Mi sono deciso ieri a parlare di Videogiochi per adulti mentre discutevo con un nuovo accolito, Skyflash, nel topic "GMC, cosa andrebbe cambiato?". Era molto che ci pensavo.
Tutto quello che dirò sarà usato contro di me... ho sbagliato, scusate. Da capo. Tutto quello che dirò fa riferimento alla mia esperienza completa di gioco anche se ora uso solo un PC. Ma vorrei che il discorso fosse generico ed esteso a tutti.
Qualcuno ne ha parlato nell'angolo della posta (nota per Skyflash: qualcuno che discute c'è... anche se lo fanno poco!) accennando qualcosa di vago. Il problema rimandato ai lettori che però non hanno risposto né in tanti né a lungo. L'argomento è stato poi affrontato dalla nostra rivista qualche mese fa con un articolo bello corposo. Infine, con l'arrivo del Bittanti, ogni mese viene analizzata, diciamo così, una problematica "adulta" che ben aggiunge un pezzetto al puzzle che io ho in mente.
Il punto è questo.
I videogiochi DEVONO crescere oppure no? Devono essere adatti a tutti o possono avere fasce di pubblico differente? Violenza e trasgressioni varie come possono essere integrate? I giochi sono troppo violenti già così? Magai in modo gratutito? Sono troppo realistici per un sano divertimento?
Espongo di seguito, in ordine sparso, i pensieri che mi frullano in testa... E' tanta carne messa a fuoco, ma non è tutta. c'è spazio per tutti. E per tutte le vostre idee, ed i vostri pensieri.
Mi piacerebbe che tutti dicessero cosa ne pensano, aggiungenso semplici commenti o proponessero argomenti simili che a me sfuggono.
Non pretendo di scrivere il decalogo dei videogiochi, assolutamente no, ma solo una serie di idee che pian piano aggiungerò e modificherò...
Anche questo è la mia vita, del resto.
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Innanzitutto vorrei precisare che con "videogiochi per adulti" non intendo i videogiochi osè, a luci rosse, pornografici. Questi possono rappresentare una parte dei videogiochi di cui in oggetto, non la totalità o la maggioranza, come tanti potrebbero pensare...
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I videogiochi si occupano di generi differenti fra loro (strategia, avventura, azione...) ma non si sono ancora specializzati in fasce di età. Dovrebbero iniziare al più presto.
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I videogiochi vanno considerati una forma di intrattenimento al pari del cinema. Meritano migliore diffusione e migliore informazione: spot televisivi, campagne pubblicitarie non solo su riviste specializzate ma anche sui muri delle città e sui quotidiani.
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Un videogioco può trattare qualsiasi argomento.
Ora sto rischiando molto, lo so, ma se penso a certi film girati in modo provocatorio di proposito... o a certi dischi...
Si potrebbe mettere un freno, ma per ora lasciamo carta bianca! Ogni cosa nuova è bene accetta, anche se io per primo non accetto certi tipi di violenze e soprusi...
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Un videogioco deve essere sviluppato per una fascia precisa (target) di persone. Giochi VM14, VM16 o VM18 devono essere concepiti tali in fase di realizzazione, e non "bollati" dall'ente di controllo che ne giudica la realizzazione.
Un gioco per adulti può contenere tematiche attuali dure e crude come non ce ne sono in giro.
Ne vediamo di tutti i colori nei telegiornali o nelle pubblicità e non ci scandalizziamo quasi più ormai. Perchè? Perchè nei giochi non ci sono questi richiami alla nostra società?
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La pubblicità ci segue dappertutto, su ogni prodotto, in ogni angolo... Non vorrei che comparissero delle pubblicità mentre sto giocando, ma credetemi: il finale di Blade Runner senza la scritta TDK sullo sfondo, passare con una F1 sotto un ponte a forma di gomma che si chiama Punplop Bridge, ... non è la stessa cosa. Questa pubblicità io la considero di ambientazione e può essere utile.
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Io mi sento "grande" e vorrei avere dei giochi più "grandi". Anche con i fumetti ho seguito questo percorso di "crescita".
Crescendo infatti sono passato dalle favole Disney che seguono la struttura "inizio bello e sereno, un cattivo porta problemi gravi, finale con il vissero felici e contenti", ai fumetti italiani (che hanno il numero 1 ma non la fine) e toccano tutti i temi più disparati con avventure autoconclusive e rimandi ad altri numeri, a quelli del sol levante che hanno sempre un'inizio ed una fine ed intrecciano una trama complessa con un finale per niente scontato.
Vorrei qualcosa di simile anche per i videogiochi.
Non voglio sapere fin da subito chi è il cattivo e che cosa mi aspetta alla fine. I giochi scontati, per quanto siano divertenti da giocare e belli da vedere ti lasciano l'amaro in bocca quando li finisci.
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I videogiochi come i fumetti hanno vita dura. E non va bene.
C'è chi pensa che i fumetti siano per un pubblico infantile come i videogiochi secondo il facile (mentalmente) binomio videogioco=gioco=per bambino, oppure fumetti=disegni=per bambino.
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Se una campagna massiccia può "far scegliere" quale sistema operativo VA MESSO nel nostro computer, una campagna altrettanto massicia può convincere i giornalisti cattivi che i videogiochi non sono cattivi come chi li giudica da fuori?
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I videogiochi dovrebbero costare diversamente da quanto offrono.
Un piccolo arcade da finire in poche ore non può costare come un lungo strategico super espandibile con multiplayer incorporato e manuale cartaceo da 200 pagine, o un GdR che ti occuperà i prossimi 4 mesi della tua vita...
Diamo il giusto valore alle cose.
Videogioco è diverso da 100.000 lire (pardon, 50 euro) qualsiasi cosa contenga.
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Basta, ho fame (cibo a base di catene di carbonio) e fra poco dovrò andare a casa a mangiare.
Nel frattempo vi saluto e vi invito a scrivere.
Il sasso l'ho lanciato.
E non ho nascosto la mano.