Usa, Cheney evoca minaccia nucleare
"Pericolo più grande per nostre città"
"La più grande minaccia per il nostro Paese è costituita dalla possibilità che un gruppo terroristico attacchi una delle nostre città con armi nucleari o biologiche". Il vicepresidente Dick Cheney, impegnato nella campagna elettorale in Ohio, uno dei cosiddetti "Stati incerti", ha così evocato la possibilità di un attacco agli Usa con armi atomiche. Poi ha attaccato il candidato democratico John Kerry definendolo incapace di proteggere il Paese.
NEW YORK - All'indomani delle accuse rivolte al rivale John Kerry di usare in campagna elettorale "vergognose tattiche della paura", il vice-presidente Dick Cheney ha evocato in toni apocalittici la possibilità che terroristi colpiscano "le città d'America" con "le armi più letali che siano mai state usate contro di noi, agenti biologici, armi chimiche, armi nucleari capaci di minacciare la vita di centinaia di migliaia di americani".
Cheney ha usato tinte forti per mettere gli americani di fronte alla scelta di novembre: "Questa è la minaccia estrema. Noi dobbiamo avere una strategia per difendervi da questa minaccia e voi dovete decidervi sulla base di questo concetto". Cheney parlava in Ohio, Stato-campo di battaglia del voto del 2 novembre. Kerry sta cercando di convincere gli elettori che è un leader "duro e aggressivo, ma io non ci credo. Non credo che ci siano le prove che sia cosi", ha detto il vicepresidente.
Ieri i repubblicani avevano messo in circolazione un nuovo spot che invita a votare Bush per proteggere l'America dai terroristi: "Dopo l'11 settembre il mondo è cambiato: o combattiamo i terroristi all'estero o li dovremo combattere qui da noi".
20/10/2004, Tgcom
Scomparso dall’Iraq materiale per fare l’atomica
Materiale e attrezzature che possono essere utilizzati per fabbricare un'arma atomica sono scomparsi dall'Iraq. L'allarme e' stato lanciato dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) in un rapporto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Secondo l'Aiea, ne' Washington, ne' Baghdad sembrano essersi accorte della scomparsa di materiali che erano stati etichettati dagli ispettori dell'agenzia durante la supervisione dello smantellamento del programma atomico iracheno. Le immagini riprese dai satelliti mostrano che interi edifici che un tempo ospitavano apparecchiature di alta precisione sono stati smantellati e si sono perse le tracce di materiali conservati in aree all'aperto. Dopo l'invasione dell'Iraq nel marzo del 2003 molto materiale militare prese la strada del contrabbando e alcuni motori di missili furono trovati in aree di raccolta di rottami in Medio Oriente e in Europa, ma di fresatrici ad alta precisione, torni e saldatrici a fasci di elettroni, secondo il direttore dell'Agenzia, Mohammed ElBaradei, non c'e' piu' traccia. Il timore e' che possano finire in mano a gruppi estremistici.
12 Ott 2004,http://www.giornale.it/folder/news12Ott2004152455.shtml