La follia nell'uomo
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Discussione: La follia nell'uomo

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  1. #1
    *Pu§§yW@gòn* L'avatar di martiiuscia
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    La follia nell'uomo

    Ho aperto questo topic giusto per parlare un po' della psicologia dell'uomo... io credo, non so se sono l'unica, che ognuno di noi sia un po' folle nel profondo e c'è chi lo manifesta in tal modo da essere giudicato pazzo ed altri, le cosiddette persone normali, sembrano innoque ma secondo me ognuno di noi scoprirà, prima o poi, di essere, da un certo punto di vista un po' folle... voi cosa ne pensate?
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    per chi non l'avesse capito dovete clikkare sulle faccine ciauz a tutti!




  2. #2
    Per discuterne abbiamo bisogno di una definizione comune della pazzia.
    "Il sonno della ragione genera mostri"

  3. #3
    Blue L'avatar di kokkina
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    L'uomo, gran brutta bestia.
    Incomprensibile a sè stesso e agli altri.

    Eppure siamo qui.. Uomini in mezzo agli Uomini.

  4. #4
    Inno alla gioia L'avatar di IL CONTE
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    Citazione martiiuscia
    Ho aperto questo topic giusto per parlare un po' della psicologia dell'uomo... io credo, non so se sono l'unica, che ognuno di noi sia un po' folle nel profondo e c'è chi lo manifesta in tal modo da essere giudicato pazzo ed altri, le cosiddette persone normali, sembrano innoque ma secondo me ognuno di noi scoprirà, prima o poi, di essere, da un certo punto di vista un po' folle... voi cosa ne pensate?

    "se la follia fosse un urlo,da ogni casa si udirebbe un grido"

  5. #5
    FILOSOFO DEI 2 MONDI L'avatar di exuder
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    Io sono un pazzo,se vi raccontassi tutte le mie follie ci rimarreste male
    Dimmi amore,
    che ne sarà del nostro dolore,
    quando colpito al cuore, non ne resterà che l'onore? O forse solo l'onere?
    Al dì che mai sovviene è facile voltare lo sguardo altrove.
    Ma quando sopraggiunge, che fare? Sorridere....sorridere......dilaniarsi dentro.......sorridere.
    EXUDER

  6. #6
    *Pu§§yW@gòn* L'avatar di martiiuscia
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    Citazione Melchior
    Per discuterne abbiamo bisogno di una definizione comune della pazzia.
    STUDENTESSA: Professore, abbiamo visto nella scheda come la follia possa essere un concetto astratto, relativo. Secondo Lei è possibile trovare una definizione più scientifica della follia?

    JERVIS: Guardi il termine "follia" è un termine tutto sommato generico e un po' impreciso. Quando si dice "follia", si allude a quelli che sono chiamati "comportamenti psicotici", cioè le psicosi, ovvero i disturbi mentali più gravi. Quando si parla di follia, quindi, ci si riferisce solo a una parte della patologia mentale o delle problematiche di sofferenza mentale. La follia è in qualche modo anche però un paradigma, è uno stereotipo. "Quello è pazzo", ecco. Da un punto di vista scientifico, queste distinzioni - pazzo o non pazzo, folle o non folle - spesso sfumano, perché sono distinzioni basate sul linguaggio comune, che, non di rado, è un po' grossolano e taglia un po' le cose con l'accetta.

    STUDENTESSA: Spesso noi associamo al concetto di normalità quello di aspettativa, cioè la convinzione che gli altri si debbano comportare in un determinato modo che per lui è normale. Si potrebbe definire follia il non aderire a questa aspettativa?

