Scusate, siamo in mondo motori e nessuno parla della mitica ferrari?
Intanto inizio io postando un po di foto:
Ferrari 550 Barchetta
Segue uno schema tanto caro anche al Commendatore, già adottato da alcuni dei bolidi che hanno scritto a caratteri maiuscoli la storia della Casa del Cavallino Rampante. Motore anteriore a 12 cilindri a V, due posti secchi e trazione posteriore, come la 166 MM del 1947, la prima auto a fregiarsi dello stemma di Maranello, a cui hanno fatto seguito la 250 California del 1960 e la 365 GTS/4 Daytona del 1967.
A volere quest'ultimo capolavoro è stato il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo in persona. L'ha chiesta a Sergio Pininfarina per suffragare l'eterna collaborazione che lega le due aziende e per celebrare i 70 anni della Pininfarina. L'entusiasmo del figlio del grande Pinin non si è fatto attendere: sua la firma su una targhetta nell'abitacolo di ognuno dei 500 esemplari che vedranno la luce a partire dalla prossima primavera.
La linea ricalca fedelmente quella della 550 Maranello, la coupé da cui deriva. Muscoli pompati e bene in vista, un cofano enorme e sinuoso per racchiudere il monumentale V12 di 5,5 litri da 485 CV a 7000 giri e 569 Nm di coppia massima a 5000 giri. Nel profilo spicca il parabrezza ribassato e maggiormente inclinato rispetto alla 550 Maranello (che è più alta di due centimetri) e con montanti più corti (ma la rigidità strutturale è più elevata), insieme ai cerchi in lega a stella componibili da 18".
Risagomato il cofano posteriore che dietro le spalle di guidatore e passeggero forma due gobbe che convergono nei rollbar ad arco rivestiti in pelle. Nella parte alta del parafango posteriore destro il tappo del serbatoio del carburante in alluminio è a vista. Di fronte, nella stessa zona, una piccola presa d'aria. Solo per le situazioni di emergenza c'è una piccola capote a comando manuale.
L’abitacolo a due posti secchi ha molti elementi in comune con la maranello. Come la plancia e il tunnel centrale. Differenti i sedili di tipo racing in pelle e carbonio, a richiesta con cinture di sicurezza a quattro punti. Gli stessi materiali sono utilizzati per rivestire la palpebra di fronte al guidatore insieme al tessuto nero tipo Lorica.
Il motore è un'opera di alta ingegneria e assicura alla 550 barchetta prestazioni fulminanti: 300 km/h di velocità di punta e 4"4 per essere fiondata da 0 a 100 km/h. Basamento, teste e coppa dell'olio sono in lega leggera con canne in alluminio rivestite in Nikasil. Le bielle sono in lega di titanio, il disegno dei condotti delle valvole deriva dalle F1. Il cambio a 6 marce è in blocco con il differenziale, per una migliore distribuzione dei pesi. A proposito la massa è invariata rispetto alla coupé. Il prezzo no. Costerà 440 milioni di lire.
Ferrari 360 Modena Spider
Nessuna delle "scoperte" prodotte finora a Maranello, eccezion fatta per quelle di Schumy, potrebbe starle davanti. Questa spider, infatti, al fisico da top model unisce una rigidità torsionale da primato e prestazioni vicinissime a quelle della coupé. Ma per averla occorrono un paio d'anni.
Sorprendemente confortevole, interamente rivestita in pelle Connolly all'interno (12 conce a scelta) e con una posizione di guida impeccabile. Talmente seducente che verrebbe voglia di portarla in casa la notte. La capote è a comando elettrico (si apre in 20"). E c'è anche il bagagliaio: 250 litri davanti, più il vano dietro i sedili.
Derivando da un bolide pressoché perfetto e con gli adeguati aggiustamenti del caso al sofisticato telaio d'alluminio, la 360 Modena spider su strada è imbattibile. Lo dimostra il fatto che la velocità rispetto alla versione chiusa è appena più bassa (ma sempre ben sopra i 290 km/h) e lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in 4"6 anziché in 4"5.
Ferrari 456 M
M, come modificata. Poco e bene, rispetto al modello presentato nel 1993. La linea è rimasta estremante sinuosa, da vera gran turismo. Sotto il cofano c'è un poderoso V12 da 442 CV. L'abitacolo ha tutti i crismi per soddisfare la più esigente clientela del Cavallino e due posti in più.
Da sceicco, visto il prezzo. Giustificato dalla sinfonia di emozioni che quest'auto è in grado di produrre già guardandola. L'abitacolo, interamente rivestito in pelle Connolly, è comodissimo e ha due posti, abbastanza accoglienti, anche dietro. Il comfort è insuperabile. Il 12 cilindri di 5,5 litri ruggisce rabbioso soltanto se si affonda il piede sul'acceleratore. Nella marcia rilassata ronfa come un gattone.
La più docile e guidabile GT uscita dall'atelier Ferrari. A filo di gas è alla portata di tutti, da affidare senza timore anche alle mani inesperte della propria compagna, se si è stanchi (impossibile!) di stare al volante. L'automatica (GTA) è ancora più confortevole, ma ha fascino e mordente immutati. Basti la vista della nuda leva del cambio.
Continua.........