Wiald
da "il Foglio" di oggi
A Madrid le coppie omosessuali ora
possono sposarsi e adottare figli.
Zapatero pregusta 4 milioni di voti
Roma
Madrid. Il bulldozer dei diritti civili del
premier socialista spagnolo José Luis Rodríguez
Zapatero continua la sua lunga
marcia laica. Oggi il Consiglio dei ministri
approva una riforma del codice civile che
permette il matrimonio tra gay e lesbiche e
l’adozione dei minori da parte di omosessuali.
L’autentica rivoluzione, che equipara
le nozze “omo” a quelle etero, consisterà
nel cambio di appena 14 articoli del “codigo”.
Come per il divorzio-lampo, Zapatero
si muove sicuro. Infatti, prima dell’estate,
un analoga proposta di legge è passata alle
“Cortes”, con il voto favorevole degli estremisti
e indipendentisti catalani di Sinistra
repubblicana e dei comunisti (che appoggiano
dall’esterno l’esecutivo di minoranza
della Rosa, permettendogli la governabilità),
il cattolico Partito nazionalista basco
e il progressista Blocco nazionalista galiziano,
ossia 187 seggi su 350. Non soltanto:
tutti i sondaggi sono favorevoli alle nozze
tra gay e lesbiche (61 per cento sì, 35 no) e
anche all’adozione di bambini da parte di
omosessuali (il 48,8 per cento favorevole
contro 44,1). A opporsi sono i popolari (148
seggi) di Mariano Rajoy e una Chiesa che,
dalla fine del franchismo nel ’77, perde
sempre più fedeli e influenza, in una Spagna
che non è più la “Reserva Espiritual de
Occidente”.
L’escamotage tecnico per evitare i tempi
lunghi di una nuova “ley” è quella di riformare
tre articoli e in particolare il più importante,
il 44. Il quotidiano El País ha scritto
ieri che, accanto alla frase: “L’uomo e la
donna hanno diritto a contrarre matrimonio”,
sarà aggiunto un paragrafo: “L’identità
di sesso non impedisce la celebrazione dello
sposalizio”. Il giornale Abc precisa dal
canto suo che la dicitura “marito e moglie”,
degli articoli 66 e 67, sarà sostituita con
“coniugi”, senza specificazioni sul sesso.
E per l’adozione dei minori? La legge dice
che “al di là dell’adozione da parte di entrambi
i coniugi, nessuno potrà essere adottato
da più di una persona” (non sposata,
ndr). Quindi, non è necessario cambiare alcunchè.
I combattivi collettivi gay definiscono
“storica” la giornata di oggi, perché
mette fine al processo iniziato nel ’78, quando
l’omosessualità smise di essere considerata
un reato (sotto Franco gli omosessuali
finivano in lager ad hoc in Andalusia e Canarie),
e dichiarano entusiasti: “Finalmente,
dopo tanti anni di lotta, comincia a diventare
realtà l’accesso alla piena cittadinanza
per tutti”. Il governo Zapatero, all’unisono,
commenta così la “revolucíon”: “E’
necessario rimuovere barriere di disuguaglianza
superando radicati pregiudizi e stigmatizzazioni.
I matrimoni gay sono un’istituzione
di rilevanza sociale e permettono di
realizzare la vita in comune della coppia.
Non si può ignorare che la società è andata
avanti nel riconoscimento dei diversi modelli
di convivenza come quelli dello stesso
sesso”. L’arcivescovo di Saragoza, monsignor
Elias Yañez, ha detto invece che “nel
campo della morale e dell’etica i comportamenti
omosessuali sono inaccettabili” e che
“è negativo che il bambino cresca in un
ambiente con due padri e due madri”. Lo
stesso Abc riferiva ieri che, delle nozze gay,
potranno beneficiare l’incredibile cifra di
“4 milioni di omosessuali”.
Come succederà per il divorzio-lampo
Gli “homosexuales”, da anni, sono una
realtà vera, non un’invenzione dei film del
gay Pedro Almodóvar. E, soprattutto, votano,
sono una parte importante dell’elettorato.
Zapatero lo sa e mette in atto quanto
promesso nel suo programma, come succederà
per il divorzio-lampo, anche questa
un’aspirazione condivisa dal 71,7 per cento
degli spagnoli (contrari appena il 18,2). I
collettivi cattolici denunciano la “distruzione
del matrimonio e della famiglia”, soprattutto
parlando dell’adozione dei minori.
Ma la realtà è diversa: l’adozione dei
bambini da parte di gay e lesbiche è un fatto
che avviene da tempo perché, quando la
chiede un single, la legge non s’interroga su
quale sia la sua orientazione sessuale (per
le coppie “omo” è già possibile in Navarra,
Aragona e nei paesi baschi). I test effettuati
nelle regioni di Madrid (popolare) ed Andalusia
(socialista) concordano: i bambini
strappati agli orfanotrofi crescono bene, come
quelli delle famiglie eterosessuali.
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la spagna diventa quindi il terzo paese della UE in cui sono legalizzati i matrimoni tra persone dello stesso sesso
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