    JERVIS: No, nel senso che, quando noi parliamo di "comportamento normale", noi di solito contrapponiamo al comportamento normale quei comportamenti che chiamiamo "anormali", o più precisamente "comportamenti devianti". Ora i "comportamenti devianti", non sono sempre folli. Possono essere comportamenti, per esempio, di tipo criminale. Anche le criminalità hanno forme di devianza. Oppure possono essere comportamenti, diciamo strambi, originali. Ci sono persone, di solito una piccola minoranza, che, senza essere né folli né criminali, hanno dei comportamenti originali, dei comportamenti fuori, dall'ordinario. Ora la cosa interessante è che noi tutti, fin da bambini, impariamo a comportarci secondo certe regole. Cioè il bambino, fin da molto piccolo, cerca di capire cos'è che si fa e cos'è che non si fa. Ma per capire cos'è che si fa, cioè quello che è, fra virgolette, "giusto", il bambino ha anche bisogno di avere un'idea di quello che non si fa, cioè di quello che non è, fra virgolette, "normale" di quello che è deviante. Quindi l'immagine della devianza, l'immagine di ciò che è fuori dalla norma, di ciò che è per certi lati sbagliato o folle oppure contro le regole ci serve per capire dov'è il confine fra ciò che ci si aspetta che noi facciamo e ciò che invece non dovremmo fare. Perciò, in qualche modo, l'immagine della devianza è un'immagine di cui abbiamo bisogno.

    STUDENTE: Ogni epoca ha avuto diversi tipi di follia. Quindi possiamo dire che ogni società ha prodotto follie diverse. Che rapporto potrebbe esserci tra follia e società?

    JERVIS: E' un rapporto meno relativo di quello che si pensa. L'esempio che Lei ha fatto, quello dell'isteria, è un esempio molto particolare, perché effettivamente l'isteria, che non è una vera follia, è un disturbo psichico, ma di solito non viene catalogato fra i disturbi psichici gravi, cioè fra le psicosi o follie. L'isteria è un disturbo particolare, perché, più di altri, risente di fattori sociali: essenzialmente è un disturbo legato a fattori di suggestione e molto spesso anche di imitazione. In generale però le forme principali e più classiche di disturbo mentale o di follia, non sono così variabili come si crede attraverso le società e le epoche. Cioè in tutte le società esistono delle persone che hanno, per esempio, dei disturbi che noi chiamiamo schizofrenia. Poi naturalmente ci sono anche delle variazioni, ma sono meno grandi di quelle che si può pensare.

    STUDENTE: Quanto incide la predisposizione genetica nella follia?

    JERVIS: Intanto direi che parlare di follia al singolare forse è un po' improprio. Bisognerebbe parlare di "disturbi psichici", che sono molto diversi gli uni dagli altri - non sono tutti uguali- e anche a volte di "disturbi psichici gravi" o "psicosi, quelli che noi chiamiamo "follia". Bisogna tenere conto di un fatto, che, nella maggior parte dei casi e nella maggior parte dei disturbi, non c'è una causa unica, c'è un insieme di cause per cui a un certo punto, per sfortuna si può dire, ma molto spesso anche per caso, una persona si trova a vedere sommarsi delle predisposizioni genetiche, degli eventi di vita, delle difficoltà a fare fronte a nuove situazioni, come per esempio a situazioni di maggiore autonomia, quando uno cresce, oppure situazioni come la vecchiaia. Ecco in questa situazione, in questi casi avviene uno scompenso. Questo scompenso è ciò che noi chiamiamo "disturbo psichico". Fra le cause di questi "disturbi psichici" le cause genetiche hanno una certa importanza. Oggi si ritiene che abbiano più importanza di quanto non si pensasse venti o trent'anni fa.

    eccoti accontentato
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  7. #7
    Utente pigro L'avatar di Italiano medio
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    siamo tutti pazzi...


  8. #8
    *Pu§§yW@gòn* L'avatar di martiiuscia
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    "Spesso noi associamo al concetto di normalità quello di aspettativa, cioè la convinzione che gli altri si debbano comportare in un determinato modo che per lui è normale. Si potrebbe definire follia il non aderire a questa aspettativa? "
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  9. #9
    Citazione martiiuscia
    "Spesso noi associamo al concetto di normalità quello di aspettativa, cioè la convinzione che gli altri si debbano comportare in un determinato modo che per lui è normale. Si potrebbe definire follia il non aderire a questa aspettativa? "
    No, perchè la normalità non è oggettiva, e quindi la definizione non è comune.
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  10. #10
    E=MC^2 L'avatar di oh my god!
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    Citazione martiiuscia
    Ho aperto questo topic giusto per parlare un po' della psicologia dell'uomo... io credo, non so se sono l'unica, che ognuno di noi sia un po' folle nel profondo e c'è chi lo manifesta in tal modo da essere giudicato pazzo ed altri, le cosiddette persone normali, sembrano innoque ma secondo me ognuno di noi scoprirà, prima o poi, di essere, da un certo punto di vista un po' folle... voi cosa ne pensate?
    Cosa intendi per folle?

