o frustrante grazie al sistema di controllo che mai lascia a desiderare. Il pad analogico della console di mamma Sony viene sfruttato in ogni sua parte per fornire un’esperienza gradevolissima e alla portata di tutti. Il “Season mode” è inoltre strutturato in modo da far quasi affezionare il giocatore al proprio wrestler, del quale imparerà ben presto il jingle e le movenze a memoria (e non è detto che non tenti di imitarli ballando sulle loro musiche ). Se però non bastassero le modalità predefinite dagli sviluppatori, ecco che questi hanno concesso una libertà pressoché infinita al giocatore, che potrà crearsi nel salotto di casa sua un evento P.P.W., crearsi una propria superstar (con caratteristiche sempre nuove che si aggiungono ogni volta che si scala la classifica della WWF “vera”) o una propria lega. Unite ad una modalità multiplayer a dir poco sensazionale, queste caratteristiche danno alla longevità del titolo un valore pressoché infinito, difficilmente riscontrabile altrove. La grafica del titolo, insieme al sonoro, sfida i limiti tecnici dell’hardware della console grigia targata Sony. I lottatori sono riprodotti fedelmente rispetto alle loro controparti reali e ne imitano alla perfezione movenze, tecniche, provocazioni e gesti d’esultanza. E se sul ring non c’è nulla da ridire riguardo all’aspetto grafico, lo stesso discorso vale per le altre ambientazioni, ma non per il pubblico, riprodotto in maniera grossolana anche se tale scelta risulta condivisibile: una decisione diversa avrebbe appesantito troppo il gioco, perdendo in fluidità. Accennato alle “altre ambientazioni” è giusto parlare brevemente anche di queste. Nella modalità Hardcore è possibile infatti farsi seguire dagli avversari nei vari backstage della WWF (se poi non volessero venirvi incontro, potete sempre convincerli con la forza) quali garage, magazzini, uffici dirigenziali, palestre e chi più ne ha più ne metta. Varietà a propulsione e gaudio massimo. Il sonoro è splendido, cori, ulra, jingle vari sono assolutamente perfetti, manca solo la voce di Giacomo “Ciccio” Valenti a fare da contorno, ma ci si può comunque accontentare…
Trattandosi di un gioco di wrestling e non di un semplice picchiaduro, lo schema di gioco è differente rispetto ai canoni classici dei giochi sulle “mazzate”. Non c’è nessuna barra di energia da azzerare e non è detto che pur dominando un incontro si sia destinati a vincerlo, basta un nonnulla e lo schieramento è sicuro. Per vincere gli incontri sarà bene imparare efficientemente tutte le possibili combo e prese a disposizione dell’atleta scelto. Colpendo con forza l’avversario infatti, si fa crescere una barra (la “Smackdown” ) che, una volta riempita, fa guadagnare al lottatore il diritto di eseguire una supermossa quando se ne presenterà l’occasione. Saper carpire l’attimo, in questo senso, fa spesso la differenza tra una vittoria gloriosa e una sconfitta umiliante. Ma come tutte le opere videoludiche, anche qui non ci si trova in un ambiente alieno da difetti, anche se marginali e abbondantemente “sopportabili”. Primo fra tutti, anche se inevitabile vista l’età del prodotto, alcune delle superstar che popolano attualmente il ring non sono presenti, ma la scelta è talmente abbondante che non ci si fa quasi caso. Aspetto più grave è invece l’eccessiva durata di alcuni incontri, che possono superare abbondantemente la mezz’ora, dovuta forse ad un’esagerata resistenza di alcuni colossi. Ultimo neo, chi già avesse il primo capitolo della saga potrebbe anche non trovare spinte eccessive all’acquisto, dato che, seppur aggiornato ed arricchito, il secondo capitolo può sembrare una minestra riscaldata qualunque ad una prima valutazione. Ma che errore sarebbe lasciarsi andare in quest approsimazione: si rischia di perdersi un capolavoro unico nel suo genere. THQ ci offre la possibilità di emulare le gesta dei migliori lottatori del mondo (o sarebbe meglio dire dei migliori attori?) comodamente seduti in poltrona. Violenza, americanate e divertimento a go-go. Un’ultima cosa: Don’t try this at home!
Grafica 10
Giocabilità 10
Sonoro 10
Longevità 10
Globale 10
+ atmosfera perfetta
+ multyplayer superbo
+ in definitiva eccezionale
- solo in inglese
- alcuni incontrti troppo lunghi
- non aggiornatissimo
consigliato a…. tutti, assolutamente
sconsigliato a… chi detesta il divertimento ludico.