L'IRAN: "Gli Usa non ci fanno paura, presto avremo l'atomica"
Il Governo iraniano, lanciando l'ennesima sfida alla comunità internazionale, ha annunciato che presto sarà in grado di sviluppare armamenti nucleari. Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario di Stato americano John Bolton, il regime di Teheran ha infatti comunicato a funzionari tedeschi, britannici e francesi che entro la fine del 2005 sarà in grado di produrre una bomba atomica.
Una notizia confermata dal ministro della Difesa iraniano Ali Shamkhani che, nel corso di un'intervista con l'emittente araba al Jazeera, ha spiegato che il suo Paese non ha alcuna intenzione di "restare con le mani in mano ad aspettare che gli altri facciano di noi quello che vogliono".
In sostanza, Ali Shamkhani ha voluto chiarire che la sua nazione sta preparando le armi non convenzionali per essere in grado di rispondere ad un'eventuale operazione bellica statunitense.
E, se Washington provasse a colpire le installazioni nucleari per impedire la creazione della bomba all'uranio, la risposta militare sarebbe ugualmente violenta.
"Gli attacchi preventivi di cui parlano gli americani non sono un monopolio americano - ha avvertito - considereremo qualsiasi attacco contro le nostre installazioni nucleari come un attacco a tutto l'Iran e vi risponderemo con tutta la nostra forza".
La possibilità che il paese mediorientale possa veramente essere bombardato o invaso dagli Stati Uniti non è a questo punto così remota. Solo pochi giorni fa il segretario alla sicurezza nazionale Usa Condoleezza Rice aveva annunciato che la Casa Bianca è pronta ad impedire i progetti atomici di Teheran a qualunque costo e con ogni mezzo.
Parole che avevano tranquillizzato lo stato d'Israele, particolarmente preoccupato dalla possibilità che l'Iran possa costruire armi di distruzione di massa.
"Nulla è più importante per lo stato di Israele delle affermazioni della Rice, nella speranza, nell’auspicio e nella fiducia che gli Stati Uniti, indipendentemente da quale sia il loro presidente, useranno strumenti diplomatici e forza militare per impedire che si arrivi a una atomica iraniana - si leggeva in un recente editoriale del quotidiano Yediot Aharonot - dal punto di vista israeliano non c’è mai stato un momento più appropriato per ripetere: Dio benedica l’America".
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