  11. #11
    *Pu§§yW@gòn* L'avatar di martiiuscia
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    Citazione Melchior
    No, perchè la normalità non è oggettiva, e quindi la definizione non è comune.
    sono d'accordo... credo ke la normalità non esista!
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  12. #12
    Illusion to bullshit. L'avatar di Xenoray
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    Citazione Snake1990
    siamo tutti pazzi...
    Oh si...
    si ke siamo pazzi...io sono il primo...
    1 superiore...3 mesi ke mi sfottevano all'inizio xkè ero basso (Ora no)
    bè...dopo 3 mesi...mi sono alzato..ho lanciato il banco x aria...
    sono andato dal più grosso ke ho visto...e gli ho dato un cazzotto sulla mascella..lui è caduto a terra...gli sono praticamente piombato addosso..
    e ho incominciato a colpire...colpire..
    colpire..avevo il suo sangue fra le mani...e colpivo ankora..fino a ke non mi hanno preso altri 2..ke nn si aspettavano la mia reazione..sono rimasti sciokkati..e io ke volevo continuare a pikkiarlo..
    da quel giorno nessuno mi ha mai sfottuto..hanno paura di me..eppure non ho mai dato fastidio a nessuno..
    xò in quel momento sè scatenata la mia pazzia..la mia rabbia..

  13. #13
    Coraggio, fatti ammazzare L'avatar di lordbertus
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    Mah, più che una parte pazza secondo me l'uomo ha una parte selvaggia. Un retaggio della sua natura animale. Penso che pazzia potrebbe essere un comportamento dettato da questa parte istintiva dell'uomo, che spesso violando le norme e le convenzioni etiche e morali cui siamo abituati, crea in chi ci sta attorno una delusione dell'aspettativa di cui sopra, e quindi uno sbigottimento; per cui l'evento in questione, non sapendo come reagire, per comodità viene subito etichettato come pazzia, così ce ne possiamo lavare le mani tranquillamente.

    Ex-utente della sezione Hardware.


    Modefecazione in marrone abbondante. Chiarimenti mi paiono inopportuni.

  14. #14
    *Pu§§yW@gòn* L'avatar di martiiuscia
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    Citazione oh my god!
    Cosa intendi per folle?
    cosa intendo per folle? una persona che non si comporta normalmente ma normalmente secondo i criteri della gente comune se no sarei contraddittoria visto che ho detto che la normalità non esiste, secondo me. ognuno è diverso e penso di non aver mai conosciuto una persona "normale" poichè non ho la più pallida idea di cosa voglia dire normale... ma a questo punto non dovrei sapere neanche il significato di folle... un po' contorto...? però insomma ognuno di noi ha un idea del significato di folle e penso che tutte le nostre opinioni coincidano o dio! spero abbiate capito che volevo dire perchè mi scoccio di rileggere!
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  15. #15
    E=MC^2 L'avatar di oh my god!
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    Citazione martiiuscia
    STUDENTESSA: Professore, abbiamo visto nella scheda come la follia possa essere un concetto astratto, relativo. Secondo Lei è possibile trovare una definizione più scientifica della follia?

    JERVIS: Guardi il termine "follia" è un termine tutto sommato generico e un po' impreciso. Quando si dice "follia", si allude a quelli che sono chiamati "comportamenti psicotici", cioè le psicosi, ovvero i disturbi mentali più gravi. Quando si parla di follia, quindi, ci si riferisce solo a una parte della patologia mentale o delle problematiche di sofferenza mentale. La follia è in qualche modo anche però un paradigma, è uno stereotipo. "Quello è pazzo", ecco. Da un punto di vista scientifico, queste distinzioni - pazzo o non pazzo, folle o non folle - spesso sfumano, perché sono distinzioni basate sul linguaggio comune, che, non di rado, è un po' grossolano e taglia un po' le cose con l'accetta.

    STUDENTESSA: Spesso noi associamo al concetto di normalità quello di aspettativa, cioè la convinzione che gli altri si debbano comportare in un determinato modo che per lui è normale. Si potrebbe definire follia il non aderire a questa aspettativa?

    JERVIS: No, nel senso che, quando noi parliamo di "comportamento normale", noi di solito contrapponiamo al comportamento normale quei comportamenti che chiamiamo "anormali", o più precisamente "comportamenti devianti". Ora i "comportamenti devianti", non sono sempre folli. Possono essere comportamenti, per esempio, di tipo criminale. Anche le criminalità hanno forme di devianza. Oppure possono essere comportamenti, diciamo strambi, originali. Ci sono persone, di solito una piccola minoranza, che, senza essere né folli né criminali, hanno dei comportamenti originali, dei comportamenti fuori, dall'ordinario. Ora la cosa interessante è che noi tutti, fin da bambini, impariamo a comportarci secondo certe regole. Cioè il bambino, fin da molto piccolo, cerca di capire cos'è che si fa e cos'è che non si fa. Ma per capire cos'è che si fa, cioè quello che è, fra virgolette, "giusto", il bambino ha anche bisogno di avere un'idea di quello che non si fa, cioè di quello che non è, fra virgolette, "normale" di quello che è deviante. Quindi l'immagine della devianza, l'immagine di ciò che è fuori dalla norma, di ciò che è per certi lati sbagliato o folle oppure contro le regole ci serve per capire dov'è il confine fra ciò che ci si aspetta che noi facciamo e ciò che invece non dovremmo fare. Perciò, in qualche modo, l'immagine della devianza è un'immagine di cui abbiamo bisogno.

    STUDENTE: Ogni epoca ha avuto diversi tipi di follia. Quindi possiamo dire che ogni società ha prodotto follie diverse. Che rapporto potrebbe esserci tra follia e società?

    JERVIS: E' un rapporto meno relativo di quello che si pensa. L'esempio che Lei ha fatto, quello dell'isteria, è un esempio molto particolare, perché effettivamente l'isteria, che non è una vera follia, è un disturbo psichico, ma di solito non viene catalogato fra i disturbi psichici gravi, cioè fra le psicosi o follie. L'isteria è un disturbo particolare, perché, più di altri, risente di fattori sociali: essenzialmente è un disturbo legato a fattori di suggestione e molto spesso anche di imitazione. In generale però le forme principali e più classiche di disturbo mentale o di follia, non sono così variabili come si crede attraverso le società e le epoche. Cioè in tutte le società esistono delle persone che hanno, per esempio, dei disturbi che noi chiamiamo schizofrenia. Poi naturalmente ci sono anche delle variazioni, ma sono meno grandi di quelle che si può pensare.

    STUDENTE: Quanto incide la predisposizione genetica nella follia?

    JERVIS: Intanto direi che parlare di follia al singolare forse è un po' improprio. Bisognerebbe parlare di "disturbi psichici", che sono molto diversi gli uni dagli altri - non sono tutti uguali- e anche a volte di "disturbi psichici gravi" o "psicosi, quelli che noi chiamiamo "follia". Bisogna tenere conto di un fatto, che, nella maggior parte dei casi e nella maggior parte dei disturbi, non c'è una causa unica, c'è un insieme di cause per cui a un certo punto, per sfortuna si può dire, ma molto spesso anche per caso, una persona si trova a vedere sommarsi delle predisposizioni genetiche, degli eventi di vita, delle difficoltà a fare fronte a nuove situazioni, come per esempio a situazioni di maggiore autonomia, quando uno cresce, oppure situazioni come la vecchiaia. Ecco in questa situazione, in questi casi avviene uno scompenso. Questo scompenso è ciò che noi chiamiamo "disturbo psichico". Fra le cause di questi "disturbi psichici" le cause genetiche hanno una certa importanza. Oggi si ritiene che abbiano più importanza di quanto non si pensasse venti o trent'anni fa.

    eccoti accontentato
    Siamo al punto di partenza. Non ha proprio parlato di follia, se non per dire che è troppo largo il significato del termine...Cmq la follia forse è un pò simile alla scizofrenia, metaforicamente parlando.Il folle vede il mondo diversamente di come lo si vede in generale...egli non ha convenzioni e non segue regole ben determinate...E' per questo che il limite tra Genialità e Follia è sottilissimo, infatti la genialità è riuscire a vedere oltre i limiti che l'uomo si pone...

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